Scusate se continuo a chiamarli contropiede e non ripartenze, scusate se mai e poi mai avrei immaginato che le nuvole del Messico potessero far prigioniero il cielo tedesco. E invece è successo, gol di Lozano (in contropiede manovrato) e poi quel catenaccio che non si chiama più così ma sempre catenaccio è, come la guerra non si chiama più guerra ma sempre guerra rimane.
Giù il sombrero davanti ai fanti di Osorio, perché quando si batte la squadra campione del Mondo, altro non resta. Ma attenti pure ai funerali anticipati, alle condanne sommarie: la Germania è sempre la Germania. Anche se, confesso, era da anni che non la vedevo così poco Germania, così lontana dai livelli sfiorati con Klinsmann e toccati sotto Loew.
Sembrava, la Cermania, la spiderina del Sorpasso in mano a Gassman e Trintignant, in balia dei venti e delle sgassate, leggerina, arrogantina, sbilanciatina. Lo schianto era ineluttabile. Herrera e Vela, Lozano e il Chicharito Hernandez l’hanno cucinata in velocità , tanto gli avversari si sporgevano dal davanzale, e se impieghi contemporaneamente Kroos, Khedira, Ozil, Draxler, Muller e Werner o segni o segnano. Metà scienza e metà riffa, il calcio non è poi tanto difficile da tradurre.
Non che Ochoa abbia dovuto fare miracoli. Il destino gli ha dato una mano nelle mischie, in certe barbe al palo, come si diceva una volta, ma ancora più del destino gli è sono state amiche le processioni dei bianchi, noiosissime, alla perenne caccia di un pertugio, di una scintilla, di un episodio.
Nel 2014 c’era Klose. Werner si farà , ma non lo è ancora. E Mario Gomez ha bisogno di gruzzoli, non di spiccioli. La punta di peso è un’arma. Come il contropiede. Che Hummels non ha mai arginato, abbandonato com’era. E non è che, uscito il mai entrato Khedira, la Germania abbia cambiato marcia. Era calata la ola messicana. E allora, catenaccio.
Avesse avuto Renato Portaluppi…
Quello che non ho capito é perché non abbia fatto entrare Douglas Costa. Ha messo Renato Augusto e poi Firmino, avesse detto…
Al momento e’ presto per tutto, però nel livellamento, verso l’alto, che oramai da diverse edizioni caratterizza i Mondiali.debuttare con un pareggio o una sconfitta contro una squadra sulla carta tra le due più deboli non depone bene per il superamento del turno. Per dire, prossima sfida per lArgntina sarà proprio contro la Croazia, se non sbaglio. Eh…
Se guardiamo sempre e solo i risultati c’è poco da dire e non occorre sforzarsi molto
Più aumenta il valore dei calciatori, più si abbassa il loro livello.
Per ora, ma ammetto che è presto per dirlo, delusione su ciò che si è visto.
L’unica squadra che mi è piaciuta al momento è la Croazia. Ha giocato con un filo di gas portando a casa la partita senza patemi. Non ho visto Spagna Portogallo.
@Riccardo Ric : sul fatto che il calcio non sia divertimento penso che i brasiliani avrebbero da ridire…..
Che il risultato non rispecchi la disparità di qualità , capita nel calcio. Ciò non toglie che questo Brasile tra le squadre viste finora mi sembra di capire che faccia vedere un calcio di livello superiore, e ben organizzato. Hanno il peccato di vanità …..
Tra l’altro alla tv svizzera dicevano che il Tite ha passato diversi mesi a Madrid da Ancelotti, e che predica equilibrio.
Dimmi, tra le big che hai visto finora ti ha impressionato qualcuna?
Tutte e cinque le favorite, chi più chi meno, deludenti.
Se sampaoli fa tesoro, può essergl salutare. Aveva l’avversario, col Messico e cristiano, più ostico,
che pollo Tite, non aver fatto entrare Gabinet
il calcio non è divertimento, il calcio è sofferenza. Stasera si sono confrontate una squadra di calcio organizzata e compatta i cui giocatori si sono aiutati vicendevolmente contro undici individualità di livello ampiamente superiore. Risultato?