Caccia al tesoro. Caccia del tesoro. Di debutto in debutto, dalla prima ufficiale di Verona alla prima casalinga la Juventus e Cristiano Ronaldo continuano ad annusarsi, a cercarsi, scortati all’altare dalla prudenza e la malizia che accompagnano la filosofia di monsignor Allegri, un allenatore che piace più ai giornalisti (non tutti) che ai tifosi (non pochi).
Al Bentegodi, contro il Chievo, ci furono una partenza sprint, un calo da specchio-delle-mie-brame e una coda da sturm und drang. Con la Lazio hanno risolto due gol, uno per tempo: il primo di Pjanic, il secondo di Mandzukic (servito generosamente e casualmente dal tacco di Cristiano). Hanno vinto i più forti, i più esperti: chi si può permettere Douglas Costa e Dybala in panchina. Immobile ha retto un tempo, poi Bonucci e Chiellini l’hanno consegnato alle docce. Non mi hanno entusiasmato le suole di Milinkovic-Savic, mentre Khedira, già in gol al Bentegodi, ha colpito un palo: non se ne può più.
Con Mandzukic alla Benzema, l’extraterrestre s’imboscava a sinistra e da lì filava verso il cuore dell’area. Il gol l’ha sfiorato nella ripresa, con un missile dal limite. I primi applausi, se non ricordo male, li aveva però strappati arretrando in difesa, a snellire il traffico, per il legittimo orgoglio di colui che considera il calcio libertà (e non bellezza, o non sempre bellezza, come Arrighetto Sacchi).
Fuor di metafore e di battute, è stata una Juventus che il richiamo della foresta (cassa di risparmio) ha spinto a una gestione sabauda della pratica, anche perché le scottature della scorsa stagione, in Supercoppa e proprio alla Stadium, qualche cicatrice l’avevano distribuita. Alla Lazio, in fin dei conti, non sono stati concessi che un paio di tiri (Lulic, Luis Alberto) e un’incornata di Parolo. Il Cristianesimo è fede, non tattica.
CR7 è la vostra ultima speranza.
Scritto da Lex luthor il 28 agosto 2018 alle ore 15:45
semplicistico, quando Riccardo ipotizza, semmai, lo fa sulla base di considerazioni con un po’ più di spessore. Non sono solo i risultati (più importante ma non unico parametro) a determinare la conferma di un allenatore, ma stimoli, progetto tecnico concluso o meno, certo, anche il clima nello spogliatoio. Comunque, siamo ad AGOSTO, con tutta una stagione davanti da vivere e già state a pensare alla prossima. Chiacchiere da comari….
Ovviamente la seconda, Gian-carlo.
@Gian-carlo : per me Allegri rimane anche il prossimo anno se non vince la Champions ma, diciamo, esce in semifinale con due buone prestazioni senza sbracare (oltre a vincere lo scudetto, minimo sindacale richiesto – la coppa Italia è il contorno). Chiaro che questa volta se non la vince e Mr.30-cocuzze-per-year al secolo CR7 si lamenta del tecnico, penso che la società prenderà provvedimenti….e se non lo fa allora si va verso i 10 anni consecutivi profetizzati da Riccardo.
Quale, Sandro? Il prolungamento del contratto o l’ingaggio di CR7?
Immagino la disperazione del mister quando gli hanno comunicato la ferale notizia.
Certamente per Re Mida (cit.) questa è la stagione più difficile.
Il prolungamento del contratto deve – IMHO – essere interpretato come il miglior tentativo possibile per metterlo a suo agio: fosse stato in scadenza TUTTI avrebbero capito che nella stagione 2019-2020 l’allenatore sarebbe stato un altro.
E adesso sono tutti caciucchi suoi.
Questa ancora mi mancava, Allegri turbato dall’arrivo di Ronaldo. Ma ogni tanto una passeggiata, no?
Robertson, x me sbagli, se avessero pensato quello che scrivi avrebbero in primis preso un altro Mister.
Alex.
su una cosa non sono d’accordo. Non l’hanno preso proprio per vinceere la CL, ma per fare un salto Economico che auspicabilmente porti anche a quello. Poi, è vero, se quest’anno Cr7 facesse quel che dici tu, 20 goal per dire, sarebbe un flop. E se facesse un flop perchè male impiegato se ne andrebbe. E per me il suo ingaggio di quest’anno rischierebbe di rivelarsi un boomerang che la società per azioni juventus fc non si può permettere, prescindendo da ogni ragionamento tecnico..
Per tutto ciò non credo che la società consentirà all’allenatore di applicare le sue balzane teorie (imparare come funziona il calcio italiano, le difese italiane, la fase difensiva, queste cazzate qui: a uno che gioca ad altissimi livelli da 13/14 anni, che negli ultimi cinque è stato – di gran lunga – il più decisivo al mondo. Che ha fatto – quanti? – più di cento goal in coppa campioni, non si possono raccontare queste panzane).
Secondo me acciuga è marcato a vista. Concordo sul fatto che non si sia scompisciato dalla contentezza quando è arrivato a torino uno così. Alibi, stop.
Se poi continuasse l’andazzo del menga, e in società fossero timidi, prima di natale ci penserà la società in JV con la juventus, ovvero la cr7 spa a socio unico, a far presente queste cosine qui. Ronaldo non deve dimostrare nulla, continua a comportarsi da professionista, gioca bene, probabilmente è ancora imballato, ha issato il RM a quattro successi in cinque anni contro barca, bayern, atletico e pure juve. Viceversa quell’altro la qualcosa la deve dimostrare, in primis di non sprecare un organico ipertrofico.