Come ai vecchi tempi, quando le moviole si buttavano sugli episodi e li straziavano. Al San Paolo, Verona furibondo per il gol «con aiutino» di Koulibaly. Alla Sardegna Arena, Cagliari imbestialito per la gomitata di Benatia a Pavoletti a monte del gol di Bernardeschi (Calvarese, pessimo, aveva assegnato la norma del vantaggio e nessuno si era fermato, nemmeno Sau) e per un braccio randagio dello stesso Bernardeschi (vedi alla voce «petto» di Mertens a Crotone).
Il Cagliari di Lopez avrebbe meritato almeno il pari. La partita, molto fisica, si allungava da una metà campo all’altra, scolpita dai corpo a corpo tra Romagna e Matuidi. Sembrava tutto facile. La traversa di Dybala su punizione, il palo di Bernardeschi. La Juventus di Bologna, più o meno. Solo che il Cagliari non era il Bologna, «quel» Bologna. Recuperava terreno, prendeva coraggio, Pavoletti e Farias costringevano Szczesny a un paio di miracoli (sul secondo, complice il palo). La regia di Cigarini, gli arrembaggi di Barella e Ionita spremevano i campioni.
Non calava, il Cagliari. Fletteva, viceversa, Madama. Gli infortuni di Dybala e Khedira portavano a un ribaltone tattico. L’intreccio si consegnava, spasmodico, alla lotteria degli episodi, che Allegri si aggiudicava con i «biglietti» di Douglas Costa (suo l’assist del gol) e Mandzukic.
Resta la polvere da sparo di un risultato che, «ignorato» dalla Var, ha moltiplicato la voglia di Var. Il mani-comio è uno dei nervi più scoperti. Il Cagliari era già rimasto scottato a Roma, dal gol di Fazio, tradotto e confermato al video da Damato. Zenga, da Crotone, si era scagliato contro l’enormità dei pettorali di Mertens. Riecco, improvvisa, la sudditanza psicologica. Ne avevano certificato la scomparsa per consunzione. E invece no, è sempre lì a portata di mano (naturalmente).
Juve77
“Sandro ha fatto vedere a sprazzi di essere un giocatore di altra categoria rispetto a spinazzola ma anche rispetto a tanti altri giocatori della juve.”
Mah, io non so. Credo che anche qui dentro, me compreso, si sia attribuita l’etichetta di fuoriclasse del ruolo un poco troppo presto. Un ottimo terzino Sandro, quest’anno impresentabile, non so se un fuoriclasse. Certo, gran spunti, colpi, accellerazioni, ma anche enormi, enormi, amnesie ed ingenuità (che comonciano ad essere un poco troppe a 26 anni. Ques’tanno ne ha fatte di tutti i colori, ricotta o non ricotta. E la distanza tra un marcelo e lui un pochino l’abbiano vista, eh?
Su Spinazzola, diciamo pure che zambrotta, per dire, sino a 26 anni era veramente uno come tanti o poco più, quindi non precluderei nulla in linea di principio (forse un pochino troppo bello a vedersi, se dovessi dire…). E pure a Spinazzola ho visto fare dei colpi mica tanto banali… A me le etichette non piacciono mica tanto, e me le ricordo le etichette su certi giocatori ante e post fatti sportivi concreti (cabrini gentile e scirea, torricelli, di livio, ravanelli ecc ecc ecc).
A meno che non si reinterpretino i segnali a ritroso (cioè: siccome post nel 2006 zambrotta era uno dei migliori terzini del mondo, anche nel 2003 era per forza un fenomeno. Che non era. Ed aveva 26 anni. E si era già bruciato come ala pura.
Intanto il pistocchino, schiumante bile e nel mentre scambia freneticamente sms col pensionato italo-portoghese suo omologo e ugualmente berciante, pennella alla tivvu’ da par suo (spocchia da ogni poro) il napule alla tv, descrivendolo tra “le squadre che impongono il proprio gioco in europa, giocando all’attacco. “Come le grandi”, il madrid, il bayern, il barca, dice…. Ma dimenticando il nordsjelland, il fenerbahce, il bate borisov, pure il Beersheva, diciamo, tutte squadre col pisello sempre in tiro, fino agli ottavi. Alle quali più facilmente la squadra di callejon, hisai, maggio, giaccherini, maksimovic e saponetta Reina dovrebbe essere accostata, onde evitare il senso del ridicolo e querele dalle vere squadre di livello europeo (che il napoli vede col binocolo, quando le vede e non viene sepolto costantemente da valanghe di goal, sempre e costantemente, modulo o non modulo).
