Caccia al tesoro. Caccia del tesoro. Di debutto in debutto, dalla prima ufficiale di Verona alla prima casalinga la Juventus e Cristiano Ronaldo continuano ad annusarsi, a cercarsi, scortati all’altare dalla prudenza e la malizia che accompagnano la filosofia di monsignor Allegri, un allenatore che piace più ai giornalisti (non tutti) che ai tifosi (non pochi).
Al Bentegodi, contro il Chievo, ci furono una partenza sprint, un calo da specchio-delle-mie-brame e una coda da sturm und drang. Con la Lazio hanno risolto due gol, uno per tempo: il primo di Pjanic, il secondo di Mandzukic (servito generosamente e casualmente dal tacco di Cristiano). Hanno vinto i più forti, i più esperti: chi si può permettere Douglas Costa e Dybala in panchina. Immobile ha retto un tempo, poi Bonucci e Chiellini l’hanno consegnato alle docce. Non mi hanno entusiasmato le suole di Milinkovic-Savic, mentre Khedira, già in gol al Bentegodi, ha colpito un palo: non se ne può più.
Con Mandzukic alla Benzema, l’extraterrestre s’imboscava a sinistra e da lì filava verso il cuore dell’area. Il gol l’ha sfiorato nella ripresa, con un missile dal limite. I primi applausi, se non ricordo male, li aveva però strappati arretrando in difesa, a snellire il traffico, per il legittimo orgoglio di colui che considera il calcio libertà (e non bellezza, o non sempre bellezza, come Arrighetto Sacchi).
Fuor di metafore e di battute, è stata una Juventus che il richiamo della foresta (cassa di risparmio) ha spinto a una gestione sabauda della pratica, anche perché le scottature della scorsa stagione, in Supercoppa e proprio alla Stadium, qualche cicatrice l’avevano distribuita. Alla Lazio, in fin dei conti, non sono stati concessi che un paio di tiri (Lulic, Luis Alberto) e un’incornata di Parolo. Il Cristianesimo è fede, non tattica.
Scritto da Massimo Franzo’, l’ultimo dei contigiani il 27 agosto 2018 alle ore 11:28
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Il contrario direi, ci sono quelli che ormai devono andare contro a tutti i costi…
Poi ci sono quelli che “dopo Cardiff, anche se mi porta la Coppa per me non vale”. Cioè negare l’essenza stessa dello sport e della vita (e del tifo), il cadere, rialzarsi e non mollare, riprovarci…
E poi ci sono i giullari che prendono il nome da una coppa vinta a sangue e catenaccio ma via Allegri e poi “andiamo a vincere la UCL di prepotenza”, ma questi sono “casi” per psichiatri (bravi).
lo scrissi per provocazione, ma ora ne sono convinto. La notte dell’uccisione di Gheddafi avremmo dovuto sbarcare in Libia con l’esercito e (ri)piantare il tricolore a Tripoli. Avremmo evitato un sacco di problemi, DAVVERO aiutato la popolazione civile libica, DAVVERO stroncato il traffico di migranti e risolto un po’ di problemi economici nazionali. Ci stavamo un po’, controllato il periodo di transizione, concesso il tempo necessario alla Libia di dotarsi di Istituzioni salde (e laiche) e poi saremmo tornati a casa mantenendo legami economici importanti. Le democrazie forti e sicure di se e dei propri principi fanno ciò.
Vedo che la TUA AUTOANALISI è sulla strada buona. Ma te la correggo.
Noto nelle tue parole un complesso edipico latente – questo continuo rivolgersi all’universo femminile in modo sprezzante. Che si ripercuote sicuramente anche nel rapportarsi con l’altro sesso.
Il richiamo alla sodomia o ad oggetti da intrudere attraverso l’orifizio sono senza alcun dubbio lo specchio di una pratica di autocompiacimento mirata a calmare certe pulsioni violente. Quello continuo al travestitismo invece è una chiara spia del voler essere qualcun altro, impersonarlo, forse il bullo che TI bullizzava. Da lì la costruzione di cyber-bullo.
Quello che mi preoccupa è il continuo riferimento alla pedofilia, lì sì sarebbe veramente grave se ci fosse una connessione col tuo passato. Mi auguro di no ovviamente, e che sia solo stupidità conclamata (non esiste vaccino per questa, però leggere qualche libro può aiutare – soprattutto di filosofia classica).
