Caccia al tesoro. Caccia del tesoro. Di debutto in debutto, dalla prima ufficiale di Verona alla prima casalinga la Juventus e Cristiano Ronaldo continuano ad annusarsi, a cercarsi, scortati all’altare dalla prudenza e la malizia che accompagnano la filosofia di monsignor Allegri, un allenatore che piace più ai giornalisti (non tutti) che ai tifosi (non pochi).
Al Bentegodi, contro il Chievo, ci furono una partenza sprint, un calo da specchio-delle-mie-brame e una coda da sturm und drang. Con la Lazio hanno risolto due gol, uno per tempo: il primo di Pjanic, il secondo di Mandzukic (servito generosamente e casualmente dal tacco di Cristiano). Hanno vinto i più forti, i più esperti: chi si può permettere Douglas Costa e Dybala in panchina. Immobile ha retto un tempo, poi Bonucci e Chiellini l’hanno consegnato alle docce. Non mi hanno entusiasmato le suole di Milinkovic-Savic, mentre Khedira, già in gol al Bentegodi, ha colpito un palo: non se ne può più.
Con Mandzukic alla Benzema, l’extraterrestre s’imboscava a sinistra e da lì filava verso il cuore dell’area. Il gol l’ha sfiorato nella ripresa, con un missile dal limite. I primi applausi, se non ricordo male, li aveva però strappati arretrando in difesa, a snellire il traffico, per il legittimo orgoglio di colui che considera il calcio libertà (e non bellezza, o non sempre bellezza, come Arrighetto Sacchi).
Fuor di metafore e di battute, è stata una Juventus che il richiamo della foresta (cassa di risparmio) ha spinto a una gestione sabauda della pratica, anche perché le scottature della scorsa stagione, in Supercoppa e proprio alla Stadium, qualche cicatrice l’avevano distribuita. Alla Lazio, in fin dei conti, non sono stati concessi che un paio di tiri (Lulic, Luis Alberto) e un’incornata di Parolo. Il Cristianesimo è fede, non tattica.
Si era già avvertito che quest’anno il Chievo sarebbe stata una brutta gatta da pelare…
i cambi nel finale non devono essere la specialità di spalletti. leggo che ha fatto entrare un attaccante per un attaccante al 92 esimo! roba che ambro con i suoi cambi al minuto 85 o 88 è un temerario.
e pensare che con quei 4 scappati di casa del Chievo il nostro geniale Ricotta ha sfiorato l’impresa di non vincere, grandioso
de pasquale
vecchio incontinente col riporto
dove sei???
“quest’anno ci divertiamo”
o no ???
Scritto da Riccardo Ric il 26 agosto 2018 alle ore 19:25
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Ricordo la gazzetta. Gennaio ’83. “Non ho comprato Platini per vedere Furino fare il regista.” Qui si parla di gioco, non di risultati. Qui si parla di “vedere”. Quindi si parla di estetica.
Il Chievo retrocede qualsiasi sarà la sentenza che l’aspetta.
Beh ma se ha fatto un punto in due partite avrà avuto un calendario difficile no?
Tipo due scontri diretti
Cara Inda, andiamo male.
La proiezione sul distacco dalla vecchia Signora, fino a fine stagione, è imbarazzante
Eh peró sono sicuro che Chiesa non fa bene la fase difensiva
Ed i violacei ne stampano 6 al Real Chievo
“La serie A non è la liga” (cit. un coglione)