In attesa di conoscere come il sindaco di Monaco di Baviera chioserà il mani-comio di Marcelo e i due contatti fra Sergio Ramos e Lewandowski, anche in base alla documentazione sul corpo a corpo Benatia-Lucas Vazquez che gli fornirà il sindaco di Torino, in finale, la terza consecutiva, ci va la squadra cha fra andata e ritorno ha segnato di più, non la squadra che meritava di più. Questa è la mia opinione, e «le opinioni sono come il sedere. Tutti ne abbiamo uno, ma non è detto che interessi agli altri».
Real, dunque. E Bayern sempre lì, a masticare polvere e rabbia. A me la partita è piaciuta. Per il ritmo e per il rapporto velocità -precisione. I gol di Kimmich non fanno più notizia. Quelli di Benzema, invece sì: il primo glielo ha offerto Marcelo; il secondo, regalato Ulreich. Il pareggio di James Rodriguez aveva reso ancora più spasmodici gli sgoccioli dell’ordalia, ma è entrato Casemiro (che avrei schierato dall’inizio) e il catenaccio di Zizou ha tenuto.
Già in ombra mercoledì scorso, Cristiano si era mangiato il 3-1. Del Bayern – privo di Neuer, Boateng, Vidal e Robben – ho apprezzato Kimmich, Tolisso, Ribéry, abbastanza James. Del Real, colui che fu il peggiore contro la Juventus: Keylor Navas. Di ribaltone in ribaltone, le squadre si sono allungate. Heynckes è uno degli allenatori più sottovalutati; Zizou, uno dei più «illusionisti»: capaci, cioè, di nascondere la fortuna sotto la grandezza (e non viceversa, come fanno molti). E i moduli? Elastici. Per servire, servono, ma ricordatevi sempre il motto di Liedholm: «Provati in partita, gli schemi riescono perfettamente in allenamento».
Cos’altro aggiungere? Che il Bernabeu in un’area è una chiesa e nell’altra un bordello. E che la paperissima del vice Neuer ribadisce quanto sia prezioso il mestiere di portiere di notte.
Buongiorno a Tutti e al gentile Primario,
lascio perdere commenti sulla semifinale del Bernabeu, è evidente che lì si giochi un altro sport, al netto di una qualità elevatissima, di base e neelle eccellenze, da parte del Real. Diciamo che con il Bayern siamo una volta di più “gemellati”.
Parlando invece di calcio, trovo interessante la proposta di Robertson (che leggo sempre con voluttà “estetica” per come scrive e interesse per quel che scrive) in merito a Bernardeschi.
Il giocatore, devo confessare, non mi ha convito da subito, ma lo ha fatto con il tempo e, credo, sia stato una delle perdite maggiori l’averlo avuto infortunato nel momento caldo della stagione.
Per chi fosse capace di fargliela fare, vedrei bene una sua evoluzione alla De Bruyne, anche questi in passato molto più attaccante ed ora, inceve, gran mezzala di gamba e di tecnica.
Sono un po’ più scettico sull’impostazione da trequartista unico, ma sono sottigliezze.
L’obiettivo è chiaro: se si può influenzare l’arbitro bene…sennò la caciara ed il vittimismo troverà comunque comprensione e sponde, a fine partita da parte dei media, per coprire le proprie carenze. A volte paurose.
Scritto da bilbao77 il 2 maggio 2018 alle ore 13:49
Ovvia ed ovvio. E questa E’ storia, o almeno libera interpretazione della stessa. Il numero delle coppe dei campioni vinte dal Liverpool invece è nozionismo. Ed il numero di anni nei quali il Real non ha vinto la Coppa è altresì una nozione che serve a confutare la tesi storica per cui nel calcio incida il “peso politico”. L’attualità invece è che stasera si affronteranno due squadre i cui componenti assolutamente non sono abituati a giocare una semifinale champions, altrimenti dovrei ipotizzare che i giocatori del Genoa avvertano il peso, onore ed oneri della glorioso grifone rossoblu e dei nove scudetti vinti. E spero prevalga la squadra inglese (questo è tifo invece.)
Io non penso alla Bernarda come trequartista, ma come 10 a tutto campo di un 433. Me ne frega nulla che faccia l’ultimo passaggio. E’ una opzione, ma sono i due attaccanti esterni ad essere i primi rifornitori del centravanti.