Questa continua aggressività (verbale ovviamente – perché nella realtà sei sicuramente più docile di un agnellino) potrebbe risultare una richiesta di aiuto mascherata, come la maggioranza di quelli che dicono di volersi suicidare ma in realtà vogliono essere salvati.
La tua storia clinica (nella Clinica del Beck) parla chiaramente, e lo schema si ripete (per la verità anche il linguaggio con cui insisti e sulle pratiche su cui insisti).
Penso anche che tu sia un assiduo consumatore di materiale pornografico (ma questo non è un reato finché non travalica i limiti di legge sulla pornografia minorile).
Did I make a good shot?
Fabrizio
Ma sei/siete così convinti che il giropalla lezioso, il passaggio laterale e sui piedi ecc sia colpa del mister?
Perché qui c’è gente che si è letteralmente bevuta il cervello, se mai ne ha avuto uno, e pontifica dall’alto della sua insulsa pomposità che la velocità di pensiero e azione, cioè la massima espressione del talento calcistico, dipenda dalla mentalità che il mister inculca, dunque il nostro masochisticamente inculcherebbe a Pjanic di toccare la palla 8 volte e giocare da buon pigro slavo, a Matuidi di rimanere lo scarpone che è ed a Khedira di andarsene a spasso per il campo e non rientrare mai.
Al di là delle balle spaziali, la verità è più semplice, amico mio: Dybala non è Isco, Mandzukic non è Benzema, Pjanic non è Modric, Khedira non è Kroos e Can non è Casimiro, Cristiano è venuto da noi ma gli altri SONO RIMASTI A MADRID, e Allegri ci può fare ben poco.
Molto di più avrebbe potuto fare la Proprietà /Dirigenza con un progetto tecnico completo o da completarsi, prendendo giocatori adatti e funzionali magari non affermati quanto gli ex compagni di Cristiano e perciò abbordabili, ma certamente meglio di falsi-fenomeni come il ragazzino argentino dai capelli argentini o la mozzarella balcanica (cit.) a cui hanno invece pensato bene di rinnovare a cifre folli per tenerlo ad eternum.
https://twitter.com/MauroLisanti/status/1033734827596566530
Sembrano Narducci e Moratto, qualche anno fà .
Scritto da Massimo Franzo’, l’ultimo dei contigiani il 27 agosto 2018 alle ore 11:28
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Hihihihihihi
Beh certamente ad un Ambrosuinolex che vive nel ricordo delle ammucchiate difensive, i calcioni, le lattine in testa, i palloni sparati in tribuna ed i caffè di HH degli anni ’60…il giocommerda dell’uomo di merda livornese deve sembrare…cioccolato.
Prendo atto che sei un coprofago pure tu…anzi magari eri anche quel coprofago indaista. Niente di più facile, per un ritardato mentale.
Ti ho sempre pisciato in testa, ma visto che ti piace il giommmerda e che la mangi come fossero gianduiotti, da ora in avanti ti cagherò in testa. Che poi, una volta che ti ho coperto di escrementi, non è che si noti la differenza eh? Ciao Furinazzo indaista.
i fidanzatini del Ricotta, che non mancano di rammentarci con solerzia l’impresa unica dei 4 scudetti+4 coppe, dimenticano un’altra sua impresa anch’essa unica: perdere 3 su 4 supercoppe italiane, e qui non sembra avesse da affrontare Real,Barca,Bayern …
Poi ci sono quelli che vorrebbero scrivere a caratteri cubitali che mister Allegri ci fa davvero giocare di merda, ma per andare controcorrente, e per dare addosso a quelli che non sopportano del blog, sono costretti, loro malgrado, a scrivere bene del mister. Dev’essere dura non poter scrivere quello che si pensa davvero.
Mah, direi che di parrucche se ne intenda più una Eva Robbins come te.
Ed in quanto al bisogno di supporto psicologico/psichiatrico…fai un po’ te…un ritardato mentale che in questi anni si è nascosto dietro il nick di una decina di macchiette, una più deficiente dell’altra.
Da piccolino sei stato evidentemente bullizzato e traumatizzato, ma mica c’è scritto da nessuna parte che per forza dove venirne fuori un mongolo.
#citofonastafava