C’è chi pasteggia a caviale e champagne, il Napoli all’Olimpico laziale (Mertens, soprattutto: chapeau), e chi a pane e salami, la Juventus con la Fiorentina. Si riposava il Creatore e figuratevi, dunque, se oserò mai prendermela con Dybala. Il problema non è lui, è Higuain: vivo, ma poco nel vivo.
Immagino le risse fra Risultatisti e Prestazionisti. Cinque vittorie su cinque, tre punti in più di un anno fa e un saldo gol di 14-3 contro 11-4: tiè. Con la Viola in dieci si è sofferto come una signorinella pallida, altro che Signora Thatcher dei miei stivali: ciapa su.
Le diplomazie sono al lavoro. Era la classica partita-trappola prima del derby: anche la Lazio per il Napoli, ma questa è una pratica che compete a un altro foro. La squadra di Pioli ha montato un catenaccione da tv in bianconero e non ha mai tirato in porta. La rosa è giovane, diamogli tempo. A onor del vero, sono stati rari pure i rischi corsi.
Il turnover di Allegri era legittimo. Ho apprezzato il nerbo geometrico di Bentancur – a volte, però, troppo orizzontale – la vivacità di Cuadrado e il tuttocampismo di Mandzukic. Suo il timbro sul tabellino dopo che, deportato a sinistra, aveva firmato il cambio di marcia a fine gennaio. Per il resto, così così Sturaro terzino, prezioso Asamoah e di livello, ma a questi livelli, la prestazione di Barzagli.
Dalla Var la Juventus ha avuto un rigore in meno e un espulso in più (Badelj). Ecco: avrebbe dovuto essere, comunque, una piccola rampa di lancio. Viceversa, se escludiamo un paio di occasioni, si è ritirata sotto la tenda, lontano da ogni tipo di tentazione (e di circo). Nell’ultimo quarto d’ora, la squadra in undici sembrava la squadra in dieci. Gli spiccioli concessi ai 40 milioni di Bernardeschi, il grande ex, sanno di mancia. C’è chi può.
De Pasquale concordo, Ronaldo è stato veramente un grandissimo, purtroppo la serie infinita di infortuni ne ha dimezzato la carriera sia dal punto di vista qualitativo che di durata.
Massimo franzo ha ragione.elkann e marotta sono anche riusciti a creare il consenso.e a far diventare i tifosi dei commercialisti che si preoccupano del bilancio anziche’di pagare per vedere vidal e non hernanes o kedhira.
Leo: forse lo sa lui, o forse solo lo staff medico del Brasile…quella scena è rimasta, in effetti e purtroppo, tristemente famosa e, a suo modo, shockante.
Pensavo che oggi sarebbe arrivata la sentenza del “pastore di pecore”..ed invece tocca aspettare..
x chain 70…Tutto vero su Ronaldo, ma quella discesa dalla scaletta dell’aereo mi ha fatto pensare. Era tutto vero quell’oro di cui si parlava e si vedeva? o era oro di “bologna”? leo
Tutto vero, di Ronaldo. Peccato che abbia speso gli anni migliori in una squadraccia. Sono riusciti a non far vincere un cacchio a un fenomeno nel fiore degli anni. Inarrivabili.
“bummiatu” è un termine siciliano di facile interpretazione..non intendo manco tradurlo…perché “bummiatu” per quell’individuo è il termine esatto!
Già Ronaldo…”bummiatu” a più non posso…mi ricordo quella discesa dall’aereo…manco Wanda Osiris aveva tanta classe nello scendere le scale!
Beh anche Iuliano, prima che il dio del calcio gli andasse addosso come un treno, era un buon giocatore…
Auguri Ronnie , uno dei tre calciatori piu’ tecnici della storia .
Riusciva a fare cose in velocita’ che gli altri non facevano a 2 all’ora.
Talento purissimo. Maradona era un condottiero, classe e grinta ai massimi livelli e si portava la squadra sulle spalle.
Ronaldo giocava da solo contro tutti.
Non aveva bisogno della squadra. E se li dribblava tutti.
Sembrava un giocatore professionista che fa’ una partitella contro i ragazzini del bar.
Dopo l’infortunio si e’ ridotto a giocatore forte, un campione capace di vincere un mondiale, come ce ne sono stati tanti. Prima dell’infortunio era il dio del calcio.