Provate a immaginare lo sbalordimento di Insigne nel passare, in così pochi giorni, dalla panchina di San Siro al Borini terzino del San Paolo. La partita si è decisa lì, sul centro-sinistra del Napoli (il centro-destra del Milan). E l’ha decisa, naturalmente, lui. Un gol – molto verticale, fra parentesi – e un palo.
Di sicuro, è stato un limite di Ventura non apparecchiargli il 4-3-3 contro la Svezia, ma non vorrei che diventasse un limite del giocatore saper stare a tavola solo «in» quel modulo. Alla storia l’ardua sentenza. Le roulette non finiscono mai: al ct andò male l’avanti tutta del Bernabeu, a Montella proprio bene non è andata l’idea del Borini «basso».
Non un gran Napoli, a leggerlo attraverso il vocabolario di Sarri, ma capace, ormai, di domare la stanchezza mentale che qui e là lo zavorra. Non è un dettaglio da poco. Sul Milan sentirete la solita omelia: mica male, come «giuoco», soprattutto nel secondo tempo. Ma poi, all’atto pratico: palle-gol, zero; e tiri veri, uno (la lecca di Romagnoli agli sgoccioli degli sgoccioli).
Il raddoppio di Zielinski in simil-contropiede era nell’aria anche perché al «giuoco» del Diavolo mancava l’ultimo passaggio.
E il derby di Roma? Molto inglese, specialmente nella ripresa. Lo hanno orientato, a mio avviso, 1) gli errori di Bastos, invidioso del Wallace che spalancò la porta a Strootman; 2) il contributo di Kolarov, uno dei migliori acquisti nel rapporto qualità /prezzo; 3) le condizioni di Nainggolan e Immobile. Venivano da acciacchi assortiti: devastante il belga, così così Ciro, penalty della staffa a parte.
Quando vincono le squadre che più l’hanno meritato, niente da dire. E se la Var, sia a Roma sia a Napoli, corregge gli errori si brinda in tutti i Bar Sport. Vero?
Robertson, io non dico che doveva parare quella palombella, impossibile, ma doveva uscire e prendere la palla che lentissima e scendeva a candela.
Non serve nemmeno fare dell’ottimismo ad oltranza.
Quello che diciamo o facciamo qui, non serve a nulla in assoluto, se non a noi per sfogarci e/o per discutere della passione di una vita.
E’ piuttosto semplice.
Juve77 ma Matuidi di gamba ne ha eccome e poi Betancur deve fare la muffa come Rugani o possiamo sperare che maturi prima di marcire. E poi dai Dybala in panca è prorpio uneresia simile a Insigne mediano.
Ma Allegri e Ventura sono cugini?
Se sei la vera Juve e sai che il Napoli ha vinto (anche con spintarella…en passant…) ed è a +4, entri col coltello tra i denti e, comunque vada, a fine primo tempo devi essere sopra di 2. Se non capita, c’è qualcosa nel manico. secondo me.
…e molto per compiacere i vecchi dello spogliatoio.
Fino a che non se ne andranno in 4/5 sarà impossibile
E allora sarà quasi da fare tutto da zero
Sono partite che nascono male e purtroppo finiscono peggio!Fare disfattismo non serve a niente.
La juve come l’italia: la squadra ha dei limiti ma l’allenatore ha il merito di metterli in risalto tutti.
Che Buffon faccia alla juve quello che non ha fatto in nazionale: costringa la società a prendere a calci nel culo il Ricotta altrimenti il San Paolo sarà il Nostro Bernabeu.
#allegriviaacalcinelculoekediramarioeasasempreinpanca
Mettere a posto una squadra con una rosa costruita male dal coglione 1 ed affidata al coglione 2 è molto difficile. Mancano soprattutto giocatori di gamba in mezzo al campo ed il manzo fa il resto.
Salvadore,
Io non vedo colpe particolari di scesni.
Il primo se fai un miracolo prendi quella palombella. Ma è’ un miracolo. Forse di più.
Il secondo è’ imparabile, splendido tiro di torreira da 15 metri. Manco Superman. Colpa assoluta di khedira e l’altra mozzarella.
Il terzo, oltre ad essere irregolare, fallo di zapata, e’ un passaggio basso da dietro, il peggio che ci possa essere. Forse li poteva fare qualcosa, però…
In compenso si è’ immolato con grande reattività sul1-0… Gran coraggio, pure.
Un giocatore di serie a non può non colpire quella palla. Sei al limite dell’area, se non sei sicuro colpisci dritto e metti in angolo o laterale non rovesci .
Solo per analizzare l’episodio, perché i problemi sono altri e anche molti e profondi