Che ressa, attorno al carro. Non è più grasso, non è più isterico, non è più. Escluso dall’Argentina, ai margini della Juventus. Un pacco da 90 milioni. Gonzalo Higuain si è preso San Siro con due gol splendidi nella genesi e negli spari, quella non meno preziosa di questi. Introdotti dai tocchi e i veli di Dybala, i suoi destri sono stati chiodi che hanno bucato il palloncino di Montella, un Milan che per un tempo si era battuto a testa alta, sfiorando il pareggio con Kalinic, negato dalla premiata ditta Buffon & traversa.
Allegri aveva studiato una gabbia per Suso (Asamoah, ma non solo) e, zitto zitto, ricaricato il Pipita. Cruciale a Udine, a segno con la Spal, dominante al Meazza. Chiellini dietro, Pjanic in mezzo, Higuain davanti: ecco i confini.
Veniva, il Milan, dal rotondo 4-1 di Verona-Chievo. Una scintilla. E’ il primo confronto diretto che Madama si aggiudica, ancorché la grandezza attuale del Diavolo sia storia, non classifica. Sono state modiche le «disconnessioni», questa volta. E sul piano della manovra – per metà gara, almeno – non c’è poi stata tutta ‘sta differenza. La differenza l’hanno fatta i singoli, con buona pace degli scienziati.
Non c’era Bonucci, e dal momento che era mancato pure al Bentegodi, dove gli «orfani» avevano banchettato, vi lascio immaginare le strizzate d’occhio: meglio senza. Ah, les italiens. Non è stata un’ordalia da tramandare ai posti: lenta, confusa. Da ricordare, se mai, c’è il «nuovo» Higuain, centravanti totale. Non vado oltre, anche se scendere dal carro non sarà mai un problema.
Mi aspettavo più bollicine, dall’attacco del Milan. Il fatto che la difesa juventina non abbia beccato nemmeno un gol è una notizia che in passato avrebbe prodotto sbadigli. Oggi no, oggi è argomento di meditazione, addirittura.
Adesso, al di là delle battute.
L’assenza di un gioco chiaro e codificato è sotto gli occhi di tutti. Nelle grandi occasioni i giocatori trovano dentro se stessi le ragioni per fare una partita come s deve. Nelle partite “normali” dove dovrebbe subentrare il controllo e l’ascndente del trainer su come impostare la partita, il più delle volte casca il palco.
O L’ascendente del miste è’ pari a zero, visto che dice sempre che non han fatto quello che gli avevo detto, oppure l’idea di gioco che lui trasmette, l’impegno, il ritmo la velocita sono quelle che abbiamo visto stasera. Ma pure all’andata con lo sporting o con i greci.
Di questo passo il simpatico parabiago mercoledì espugna il Meazza al criterium PP
ormai il merdaiolo mi da il vomito
mi pare di sentirlo nel dopo partita
con le sue scuse del cazzo
pronto a pararsi il culo come sempre
Solo un cancro
ci libererà di questo criminale
Ah, pareggiando all’80 contro una squadra rimaneggiata ricotta dice che bisognava avere un po più di paziaaaanza. Lui in sostanza il forcong e l’aggressività li userebbe solo nei minuti i recupero. E se fosse sotto. Se no gnante.
Non so cosa scrivere , veramente.
Se un allenatore non e’ responsabile dell’atteggiamento della sua squadra, di cosa e’ che risponde?
Il simpatico qarabag e’ andato a pareggiare a Madrid.
Vai a fare in culo Ricotta!
Dispiascscsceee.
Tutto qui. Importa sega.
La as roma nelle due partite ha dimostrato di essere oggi piu’ forte del Chelsea.gol e gioco non parole.