Caccia al tesoro. Caccia del tesoro. Di debutto in debutto, dalla prima ufficiale di Verona alla prima casalinga la Juventus e Cristiano Ronaldo continuano ad annusarsi, a cercarsi, scortati all’altare dalla prudenza e la malizia che accompagnano la filosofia di monsignor Allegri, un allenatore che piace più ai giornalisti (non tutti) che ai tifosi (non pochi).
Al Bentegodi, contro il Chievo, ci furono una partenza sprint, un calo da specchio-delle-mie-brame e una coda da sturm und drang. Con la Lazio hanno risolto due gol, uno per tempo: il primo di Pjanic, il secondo di Mandzukic (servito generosamente e casualmente dal tacco di Cristiano). Hanno vinto i più forti, i più esperti: chi si può permettere Douglas Costa e Dybala in panchina. Immobile ha retto un tempo, poi Bonucci e Chiellini l’hanno consegnato alle docce. Non mi hanno entusiasmato le suole di Milinkovic-Savic, mentre Khedira, già in gol al Bentegodi, ha colpito un palo: non se ne può più.
Con Mandzukic alla Benzema, l’extraterrestre s’imboscava a sinistra e da lì filava verso il cuore dell’area. Il gol l’ha sfiorato nella ripresa, con un missile dal limite. I primi applausi, se non ricordo male, li aveva però strappati arretrando in difesa, a snellire il traffico, per il legittimo orgoglio di colui che considera il calcio libertà (e non bellezza, o non sempre bellezza, come Arrighetto Sacchi).
Fuor di metafore e di battute, è stata una Juventus che il richiamo della foresta (cassa di risparmio) ha spinto a una gestione sabauda della pratica, anche perché le scottature della scorsa stagione, in Supercoppa e proprio alla Stadium, qualche cicatrice l’avevano distribuita. Alla Lazio, in fin dei conti, non sono stati concessi che un paio di tiri (Lulic, Luis Alberto) e un’incornata di Parolo. Il Cristianesimo è fede, non tattica.
Scritto da bit il 28 agosto 2018 alle ore 09:51
allora. mettiamo le cose in fila. Della qualità del giUoco, fine a se stesso, intesa quanto a spettacolarità ed estetica mi interessa meno di zero. Mi interessa la qualità del giUoco in funzione del risultato e per quanto riguarda il MIO divertimento, (almeno quello ritengo sia soggettivo), io mi diverto quando la Juve vince, mi annoio mortalmente quando non vince. Diverso, ed interessante, discettare della qualità del giUoco per valutare le prospettive, per analizzare, valutare, ipotizzare, teorizzare, anche pescando in episodi e partite del passato. Quindi, riepilogando
1) Il risultato è il parametro più rilevante, (NON l’UNICO) per valutare la prestazione
2) In questi anni la Juve ha vinto molto, ma soprattutto è stata costantemente competitiva, (che poi è quello che chiedo alla Juve, non tanto di vincere, ma di mantenere competitività ) anche in Europa
3) Nella qualità del giUoco e relativi risultati incide molto di più il tasso di qualità dei giocatori che la bravura dell’allenatore, con quanto il ruolo di quest’ultimo sia importantissimo, (ed anche Allegri la pensa così)
4) Preferisco gli allenatori eclettici, pragmatici, concreti perchè li ho sempre visti vincere molto più degli altri, ma soprattutto continuare a vincere molto più degli altri
Visti i punti 1.2.3.4 ritengo Allegri uno dei più bravi allenatori del panorama calcistico attuale.
Sarri , ma andavano bene ancheSpalletti , Di Francesco, lo stesso Gasperini ma anche un Luis Enrique .
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oddio mio, mi tengo Allegri tutta la vita….
https://www.tuttojuve.com/primo-piano/sottobosco-dentro-il-caso-dazn-il-problema-non-e-solo-tecnico-e-sabato-c-e-parma-juve-un-cocktail-di-emozioni-l-unico-modo-per-guardarla-in-tv-senza-s-436097
…è l’Italia, bellezze!!
lo scrissi a suo tempo , avrei fatto carte false per Sarri , ma andavano bene ancheSpalletti , Di Francesco, lo stesso Gasperini ma anche un Luis Enrique . Insomma…piu’ o meno chiunque , anche perche’ con la ns rosa , dal dopo Conte in poi, chiunque avrebbe ottenuto gli stessi risultati .
