Ad Allegri, gran gestore, questa volta non è andata bene. Fuori un centrocampista, ritorno al 4-2-3-1 con Bernardeschi a destra e Douglas Costa sul centro-sinistra. Dieci minuti di gran calcio, Higuain a segno in fuorigioco e poi su rigore (netto), dopodiché tanto catenaccio, tanto Tottenham, tra parate di Buffon, rigore di Benatia sfilato a Kane e gol di Kane (in contropiede, per la libidine della nemesi, viziato da un fallo di Eriksen su Chiellini).
Si sapeva della fragilità difensiva degli inglesi. Higuain si è mangiato il 3-0 e su rigore, netto pure questo, il 3-1. Pochettino aveva preferito Lamela a Son. Subito al tappeto, e non certo per un buffetto, i suoi si sono rialzati e hanno preso possesso del ring. Eriksen in mezzo, Kane e Ali ovunque, torello avvolgente.
Senza Cuadrado, Dybala, Matuidi e strada facendo anche Mandzukic, gli uomini erano contati, ecco perché avrei rischiato Bentancur dall’inizio. Perché proprio lì, a centrocampo, è girata la partita. Alla vigilia, quel birbante di Allegri aveva dichiarato: «Li voglio coraggiosi e incoscienti». Non so cosa sia successo, spero che lo sappia almeno lui.
Qualcuno se la prenderà con Higuain, reo di aver trasformato «solo» due occasioni su quattro, penalty compresi. Per me è stato il migliore della Juventus: se non, con Eriksen e Kane a ruota, il migliore in campo. Ha giocato contro tutti, contro troppi (persino Khedira, Mandzukic e il Douglas Costa di molti periodi). Gli «Spurs» hanno pareggiato nella ripresa, quando la Juventus era uscita di casa e con Bernardeschi qualche piccolo falò l’aveva acceso. Molle e aperta, la barriera sulla punizione di Eriksen, sorpreso Buffon sul suo palo.
Ha giocato, la Juventus, come fa di solito in campionato contro avversari che però non dispongono delle armi di un Tottenham. E così pure la Champions si complica. A Wembley come a casa del Bayern: da 2-2.
Alli
Benatia ieri indecente.sbaglia i tempi sul primo gol(con alexsandro),subito dopo prende una palombella da trenta mt si fa scavalcare e per fortuna allo incorna alto.mai un anticipo spesso saltato netto.chiellini peggio.
Fino ad ieri benatia aveva fatto una stagione decente ma ricordiamoci sempre che il campionato italiano e’ridicolo.
Va beh le assenze, ma se il CDP avesse fatto fare a Betancur qualche partita in più forse ce lo saremmo trovato pronto per ieri sera.
Chi siede in panchina deve rendersi conto che lo sport che l’ha reso ricco si chiama “giuoco del calcio” (cit.) per cui è essenziale che una squadra come la Juventus prima di tutto giochi a calcio e visto i giocatori che ha a disposizione non dovrebbe essere un’impresa fuori dalla sua portata.
Soprattutto quando gli avversari si chiama Benevento, Spal, Crotone, Verona, Chievo, Bologna, Udinese, Genoa, Sassuolo, Cagliari, cioè mezza seria A.
ma infatti Cartesio, ad oggi il problema pur con le assenze non e’ la rosa
Davide, mai scritto che Benatia non e’ un buon giocatore,mai scritto che non sta giocando bene. Sulla fortuna o sfortuna il concetto e’ che la ns squadra ad alti livelli vive troppo di episodi , a volte,come ieri sera,nemmeno bastano visto che sopra di due goal non siamo nemmeno riusciti a vincere.
Su Benatia, la penso come Davide. Sta giocando bene, anche ieri sera, un paio di chiusure fenomenali, mentre sui gol ben poco ci si poteva fare, date le frittate di Giorgione (sul primo gol c’era pure un mezzo falletto su di lui, ma era talemnte scoordinato che nessun arbitro se la sarebbe sentita di darglielo).
Il problema è la protezione data dal centrocampo a 1+1 (un giocatorino + un fantasma), improponibile (leggetevi un fondo su Juventibus, mi pare di Azzolini, sull’argomento Khedira, io l’ho trovato illuminante).
