Caccia al tesoro. Caccia del tesoro. Di debutto in debutto, dalla prima ufficiale di Verona alla prima casalinga la Juventus e Cristiano Ronaldo continuano ad annusarsi, a cercarsi, scortati all’altare dalla prudenza e la malizia che accompagnano la filosofia di monsignor Allegri, un allenatore che piace più ai giornalisti (non tutti) che ai tifosi (non pochi).
Al Bentegodi, contro il Chievo, ci furono una partenza sprint, un calo da specchio-delle-mie-brame e una coda da sturm und drang. Con la Lazio hanno risolto due gol, uno per tempo: il primo di Pjanic, il secondo di Mandzukic (servito generosamente e casualmente dal tacco di Cristiano). Hanno vinto i più forti, i più esperti: chi si può permettere Douglas Costa e Dybala in panchina. Immobile ha retto un tempo, poi Bonucci e Chiellini l’hanno consegnato alle docce. Non mi hanno entusiasmato le suole di Milinkovic-Savic, mentre Khedira, già in gol al Bentegodi, ha colpito un palo: non se ne può più.
Con Mandzukic alla Benzema, l’extraterrestre s’imboscava a sinistra e da lì filava verso il cuore dell’area. Il gol l’ha sfiorato nella ripresa, con un missile dal limite. I primi applausi, se non ricordo male, li aveva però strappati arretrando in difesa, a snellire il traffico, per il legittimo orgoglio di colui che considera il calcio libertà (e non bellezza, o non sempre bellezza, come Arrighetto Sacchi).
Fuor di metafore e di battute, è stata una Juventus che il richiamo della foresta (cassa di risparmio) ha spinto a una gestione sabauda della pratica, anche perché le scottature della scorsa stagione, in Supercoppa e proprio alla Stadium, qualche cicatrice l’avevano distribuita. Alla Lazio, in fin dei conti, non sono stati concessi che un paio di tiri (Lulic, Luis Alberto) e un’incornata di Parolo. Il Cristianesimo è fede, non tattica.
Del decennio andreas, del decennio, come minimo….
I RiSULTATI, stanno dando pienamente conferma della bontà sull’impiego dj Ronaldo
Scritto da Riccardo Ric il 26 agosto 2018 alle ore 20:00
AHAHAHAHHAHA
lo scemo dell’anno
Intanto il solito Toro formato zerbino (con gli altri)
Occhio a kuoame’del Genoa.un collega che vive a cittadella mi ripeteva lo scorso anno che questo e’uno buono.
una cosa e’certa:se il ricotta higuainizza anche cr7,il prox anno non sara’piu’il mister della Juventus.
Scritto da Alex drastico il 26 agosto 2018 alle ore 20:26
Lo penso anche io ed è una cosa che, a differenza degli anni scorsi, mi dà speranza.
1-0 sotto speri fino alla fine.un tiro da fuori un rimpallo una qualsiasi cosa.
A cardiff sul 3-1 ho spento la tv e sono uscito pregando che il risultato rimanesse tale.
Ho avuto paura di un 6-1 o 7.
Non mi era mai successo in vita mia e va a succedermi in finale di champions league.
Dio stramaledica allegri per sempre,anche vincessimo la champions con lui,cardiff rimane.
Oltretutto contro l’Amburgo eravamo nettamente i più forti, a Cardiff i più forti, panchine comprese, giocavano nell’altra squadra
Invece io ero sia a Cardiff che ad Atene e ti assicuro che il senso di delusione del 1983 è impareggiabile, beh magari l’età incide. Ma quella con l’Amburgo rimane la sconfitta più sanguinosa da quando seguo la Juventus.
No atene fu gloria vera in confronto a cardiff.
Mio cognato era a cardiff e mi ha detto che mai ha provato un imbarazzo simile.pregava che l’arbitro fischiasse la fine.a mezz’ora dalla fine l’aeroporto era pieno di tifosi della Juve.
Cardiff e’nemesi e odierò’allegri per sempre a causa di quella partita.
Comunque ric mettiamola così.
L’impiego di cr7 finora e’un fallimento oggettivo ed e’sufficiente sentire i commenti in giro ma una cosa e’certa:se il ricotta higuainizza anche cr7,il prox anno non sara’piu’il mister della Juventus.
E che il risultato non sia l’UNICO parametro, la stagione 82/83 lo testimonia perfettamente. Distastrosa sul piano dei risultati, ancor più viste le aspettative, con l’atroce sconfitta di Atene, (altro che Cardiff…), nessuna rivoluzione, allenatore confermato e le stagioni succssive vincemmo tutto