Un vero buffone l’umarel romagnolo, a 60 anni pure un poco patetico per figli o forsanche nipoti (ne avrebbe l’età ), allievo non provetto de l’Arighe.
Relegato giocoforza, causa propria improntitudine, spocchia ed incontinenza “soscial”, ai pezzi riempitivi e di contorno che la generosa televisione del sior pompetta gli consente ancora di eruttare, assicurandogli una tranquilla pensione. Una specie di categoria protetta, insomma.
La tragedia di un ometto (veramente) ridicolo.
Una prece.
Cristiano Ronaldo è un 1985. Non è ancora pronto. Meglio faccia ancora qualche anno di esperienza in qualche squadretta spagnola di madrid e poi ne parleremo.
Sandro ha fatto vedere a sprazzi di essere un giocatore di altra categoria rispetto a spinazzola ma anche rispetto a tanti altri giocatori della juve. Una società oculata si terrebbe sandro e cercherebbe di capire caso mai il perchè il suo rendimento non è sempre al 100%. Può essere che il ragazzo sia una testa calda (qualcuno ricorda qualche sua dichiarazione di scontento quando scaldava il posto a zio pat o per il rinnovo di contratto?) oppure può essere che abbiamo un allenatore che con i giovani ci sa fare, ma essendo sandro ormai vecchio, direi prossimo al ritiro (è del 1991), trova difficoltà a tirare il meglio da lui. Date Sandro allo smemorato del salento e vedrete come arerà la fascia.
Paperino pensa a Howedes…che sta fuori fino a marzo e a capitan Khedira che vuole rinnovare.
No a CR7
Marotta è un chiacchierone
Scritto da mike70 il 18 gennaio 2018 alle ore 12:55
Sicuramente é qualcosa che comincia per C e finisce per ONE, ma non avevo pensato a “chiacchierone”…
@Mike70 : e io che avevo già cominciato a stampare le magliette di Cristiano Ronaldo!!!!……e adesso che me ne faccio?!?!?……se le coloro di granata, riesci a sbolognarle al Mic-Mac?!?!?
:-)))))))))))
Marotta è un chiacchierone
Mercato, Cristiano Ronaldo e la Juventus «Una suggestione impossibile»
Il portoghese del Real sul mercato, Marotta: «Un conto sono i sogni un altro la realtà ».
«CR7 alla Juve? Suggestione impossibile» Un conto sono i sogni, un altro la realtà . E se Cristiano Ronaldo è davvero sul mercato, per le squadre italiane resterà un miraggio. Parola dell’amministratore delegato della Juve, Beppe Marotta. «È una suggestione – spiega a Sky Sport -. Perché un conto è sognare, e i tifosi hanno tutto il diritto di farlo, un conto è comprarlo. La realtà è che è impossibile chiudere un’operazione del genere: ci sarebbero dei costi fuori da ogni parametro e un rischio d’impresa altissimo. Per le squadre italiane, non solo per la Juventus, in questo» squadre italiane, non solo per la Juventus, in questo momento credo sia impossibile». Meglio concentrarsi sul possibile. E allora, sotto con Emre Can. «Abbiamo allacciato i primi contatti però la concorrenza chiaramente è ampia. Di sicuro è un’ottima opportunità a parametro zero e posso dire che faremo di tutto per cercare di prenderlo…. Ma non c’è ancora nulla di fatto». Quindi, aggiunge, «rispettando il Liverpool e le norme, intensificheremo nelle prossime settimane i contatti con loro. Escludo comunque che possa arrivare già a gennaio». Marotta poi blinda Dybala: «E’ giovane e va aspettato. Finora ci ha abituato allo straordinario e basta che giochi a un livello normale per parlare di crisi. Ma Paulo resterà senza dubbio alla Juve, anche perché non abbiamo bisogno di vendere nessuno, a meno che non sia lo stesso giocatore a chiederlo. Marchisio? Resta un giocatore importantissimo per noi».
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#citofonareGigiMarzullo!
Spinazzola crossa bene sia di sinistro che di destro. E’ già qualcosa.