L’ingresso di Barzagli e i campanili di Chiellini sono stati il segnale: la Juventus non ne aveva più. Aveva sbloccato presto il risultato lungo l’asse Mandzukic-Douglas Costa; aveva sparacchiato molto dal limite e impegnato qui e là Perin (nulla di eroico, parò), salvo ripiegarsi su sé stessa fino a offrire campo al Genoa. Campo: non occasioni. Perché Davide (Ballardini) non è Golia e neppure l’innesto di Galabinov, Lazovic e Lapadula poteva forzare il destino.
Dicono che dopo le vacanze a Vinovo abbiano lavorato sodo. E per questo le gambe fossero imballate. Poi i divieti di sosta: male con la Lazio, alla ripresa, e male con la Sampdoria. Massima allerta, dunque. E’ stata una partita aspra e brutta, che i «risultatisti» molto temevano. Il Genoa è il Genoa, ma nelle ultime quattro trasferte non aveva preso gol. Ha chiuso i boccaporti, ha atteso per un tempo e poi si è buttato sulla lotteria degli episodi: qualche mischia, zero parate di Szczesny.
In tribuna c’era Sampaoli, il ct dell’Argentina. Se cerca un centravanti-sherpa che faccia spazio a Messi, l’ha trovato. Se viceversa cerca un centravanti vero, bè, a Manchester c’è di meglio. Nella speranza che i lettori più raffinati apprezzino l’ironia, si può dire che l’alfabetizzazione di Allegri procede: da un anno, Mandzukic fa il Pogba a sinistra; Higuain, che non segna da Napoli, porta bombole d’ossigeno a tutta la cordata; Douglas Costa comincia a coprire tutta la fascia, ora ala ora terzino, il «guaio» è che ogni tanto gli scappa qualche gol.
Scherzo, naturalmente. Era una tappa pianeggiante con chiodi sparsi sull’asfalto. Averli schivati, con la curva non meno chiusa della difesa, non è da poco. Napoli 54, Juventus 53: tutti gli altri campionati sono già finiti, il nostro deve ancora cominciare.
@ Juve 77.
Se il 77 e’ la tua data di nascita, queste cose non le puoi sapere.
Per me il 77 e’ il più grande anno della storia juventina, (ripeto, il più grande).
A quei tempi non c’era spazio per gli pseudo-sportivi, quelli che dicono:” a me piace il bel gioco”.
O stavi di qua, o stavi di la’, e, in fondo, era meglio così.
Se porti il tuo amico mulita, lo facciamo sedere vicino a Ezio Maletto, sarà divertente.
Ciao.
Fulvio.
Scritto da Fulvio il 23 gennaio 2018 alle ore 16:58
Nel 77 ero bambino ma ricordo bene tutte le domeniche passate ad ascoltare la radio di quello che è passato alla storia come lo scudetto dei 51 punti, e ricordo bene la finale di Bilbao vista su un tv in bianco e nero. Nello scegliere un nickname nel forum della stampa ho scelto il 77 proprio per ricordare quella squadra (come credo abbia fatto Bilbao77 per altra strada). Il mulita stai tranquillo che allo stadium non ce lo porto manco a vedere la nazionale cantanti. Sul gioco siamo sempre là. Nessuno preferisce perdere giocando bene piuttosto che vincere giocando male. Il punto è che se non giochi bene, puoi vincere lo stesso quando la differenza di valore tra i giocatori è notevole, ma quando trovi una squadra i cui giocatori sono dello stesso valore dei tuoi, perdi.
Qui tutti i tifosi della juve… TUTTI?
Parla per te stesso eh.
Si ferma per problema alla coscia anche Matuidi.
Cominciamo a pregare non sia nulla…o si ritorna al 4231 col Cammello in mezzo.
Secondo Hector (che ricordo avere forti aderenze bianconere), anche il buon F.Costa era bianconero.
Ma a lui piace fare il fenomeno.
Lo stesso Maletto, non fosse suo amico, sarebbe un mulita travesto.
Fenomeno
Dai Caminiti si. Lui si. Per favore.
Ora, giusto per dovere di cronaca, ieri Tacchinardi ha parlato, nell’ordine, di: grande partita del Manzo, buonissima Juventus, e grande gestione da parte dI Allegri di uomini e moduli. Per dire quanto una stessa partita possa, spesso, avere molteplici interpretazioni.
Fulvio, uno ti prego uno!
Lasciacene uno, per Dio.
Vladimiro Caminiti…era o no dei nostri, almeno lui.
No perchè se lo juventino si riduce a Pompilio, Chierico o il mediocre Leonetti, c’è di che preoccuparsi.
PS: Ah no, questi ultimi 3 non son giornalisti, sono clown leccaculo.
“forse è già un anno che non faccio visita alla clinica (…)”
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Ecco qui si che sei stato ironico, anzi ridicolo.
Ma far ridere è un pregio e quindi vai pure avanti nei tuoi molteplici travestimenti.
Scritto da Fulvio il 23 gennaio 2018 alle ore 16:18
mi hai riportato indietro nel tempo, ricordo come fosse adesso la sorpresa e lo sgomento per l’improvvisa notizia della malattia del nostro grande Cabeza Blanca, del come non ci si capacitasse che i sanitari non fossero stati in grado di capire prima la gravità della situazione
mi resta un grande rimpianto e la convinzione che senza questa sfortuna sarebbe potuto diventare un vero fenomeno, era giovanissimo, peccato
Intanto, si annunciano grandi novità in Lega…
Wind of change :-))))))))