Nel Mondiale dell’«avanti popoli» la tradizione si aggrappa a quelle maglie che il Brasile adottò dopo il Maracanazo del 1950. Per quanto sia un torneo molto elitario – 20 edizioni, 8 padroni – mai come questa volta la Bastiglia sembra alla portata di molti.
Il Brasile la difende come può, come sa: e, talvolta, come vuole. Ha liquidato il Messico per 2-0, rispettando pronostico e statistiche; ha proposto Neymar, l’ultimo dei samurai scampati alla strage, nei panni di uomo-gol e uomo-assist, al netto delle sceneggiate che continuano a moltiplicare i moccoli perfino nei bar del suo Paese.
I messicani ci hanno provato con l’arma del contropiede veloce, soprattutto nel primo tempo. Quando non sono stati disarmati, hanno sbagliato, sistematicamente, il tiro o l’ultimo passaggio. Ochoa, in compenso, li ha tenuti in partita sino agli sgoccioli. Il migliore è stato uno dei peggiori delle prime uscite: Willian. Ha slalomeggiato fra i sombreristi, ha spalancato la porta a Neymar, ha reagito all’ombra lunga di Douglas Costa.
Da Dani Alves e Marcelo a Fagner e Filipe Luis il salto è stato brusco, ma non tragico. Merito di Tite e di una fase difensiva che sin qui, paradossalmente, si sta rivelando il confine più netto. Tite insiste con Gabriel Jesus così come, in Spagna, Bearzot non abbandonò mai Paolorossi. Non a caso, ha sostituito un Coutinho «tergicristallo», non lui. E proprio il sostituto, Firmino, ha siglato il raddoppio.
Casemiro era diffidato: ammonito, salterà i quarti. E’ pronto Fernandinho, luccchetto di riserva. Quando gioca il Brasile, si spera sempre nel colpo a effetto. Eppure la sua storia è piena di gloriosi e incredibili suicidi. Ci vollero Pelé e Garrincha per aggiornare le gerarchie. E Ronaldo per ribadirle. Sogna sempre, ma ha imparato dall’Europa a farlo a occhi aperti.
Dal 2026 mondiale a 48 squadre.
Al Belgio uno come cresta gialla proprio no?
Beglio sopravvalutatissimo, penoso.
Ripeto, se c’è Giappone – Brasile ai quarti è una cosa da ridere.
Come dice qualcuno: “Aspettiamo”.
No dai.non scherziamo.
E’ veramente un mondiale strano.
Scusate, dimenticavo l’annuncio del decreto “dignità ”, quello in campagna elettorale avrebbe dovuto smontare il jobs act. Di “dignitoso” ha solo il silenzio in cui dovrebbero chiudersi i due inutili urlatori.
La disoccupazione continua a scendere, si vede già la mano di Giggino, si, mezz’ora di internet gratis. Non potranno parlare per 5 anni di immigrati.
Mondiale ridicolo.
Belgio che giochicchia.
L’esclusione di crestagialla sempre più un mistero. Si peserà contro il Brasile, salvo kamikaze-surprise.