@Franzò : Massimo vero, però c’è modo e modo di affrontare l’EL. Gasp l’anno scorso è uscito per una cappella del portiere, ma ci sarebbe rimasto volentieri in EL. Altre squadre, la vedono/l’hanno vista più come un peso che come un’opportunità ….oltre al gioco propositivo (Gasp non mi sembra faccia spesso molti calcoli tipo “meglio il pareggio”….) ha anche una mentalità proattiva. Di lì a dire che sia un gran maestro di calcio per i giovani e non adatto ad una big ce ne passa…..bisognerebbe vederlo. All’Inter raccolse una squadra abbastanza spremuta.
Molto più semplice la vita di Gasperini rispetto a quella di Allegri, ma anche rispetto a quella di DiFrancesco.
Scritto da Riccardo Ric il 27 agosto 2018 alle ore 22:31
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In effetti qui un po sono d’accordo. Un conto é allenare con la pressioni quotidiana di dover vincere e un conto allenare una squadra per la quale l’europa League sarebbe un successo. Cioè il mio dubbio é: Gasperini alla Juve proporrebbe lo stesso calcio o andrebbe più sul sicuro? Detto questo siamo sempre lì: esiste una via di mezzo tra un calcio a trazione totalmente anteriore basato sul segnare un gol più degli altri é il giocommerda ormai nauseante che ci propina mister Allegri.
noi dobbiamo continuare a vedere partite da orchite con giocatori di classe non paragonabile agli altri e dobbiamo essere contenti. ancora non ho ben capito il perchè non si possa pretendere un gioco migliore da questa squadra, cioè ambro ha dato una spiegazione per me assurda, cioè che non sia possibile a causa del livello tecnico dei calciatori che sono sopravvalutati (tipo pure l’atalanta ha il papu che è meglio di dybala e un altro che è meglio di bonucci, se non ho capito male), mentre non ho ben capito il tuo punto vista, riccardo: pensi che questa squadra non possa fare meglio dal punto di vista del gioco e che allegri ne sfrutti già al massimo le potenzialità o semplicemente non conta nulla il come si gioca perchè bisogna solo guardare il risultato? ti chiedi mai se con un gioco migliore si possano magari ottenere risultati migliori in europa o, comunque, nel peggiore dei casi, divertirsi un po’ di più a guardare la partita?
è uscita una bella partita perchè gasperini, con una banda di “sbarbatelli”, non è andato a roma per chiudersi e proporre una melassa inconcludente di non-gioco, ma è andato a fare la partita, facendo vedere una squadra ben organizzata e con le idee chiarissime e che, avendo più gamba di una roma ancora un po’ imballata e in fase di assestamento dopo una campagna acquisti in cui ha cambiato parecchio (forse non in meglio), l’ha messa sotto dominando il primo tempo. poi ha subito il ritorno degli avversari, ma è stata pericolosa fino alla fine, non rinunciando mai a prendere i tre punti. chapeau a gasperini, altro che storie.
da Tuttojuve :
Campioni che vanno, campioni che vengono ma alla Juventus resta una certezza: Mario Mandzukic. Il croato è indispensabile per Massimiliano Allegri che difficilmente rinuncia al suo guerriero e sa di poterlo adattare ad infiniti moduli grazie alla sua disponibilità incredibile. Ogni volta che segna lui in campionato, la Juve vince e anche contro la Lazio Mandzukic ha messo la sua firma sulla prima vittoria casalinga. Il rapporto con la dirigenza e i tifosi è fantastico, per questo secondo quanto riporta calciomercato.it la Juventus starebbe pensando di offrire al croato un rinnovo di contratto visto che il suo è in scadenza nel 2020: in questo modo Mandzukic potrebbe chiudere la carriera in bianconero.
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#gliinseparabili
“Ho vinto più Premier da solo che gli altri 19 manager messi assieme”….eh beh!…..Pogba però assieme a Shaw e Fred è uno dei pochi sopra la sufficienza per la partita di ieri sera, secondo il DM. I
Il Tottenham invece ha fatto una strana campagna acquisti quest’anno : nessuno.