Il problema non è Di Biagio o, più in generale, il ct. Chi scrive, a proposito, terrebbe l’attuale traghettatore. Il problema sono i giocatori. Lo 0-2 con l’Argentina senza Messi e l’1-1 con l’Inghilterra senza Kane lo hanno ribadito al di là dei risultati, dell’etichetta e degli episodi (gli errori in uscita di Jorginho e Parolo che sono costati il gol di Banega e la punzione dalla quale è scaturita la rete di Vardy). A centrocampo, soprattutto.
Vero, tra Kiev e Wembley Immobile si sarà mangiato come minimo sei palle-gol (tre a tre), ma averle sbagliate significa che «c’era». E comunque, se non c’è Immobile c’è Belotti, e un domani potrebbe tornare Balotelli. Questi siamo. Non è colpa del tecnico se Jorginho e Insigne hanno combinato, in due partite, una sola azione «made in Sarri». Viceversa, diamogli atto che il rigore, poi trasformato da Insigne, se l’è procurato un debuttante di Manchester: Chiesa, appena entrato.
Il Var ci ha dato una mano, smascherando il penalty. E’ destino che a Londra gli italiani lascino il segno: il nuovo Wembley fu inaugurato da un’amichevole tra Under 21. Finì 3-3 e tutto i gol azzurri, compreso il primo in assoluto, li firmò Pazzini.
Una volta, quando a Wembley si vinceva con Capello o con Zola, si superava la metà campo molto meno di quanto non si sia fatto stasera. E non si sfogliavano tutti i quaderni e tutti i pizzini che, invece, sono diventati i simboli di un calcio abbinato più alla Nasa che al naso, come si faceva in passato (e proprio male non ci andava).
Mi è piaciuto Rugani, e molto Sterling, al quale Guardiola ha grattato via lo stretto superfluo. Che ci crediate o no, gli inglesi hanno giocato in contropiede più di noi. In casa, per giunta. Tutto è utile, quando non si va al Mondiale e bisogna ricostruire. Anche cantieri incasinati come questi.
Scritto da Riccardo Ric il 29 marzo 2018 alle ore 13:45
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@Riccardo Ric e DinoZoff
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Per vostra conoscenza e qualora di vostro interesse, sono entrato da poco in questo “spazio di eccellente disamina calcistica” (cit. di una testa di cazzo), incuriosito da tanti spunti di discussione interessanti ma anche dalla generale avversione al ns mr Allegri ed “al suo modo di far giocare la squadra” (e non solo, i capi di imputazione son tanti e variegati…).
Per questo motivo ho scelto il Nick che vedete, con una punta di ironia (forse non capita…) riguardo il nome “Ambro”…
Fin qui tutto bene, opinioni, ed il mondo è bello perché è vario. Senonché mi sono indignato (parola grossa) quando ho letto auto-definentesi tifosi o simpatizzanti o sostenitori o altro juventini augurarsi infortuni di ns giocatori ed altre simpatiche sciagure assortite.
Ho fatto notare che questo atteggiamento è tipico del tifoso interista… ad ogni modo è tipico del tifoso sbloccare nei momenti caldi, l’importante è, a mente fredda, rimettere a posto i pensieri… ma ecco il nostro ineffabile personaggio, nonché dispensatore di patenti bianconere e di nick, e con tanto, tanto ma tanto tempo a disposizione (vive qui in clinica, non sappiamo neanche se sia un’entità reale o solo un avatar intrappolato in questo spazio virtuale… di eccellente disamina calcistica!) scatenarsi e dare il meglio di sé.
Il mio consiglio è: fate come me, ignorate il povero mentecatto, anche se fa pena.
Per quelli che continueranno ad augurarsi che Marione si rompa il crociato ecc ecc… quando avrò tempo continuerò a dar loro dell’interista!
Ma banniamo questo essere spregevole.
Una volta per tutte.
Ahahah, Ivana la scrofa, nel deserto del suo pensiero che coincide paradossalmente con l’oceano delle sue banalità (avanti un altro di questa categoria…), ci mette la pillolina di finta indignazione farsopolara, “sollecitato” dal sottoscritto.
Più falso di una testa di Modigliani ritrovata a casa del Minestrello.
Ivana Bordon, detta la scrofa indaista, sei rintracciabile come una vacca con l’indelebile marchio dell’infamia farsopolara.
E certo che adesso che il povero Emiliano ha ricevuto le condoglianze di un PEDOFILO indaista come Pasquale ed un verme come la SCROFA altrettanto indaista di Ivana Bordon, gran prostituta di Farsopoli…beh, ora può davvero riposare in pace…
Uhmm, peccato che la specialità dei 2 maiali sia proprio pisciare sulle tombe dei loro morti.
Quando la falce (ed il martello) della Signora della Notte staccherà loro la, peraltro, inutile testa…sarà comunque troppo tardi.
2 acefali da freak show.
Semmai, dove volevano andare….
Dove stanno andando oramai si è capito…
Zhang jr:”Stanno creando confusione, non ci fermeranno”.
…..
Ma chi? E dove stanno andando?
Gran attore, eh? dimenticabile. Attore, comunque, certamente.
“Un bel tacer non fu mai scritto”
Così dice il famoso detto, spesso attribuito al poeta italiano Iacopo Badoer. Fatto sta che il motto è facilmente applicabile a chi non perde occasione per tacere, piuttosto che gettare scandalo”…. e “fare torsoli di cattiva effige” (ndr).
Gianfelice, Gianfelice….
Le mie più sentite condoglianze alla famiglia Mondonico, grande uomo di sport e maestro di calcio.
PER NON DIMENTICARE
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Moggi esulta: “Confermata sentenza 1° grado, Giacinto Facchetti faceva lobbing con gli arbitri”
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Sulle colonne di Libero Luciano Moggi annuncia la sua vittoria in tribunale contro Gianfelice Facchetti: “(…) Intanto si è conclusa la querelle tra chi vi scrive e Gianfelice Facchetti, figlio di Giacinto ex presidente dell’Inter – scrive Moggi -. E si è conclusa malamente per lui perché in appello c’è stata la conferma della sentenza di primo grado che recitava: «Giacinto Facchetti faceva lobbing con gli arbitri». Che fa scopa con quanto scritto dal Procuratore Federale, dottor Palazzi, al tempo del processo di Calciopoli: «L’Inter è la società che rischia più di tutte per il comportamento illegale del suo presidente Giacinto Facchetti». E badate bene, non si è trattato di un semplice processo per diffamazione ma, al contrario, per provare se veramente Facchetti era in combutta con gli arbitri: era questo il motivo della querela del figlio. È stato provato e la sentenza rivela che faceva addirittura lobbing con loro! Eppure, qualche settimana prima, durante la festa di compleanno dell’Inter, Gianfelice, parlando di Calciopoli, ha detto che la sua società non era stata mai invischiata in tale «spazzatura». Purtroppo nessun quotidiano ha riferito la notizia, eppure questa sentenza equivale a quella del Tribunale di Napoli, laddove, all’epoca di Calciopoli, l’Inter fu volutamente estromessa dall’oggetto delle indagini perché il Maggiore Auricchio disse esplicitamente ad una ssistente di linea, che aveva manifestato l’intenzione di riferire notizie accusatorie sull’Inter, che a lui l’Inter non interessava”.