Se Portogallo-Spagna aveva celebrato la grandezza di Cristiano Ronaldo, Argentina-Islanda ha ribadito quanto il mondo, per Leo Messi, continui a essere la cruna di un ago attraverso la quale è più facile che passi un cammello. In attesa di essere smentito, e ne sarei felicissimo, eccoci qua a raccogliere i coriandoli, mesti, di un rigore sbagliato (complimenti ad Halldorson, però), di tre punizioni alte o comunque smorzate dal muro, di un sinistro a fil di palo (la cosa più bella) e di un destro largo.
Non è bastato un gran gol di Aguero. Non sono bastati gli spiccioli concessi a Higuain. Gli islandesi erano grattacieli che occupavano ogni via, ogni spiazzo. Il pareggio-lampo di A. Finnbogason aveva smascherato la modestia di Caballero (portieri, che succede?) e la fragilità di un apparato difensivo che – se incalzato – avrebbe offerto spiragli verosimilmente ghiotti.
Sampaoli ha impiegato Messi alla Dybala. Dietro ad Aguero e persino alle ali, Di Maria (quantum mutatus ab illo) e Meza. Se davanti hai un catenaccio, e quello degli avversari lo era a tripla mandata, può essere un’idea. A patto che scocchi la scintilla del dribbling o qualche compare di merende gli dia una mano: non certo Biglia e Mascherano, due lenti a contatto (vecchio cabaret). Mancava un Riquelme di riferimento, di supporto.
Gli islandesi sono stati bravi a portarlo sul destro, ad accerchiarlo, senza arrivare a martellate da Bronx. Domanda: un Messi più vicino alla porta avrebbe forzato il destino? Difficile, in quella giungla di ossa e di cuori. Cristiano ne aveva già realizzati tre, di gol, e il primo addirittura su rigore; in tribuna, inoltre, c’era Maradona, e credo che proprio questi paragoni abbiano contribuito a moltiplicare le pressioni, trasformandolo, avrebbe detto l’Avvocato, in un coniglio bagnato. Battuta che fece la fortuna del destinatario, un certo Robi Baggio.
Gentile Bilbao, buon giorno. Lei scrive: “Ma possiamo dire senza tema di smentita che se il transalpino avesse giocato più a centrocampo, avrebbe segnato meno gol”. E se invece avesse segnato così tanto proprio perché partiva da centrocampo? L’ideale è un mix geografico e tecnico.
Scritto da Roberto Beccantini il 17 giugno 2018 alle ore 10:36
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Signor Beck, lo fece l’ultimo anno.
Ammetto che quello del 1986/87 fu un Michel un po’ più dimesso (forse perchè conscio di aver disputato il suo ultimo mondiale in Messico) ma in effetti, con Serena e Laudrup (o Briaschi) in pratica retrocedette a compiti più di regista di centrocampo. L’anno prima scese a 12 gol ma vincemmo ugualmente.
L’ultimo anno (quello del minestraro Marchesi) segnò solamente 2 gol, ma ricordo bene che a centrocampo continuò a distribuire calcio ed assist da artista quale era.
Ciao Fabrizio, il gol di Nacho è stupendo, ma preferisco la punizione di Kolarov, cercata e voluta, il tiro di Nacho è anche un po’ fortunoso nel senso che lo ritenta quel tiro non so quante volte gli riesce….
Ciò non toglie che si tratta di un gol formidabile!
Scusate ma i miei discorsi su Hummels sono solo cazzate. Ho fatto un po’ di confusione.
Il gol più bello del mondiale probabilmente lo abbiamo già visto, é quello di Nacho.
SMS sarebbe assolutamente da prendere e da tenere per dieci anni.
Ma sono due anni che qui sopra scriviamo che é da prendere, e due anni fa non costava 150 milioni… é che noi dovevamo correre dietro Guarin, André Gomes, Witsel…
Lex: no mai vista quella trasmissione.
Hop Suisse!!!
Olé Mexico!!!
EC – Hummels
Non vorrei aver letto male ma mi sembra che nella Germania giochi Homeless. da noi è venuto per allenarsi per la Nazionale.
La Serbia è un’altra delle squadre per cui simpatizzo.
Ho amici e colleghi serbi, sono un grande popolo e si meriterebbero di andare avanti per una volta…