E’ stata una partita, Udinese-Juventus 2-6, che non può essere liquidata banalmente alla voce Mamma mia! Cercherò di consegnarla ai posteri nel modo più sincero possibile (l’obiettività , come scriveva Alberto Cavallari, è una virtù «troppa alta»).
1) D’accordo, il piedino di Ali Adnan non era così innocente come millantato – e la Var non così concentrata – ma il vaffa di Mandzukic li batte tutti. Era il 28’, e la Juventus, riemersa dalla solita gaffe (di Rugani, questa volta, da me a lungo invocato), stava dominando. Il doppio giallo di Maciste l’ha lasciata sola. Sola ma non prona, non isterica, non vinta. Un po’ come a Lione, dopo l’espulsione di Lemina.
2) La squadra «senza gioco» di Allegri ne ha realizzati quattro in inferiorità numerica e sventola l’attacco più prolifico del campionato: 27 gol, uno in più del Napoli che gioca un altro calcio (ed è vero).
3) Sei reti, nessuna di Dybala e Higuain (un palo). Un’autorete di Samir, poi Khedira, Rugani, Khedira, di nuovo Khedira e Pjanic. Ebbene sì: tripletta di Khedira. Che non aveva ancora segnato.
4) Se l’attacco gira, la difesa continua a prendere gol da tutti: due a Bergamo, due dalla Lazio, uno dallo Sporting, due a Udine. I friulani si erano portati sull’1-0 (Perica) e sul 2-2 (Danilo).
5) Chissà cosa sarebbe successo a portieri invertiti. Le parate di Buffon, almeno un paio, avevano ritardato l’aggancio.
6) L’uomo in più, l’Udinese l’ha sfruttato fino alla zuccata di Danilo. Poi, al gol di Rugani (o di Danilo, boh), si è sciolta.
7) Espulso Mandzukic, tutti «mediani»: è un po’ il sogno di Allegri. Il Pipita, la Gioia: anche loro. Scherzo. C’era un destino da domare, c’era bisogno che il coro s’inventasse tenore, o ne inventasse qualcuno. Vincere 6-2 in dieci (e in trasferta, per giunta) non sarà una sentenza, ma resta un pugno sul tavolo.
Aveva iniziato bene la Samp.
Pare che Spalletti abbia intimato ai suoi di mantenere il pressing alto. Ma non dovrebbe già gestirla con calma?
Il Doria si scansa, giocando al trotto, mentre la squadra di dz ivano bordon toldo corrono come matti.
Complimenti dz ivano bordon toldo, che non si dica che non sono sportivo.
Ho portato sfiga a Giampaolo.
Puggioni, come dz ivano bordon, toldo…gran cuore merdazzurro.
Bel giocatore Perisic. E ottimo tecnico Giampaolo.
Leggo che probabilmente, ancora una volta, il problema degli ultrà laziali razzisti non sarà gestito/estirpato. In compenso, però, domani ci sarà Anna Frank sulle maglie della Lazio e verrà letto un passo del Diario (negli stadi? agli allenamenti, tra un AirPod e un iPhone?). Queste sono le cose che contano.
Aspettiamo anche una bella fiaccolata.
Verme strisciante indaista, onorato di essere un bordon qualsiasi, levati immediatamente di dosso il nome di un mito come Dinomito.
Se non si offende la merda, ti considero proprio come tale.
E la prova che sei un’indaista è il pianginismo tipico di quella parrocchia, ben evidenziato dal “dossier” in 10 punti delle tue lagnanze.
Indegno anche solo di scrivere la parola Juventus.
E ora, sgamato, sparisci giù dai tubi, merdaccia di un pisciatombe.
Io se inizio ad aprire le bottiglie di martedì al sabato non ci arrivo…
:-)))))
Scritto da Massimo Franzo’, l’ultimo dei contigiani il 24 ottobre 2017 alle ore 20:34
L’importante é averne 150-180 almeno in cantina, se no prende l’ansia :-)))
Mille volte meglio AA che quel serpente maledetto di Elkann. Andrea é juventino fino al midollo.