E’ un’Inter molto fisica, molto concreta. Sa subire, sa soffrire, sa parare (Handanovic su Pavoletti). Ricorda la Juventus di un anno fa. Non incanta: incarta. E si porta via il risultato. Per una ventina di minuti, il Cagliari di Lopez sembrava di un altro pianeta. Poi Spalletti ha ritoccato l’assetto, passando a tre in difesa, e Icardi – al primo tiro, alla prima occasione, al primo «tutto» – ha rifinito un bel cross di Candreva e una sponda, acrobatica, di Perisic. Bye bye lavagne.
A Coverciano sostengono che sia il gioco a fare i giocatori. Per carità, ogni tanto capita. Non questa volta. Secondo Nereo Rocco, sempre sia lodato, «una squadra perfetta deve avere un portiere che para tutto, un assassino in difesa, un genio a centrocampo, un “mona” che segna e sette asini che corrono». Ci ho pensato con affetto e, credetemi, con invidia.
Ha perso, il Cagliari, per aver cercato di vincere. Difesa alta, senza paura di lasciare Ceppitelli pericolosamente solo con Icardi; Romagna, Faragò e Barella indemoniati, Joao Pedro e Pavoletti accerchiati ma non prigionieri (non sempre, almeno). L’esperienza insegna che è difficile reggere cadenze simili. Gianni Brera parlava di «eretismo podistico», un eccesso che porta «a morire di sé medesimi». Come puntualmente è accaduto. Il raddoppio, d’alta scuola, l’ha propiziato ancora Candreva, non esattamente il Candreva «svedese», e siglato Brozovic, appena entrato al posto di Vecino. A quel punto la partita si è spenta come una candelina di compleanno dopo il soffio del festeggiato.
La rete di Pavoletti, splendida, e il gol di Icardi (con forti dubbi Var sul contatto Rafael-Perisic) hanno consegnato all’archivio un 3-1 che rispecchia il rambismo difensivo e l’efficacia dell’Inter di Spalletti, un italianista che sa vendere con ruspante malizia il sodo al quale bada.
Fosse confermata anche per 10-11 sarebbe comunque una svolta. Non dimentichiamoci che ambro non si è schiodato mai dal 4-4-2 a costo di mettere lo scorso anno sturaro a sinistra e lemina destra e lo stesso ha fatto mercoledì con marchisio e matuidi più altri due centrali. Che poi quel 4-3-2-1 sarebbe sempre un 4-4-2 in fase difensiva con costa a destra e matuidi a sinistra.
@Teodolinda : mah non so….per me è più che vuole far riposare alcuni per il Napoli……
@Intervengo102 : tutti qua dentro (con l’eccezione di qualche ritardato) si chiedeva un cambio di modulo e soprattutto di uomini in zone chiave. Vabbè, ma di che stiamo parlando?!?!…tanto poi lui ti risponde “È una questione di atteggiamento, la squadra mercoledì ha fatto una bella partita e sono contento di quello che ha fatto. Non scordiamoci che la Juventus nelle ultime quattro partite contro il Barcellona per tre partite e mezzo non ha preso gol e questo vuol dire che la squadra ha una sua struttura.”
Pensiamo ad asfaltare il Real Kroton Club de Fútbol, che venerdì ci aspetta una partitissima.
Cmq io a sta formazione ci credo poco
Altra svolta, tipo dopo Sassuolo?
Non è che qualche senatore nello spogliatoio s’è rotto le OO e ha deciso che finalmente fosse il momento di dare un allenatore alla JUVE?
Esatto Lex , ed anche Pianic al posto di Benta , con Marchisio centrale ed il bosniaco mezz’ala , ognuno al posto suo .
Facile Facile .
@Intervengo102 : che poi con Higuain al posto di Mandzu, sarebbe potuta essere la formazione da mandare in campo contro il Barcellona.
Juventus (4-3-2-1): Buffon; De Sciglio, Barzagli, Benatia, Alex Sandro; Matuidi, Bentancur, Marchisio; Dybala, Douglas Costa; Mandzukic.
Ultime news danno questa formazione , fosse vero stasera finisce tanto a poco , per la prima volta scelte logiche e normali , due elementi sconosciuti al ns Mister .
x Nino, calma…Vediamolo giocare e poi ne riparliamo..Comunque una sola partita non serve per esprimere un giudizio..Io una certa fiducia ce l’ho…perché arriva dalla “tedeschia”! leo