Con i rigori, che per agitare il dibattito chiamo ogni tanto «lotteria», il Mondiale ha scoperto d’improvviso l’esistenza dei portieri. Non quelli gialappeschi dei primi turni, loro sì un terno al lotto, ma i professionisti del poker, gli specialisti del gioco d’azzardo. Akinfeev (2 parati), Subasic (3, addirittura) e lo stesso Schmeichel, figlio d’arte (1 + 2). La citazione del danese non è un omaggio alla «salma»: se si è arrivati al poligono del dischetto, molto lo dobbiamo proprio a Schmeichel, che ne aveva neutralizzato uno, nei supplementari, a Modric (che poi, da uomo di ghiaccio, si prenderà la rivincita).
E così è la Croazia a raggiungere i quarti. Una Croazia subito sotto (M. Jorgensen) e subito in parità (Mandzukic), gol rocamboleschi, con flipperate di schiena e di grugno. Una Croazia che, zavorrata dal pronostico, ha patito la fisicità e il cambio di marcia degli avversari: da cassa di risparmio a piccolo esercito im missione.
Quando i migliori sono i guerrieri come Mandzukic, è difficile (non certo per colpa loro) che il livello tecnico tocchi vertici sofisticati. Modric ed Eriksen hanno cercato di prendere per mano le squadre, riuscendoci solo in parte. Il talento croato è stato, così, sgonfiato braccio di ferro dopo braccio di ferro.
Dalic e Hareide sono allenatori «di mezzo», cognomi e non ancora nomi, eppure il loro calcio non mi è parso né vecchio né nuovo: mi è parso calcio. Sono i fuoriclasse, e in campo non ce n’erano, tranne Modric, che portano al salto di livello.
Era la Danimarca di Kjaer e Cornelius, lontana dalle vetrine dei Laudrup e degli Elkjaer. Della Croazia mi ha colpito Rebic, non Perisic. Rebic si è costruito il rigore che avrebbe potuto evitare gli altri. Sui quali, poi, Subasic ha speso molto dei suoi riflessi e molto incassato dalle tensioni altrui, lui che era stato il primo a cadere, non senza qualche peccatuccio.
L’Argentina, questa Argentina, non avrebbe fatto bene con nessun allenatore. Icardi o meno, Dybala o meno, Higuain o meno. Per non parlare di Tagliafico!!
Mio personalissimo parere.
Sui bilanci, che dire? Di questo passo cina1 e Cina 2 si scambiano, come da abitudini, alla pari o quasi campionissimi come che so eder e kalinic a 150 milioni così mettono a posto il bilancio con plusvalenze conseguenti. Si chiamano piramidi, albanesi o cinesi fa lo stesso. Il cerino in mano ad altri.
Intanto la covisoc, i sindaci e i revisori dormono della grossa. Fino al prossimo fuoco d’artificio.
E poi dicono che l’uefa non è comprensiva. Alla cajenna dovrebbero mandarli.
Oppure Peppino impara, dai. Dai dai.
Scritto da Riccardo Ric il 2 luglio 2018 alle ore 15:58
Essendo Sanpaoli argentino, che valga anche nell’altro emisfero il famoso detto “nemo propheta in patria”?
Comunque, il “buco nero” per l’allenatore può sempre capitare: ma che capiti quando porti uno che ha vinto 5 degli ultimi 10 palloni d’oro al suo prevedibilmente ultimo mondiale mi pare di notevole gravità .
Willian e duglas costa sono le cose più simili al mitico Jairzniho 1970 che ho visto in 50 anni.
Spettacolari.
Non vi è dubbio alcuno che tutto lo sport professionistico sia dopato, ma per fortuna, negli sport di squadra, la possibilità della vittoria, da parte dell’outsider, aumenta esponenzialmente, rispetto agli sport individuali.
Ah già , a Wimbledon vincerà il nuovo Messi(a) del tennis mondiale. Cecchinato!! Ah no, le superfici veloci non fanno per lui.
Peccato.
Il Cile di Sampaoli 4 anni fa fu una gioia per gli occhi e vinse la Coppa America l’anno successivo, mi pare. In Italia al Milan Tabarez non fece faville. Nella carriera di ogni allenatore c’è il buco nero, (spero che Allegri lo viva tra undici anni, quando non sarà più allenaote della Juve. ndr). Sono fasi naturali, quasi normali, anche di crescita. Abbasso i santoni, i guru e quelli convinti di “aver inventato il calcio”. e quelli che “noi giUochiamo sempre allo stesso modo cercando di imporre il nostro giUoco sono gli altri che devono adeguarsi a noi”. Ecco, a questi ritirerei il patentino di allenatore.
@Superciuk : e quanto costerebbe un abbonamento in curva?
Scritto da Lex Luthor il 2 luglio 2018 alle ore 13:59
L’abbonamento (rinnovo) curva costa la modica cifra di 595 euri.come una squadra di premier, solo che i tifosi inglesi hanno ben altro reddito oltre che non doversi sorbire il giocodiemme per affrontare empoli, chievo, frosinone,..
Il messico me lo danno vincente a 7,5. il brasile a 1.53. Con 100 euri sul messico, il gioco è fatto :-). se vince il brasile ti cito per danni!!
…quanto mi stanno sulle palle i brasiliani che continuano a cantare l’inno anche quando e finito non avete idea…Viva Mexico!
Scritto da Riccardo Ric il 2 luglio 2018 alle ore 15:25
Concordo pienamente, il grande allenatore è quello che utilizza AL MEGLIO quello che ha a disposizione.
Se per arrivare a tanto INVENTA – letteralmente – nuovi ruoli per alcuni giocatori o nuovi schemi, benissimo.
Tanto per capirci, credo che Zidane abbia avuto un avvio di carriera folgorante al Real Madrid.
A Sanpaoli ritirerei il patentino.
Togliti la croce della santa inquisizione e falla togliere pure al sig??Bianchi!Se non credi nello sport,tutto,dedicati all’agricoltura!PS.Ricordi il filmato con la trasfusione a Cannavaro?L’integralismo dovrebbe valere sempre e non a giorni alterni.