Bernardeschi ha le caratteristiche tecniche e fisiche per fare il centrocampista. Quel che faceva nei lontanissimi anni 70 netzer nella germania campione d’europa e poi (senza di lui) del mondo. Un dieci di passo, forza e tecnica. trasformare bernardeschi nel Grande Centrocampista (come il grande romanzo americano), quello che avrebbe potuto essere antognoni se fosse cresciuto e non vellicato e coccolato dalla finocchiona. Quello che l’italia ha mai avuto. Quello che si sperava potesse diventare aquilani e tutti i tacchini di quel tipo li. Ce ne sono in giro? Gli si avvicina Kroos, lo era Lampard, meno Gerrard.
Poi da vedere se abbia tutte le qualità . Ma ala rispetto a un costa o un pjaca ce lo vedo pochino.
Certo, ancora, ci vorrebbe un Lippi, un allenatore. Anche un Gasperini forse. Uno con visione. Non che ‘l’acciuga un pochino non l’abbia (ma sempre da tattico più che da stratega, piccole correzioni per sfruttare il momento, la situazione, ma disegni da architetto pallonaro). Poi l’om(ett)o è bruciato, per me.
Costa e Cuadrado sarebbero sicuramente svantaggiati, i tre davanti permette di adattare più giocatori e quindi coinvolgerne un numero maggiore.
Mi piacerebbe più qualità a centro/trequarti campo. Due punte di ruolo, così magari la seconda punta (e spesso anche la prima) non sono costretti a venir a prendere palla centrocampo.
Cosa non si direbbe per riemergere dall’oblio dove si era rintanati.
La caccia alle streghe è lo sport preferito di chi ha bisogno di far parlare di se.
15 minutidi notorietà non si negano a nessuno al giorno d’oggi.
Gentile Beck, lei che frequenta anche persone intelligenti, si insomma spazi e luoghi importanti, saprebbe dirmi che minchia ci sta a fare ancora in TV Gene Gnocchi?
Io sono anni che non riesco a sopportarlo più di 10 secondi, ma ultimamente, sentendo anche pareri diversi, mi pare che non faccia ridere più nemmeno i polli…
http://www.corrieredellosport.it/news/calcio/serie-a/juve/2018/05/02-42312246/oliviero_toscani_e_un_fumettista_arabo_contro_la_juventus_polemica/
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Il massimo dell’imbecillità , e del prurito anale.
Toscani si è dimenticato di due scudetti assegnati (non vinti) arrivando a distanze siderali dalla Juve.
Sarebbe il caso che si vergogni di questo.
Tutto il resto è humor e sarcasmo da asilo infantile.
io su lewandosky ci andrei cauto.39 gol in 44 partite quest’anno.28 su 28 in bundes e 5 su 10 in cleague.contro il real ha giocato male ma il paragone con quel pagliaccio di manzukic,al quale sono cascati due palloni in testa al bernabeu all’interno della solita prestazione indegna,mi pare fuori luogo.
manzukic sabato e’stato un criminale.se il ricotta non ha le bolas per toglierti devi essere tu a chiedere il cambio e invece nada.l’omino pensa alla sua greppia.
scio’fora d’i bal.
Non lo so, a me il rombo, avendo DC, Cuadrado (a meno che non lo si ricicli permanentemente come terzino), Pjaca (presumibilmente al rientro) non mi entusiasma granchè.
Continuo a preferire 2 esterni d’attacco larghi che, alternativamente, vadano al cross (dal fondo possibilmente) o si accentrino per il tiro o per il filtrante.
Riccardo, assolutamente, per non penso che gli afgani ci rubarono quella partita.
Erano evidentemente più forti. Tra l’altro è impressionante il boato di quel S.Paolo (come sicuramente lo era anche il nostro Comunale e tutti gli altri stadi). Frastuono che non può più essere replicato ai nostri giorni.
Quella del “furto”, comunque,è una tesi che al massimo posso sostenere contro i beceri che ti dicono che “rubi” sempre perchè, a volte, bisogna essere come il Zelig di Woody Allen e saper battagliare anche su terreni che non condividiamo.
Sul contatto Ciccionaldo-Iuliano, sì, il punto di vista del link che hai postato oggi mi pare molto condivisibile. Gli indaisti hanno troppo spesso esagerato con le sistematiche proteste pretestuose, le amplificazioni di falli ed interventi avversari. L’obiettivo è chiaro: se si può influenzare l’arbitro bene…sennò la caciara ed il vittimismo troverà comunque comprensione e sponde, a fine partita da parte dei media, per coprire le proprie carenze. A volte paurose.