Nel Mondiale dell’«avanti popoli» la tradizione si aggrappa a quelle maglie che il Brasile adottò dopo il Maracanazo del 1950. Per quanto sia un torneo molto elitario – 20 edizioni, 8 padroni – mai come questa volta la Bastiglia sembra alla portata di molti.
Il Brasile la difende come può, come sa: e, talvolta, come vuole. Ha liquidato il Messico per 2-0, rispettando pronostico e statistiche; ha proposto Neymar, l’ultimo dei samurai scampati alla strage, nei panni di uomo-gol e uomo-assist, al netto delle sceneggiate che continuano a moltiplicare i moccoli perfino nei bar del suo Paese.
I messicani ci hanno provato con l’arma del contropiede veloce, soprattutto nel primo tempo. Quando non sono stati disarmati, hanno sbagliato, sistematicamente, il tiro o l’ultimo passaggio. Ochoa, in compenso, li ha tenuti in partita sino agli sgoccioli. Il migliore è stato uno dei peggiori delle prime uscite: Willian. Ha slalomeggiato fra i sombreristi, ha spalancato la porta a Neymar, ha reagito all’ombra lunga di Douglas Costa.
Da Dani Alves e Marcelo a Fagner e Filipe Luis il salto è stato brusco, ma non tragico. Merito di Tite e di una fase difensiva che sin qui, paradossalmente, si sta rivelando il confine più netto. Tite insiste con Gabriel Jesus così come, in Spagna, Bearzot non abbandonò mai Paolorossi. Non a caso, ha sostituito un Coutinho «tergicristallo», non lui. E proprio il sostituto, Firmino, ha siglato il raddoppio.
Casemiro era diffidato: ammonito, salterà i quarti. E’ pronto Fernandinho, luccchetto di riserva. Quando gioca il Brasile, si spera sempre nel colpo a effetto. Eppure la sua storia è piena di gloriosi e incredibili suicidi. Ci vollero Pelé e Garrincha per aggiornare le gerarchie. E Ronaldo per ribadirle. Sogna sempre, ma ha imparato dall’Europa a farlo a occhi aperti.
Mototopo ai quarti sarebbe stato troppo.
No Sandro, inibisci proprio niente.
Riccardo Ric magari sbaglio ma ho l’impressione di averti inibito il riso. Se così fosse mi dispiacerebbe. Ridi tranquillamente Riccardo Ric, non temere di fare la figura del deficiente, tanto ormai…
Fortunatamente siamo i più forti per distacco e possiamo permetterci il giocommerda per il 50% delle volte, vincendo cmq.
La Juve la seguiamo tutti. C’e chi vede in campo organizzazione, e chi invece vede improvvisazione dalla metà campo in avanti, prigionieri come siamo della vena e dell’inventiva dei nostri Dyba, Pipita e Costa. É proprio vero che il calcio é soggetto a molte interpretazioni.
Onore al Giappone. Peccato
Tranne Eden sono robetta i belgi…
De Bruyne sopravvalutato?
Witsel doveva arrivare per rimpiazzare Hernanes.
Sandro…musi gialli e’ in senso vezzeggiativo eh….
Ecco…come non detto,,,polli musi gialli, goal in contropiede da calcio d’angolo a favore allo scadere…
Ma che bella partita, un po’ al ribasso, però bella. E che tanti giocatori del Belgio siano sopravvalutati sempre pensato. Più o meno tutti tranne Hazard, Kompany e Cortuois, (.anche se stasera, insomma pure lui). Due anni fa uscirono ad opera del Galles, no dico, del Galles, ne presero tre da noi, se ricordo bene, no dico, da noi, e stasera stanno rischiando di uscire ad opera del Giappone, no dico, del Giappone. Ogni volta che vedo giocare Witsel ringrazio il cielo il destino il dio del pallone che non sia arrivato da noi….