Per le soluzioni di centrocampo, sono con Intervengo: togliete Khedira e Mandzukic alla formazione di ieri e metteteci Emre Can e Milinkovic Savic e la musica cambia (se poi in panchina sedesse un allenatore…)
sottoscrivo praticamente tutto, cartesio. stiamo sottovalutando simeone perchè traumatizzati dal giocommerda, ma per la juve uno così sarebbe l’ideale in termini di organizzazione e soprattutto di creazione di un gruppo solido, compatto. però mi piacerebbe che l’allenatore restasse italiano, quindi voterei in primis per il ritorno di conte.
Benatia è sano come un pesce da svariati mesi e comanda una difesa spesso impenetrabile, soprattutto dopo la debacle di Barcellona.
Ero terrorizzato dalla partenza di Bonucci, ma il tipo ha dimostrato di chiudere, guidare e saper giocare a pallone.
Ogni santa partita mi vergogno perché mi scopro in preda a scongiuri con una foto di Benatia in mano…
Penso che Max non ci proverà più a scoprire la difesa, dovesse ridiscendere in campo lui stesso.
Ne sono convinto
davide, il perchè è molto semplice. io lo avevo già scritto prima della partita che, stante l’assenza di matuidi, allegri avrebbe cambiato modulo tornando al 4-2-3-1. ormai un po’ lo conosciamo, nella sua testa (bacata) il centrocampo a tre esiste solo con pjanic, khedira e matuidi. non si fida nè di marchisio, nè di bentancur, nè di sturaro. cosa continui a vederci nel sempre più ectoplasmatico khedira, poi, lo sa solo lui.
su benatia non c’è tanto da dire, ora sta attraversando un buon periodo di forma e sta giocando bene, ma è soggetto a infortuni e, purtroppo, anche a qualche amnesia nei momenti topici. il che lo rende quello che è, cioè un buon giocatore su cui però non sempre si può fare affidamento.
Voi su chi puntereste?
Scritto da Dylive il 14 febbraio 2018 alle ore 15:24
Bella domanda.
Si fossero fatte le cose come e quando dovevano essere fatte (ovvero il giorno dopo Cardiff) avrei preso Spalletti, che a Torino ci sarebbe venuto a piedi (e infatti mi pare ricordare che chiuse con l’Inter solo quando fu chiaro che Allegri aveva rinnovato).
Oggi, per il prossimo anno:
Gasperini: per me OK, con un mandato solido da parte della società (stile Conte il primo anno)
Carrera: OK con la riserva di non averlo mai visto allenare in Italia; mi intrigherebbe: italiano, giovane, affamato e non ancora affermato, scuola Lippi e poi Conte, garanzie assolute
Conte stesso: ci credo poco; tecnicamente non avrei dubbi; andrebbe però ricostruito il rapporto con la società e ci vorrebbe un bagno nella fontana dell’umiltà .
I gggiovani italiani: Inzaghino, Giampaolo, Di Francesco. Per un motivo o per l’altro mi convincono poco: il laziale.acerbo e non molto pronto a gestire una rosa di prime donne, il doriano abbastanza estetico ma poco pratico, il romanista, un po’ ballerino in difesa e poi, adesso, ancorato al sogno di allenare la “sua” Roma.
GLi stranieri, quelli buoni sono fuori portata (o sopravvalutati). A me ne piacciono due: Simeone che farà un gioco poco spettacolare, ma FA UN GIOCO ORGANIZZATO vivaddio e si vede in ogni singolo momento delle partite (a noi della Juve del calcio-champagne mai ci è fregato nulla: organizzazione per il conseguimento del risultato, che non vuol dire fare barricate a caso, ma proprio come fa Simeone, giocare compatti “militarmente” in ogni fase di gioco. L’altro straniero che mi piace, non da ieri, è quell’argentino di Virle Piemonte che fa Pochettino di cognome; forse però andava preso “ieri” perchè se le cose vanno bene per lui (e purtroppo male per noi) magari verrrà preso in seria considerazione dalle parti di Madrid, magari in coppia con il suo centravanti “uragano”.