Caccia al tesoro. Caccia del tesoro. Di debutto in debutto, dalla prima ufficiale di Verona alla prima casalinga la Juventus e Cristiano Ronaldo continuano ad annusarsi, a cercarsi, scortati all’altare dalla prudenza e la malizia che accompagnano la filosofia di monsignor Allegri, un allenatore che piace più ai giornalisti (non tutti) che ai tifosi (non pochi).
Al Bentegodi, contro il Chievo, ci furono una partenza sprint, un calo da specchio-delle-mie-brame e una coda da sturm und drang. Con la Lazio hanno risolto due gol, uno per tempo: il primo di Pjanic, il secondo di Mandzukic (servito generosamente e casualmente dal tacco di Cristiano). Hanno vinto i più forti, i più esperti: chi si può permettere Douglas Costa e Dybala in panchina. Immobile ha retto un tempo, poi Bonucci e Chiellini l’hanno consegnato alle docce. Non mi hanno entusiasmato le suole di Milinkovic-Savic, mentre Khedira, già in gol al Bentegodi, ha colpito un palo: non se ne può più.
Con Mandzukic alla Benzema, l’extraterrestre s’imboscava a sinistra e da lì filava verso il cuore dell’area. Il gol l’ha sfiorato nella ripresa, con un missile dal limite. I primi applausi, se non ricordo male, li aveva però strappati arretrando in difesa, a snellire il traffico, per il legittimo orgoglio di colui che considera il calcio libertà (e non bellezza, o non sempre bellezza, come Arrighetto Sacchi).
Fuor di metafore e di battute, è stata una Juventus che il richiamo della foresta (cassa di risparmio) ha spinto a una gestione sabauda della pratica, anche perché le scottature della scorsa stagione, in Supercoppa e proprio alla Stadium, qualche cicatrice l’avevano distribuita. Alla Lazio, in fin dei conti, non sono stati concessi che un paio di tiri (Lulic, Luis Alberto) e un’incornata di Parolo. Il Cristianesimo è fede, non tattica.
Altrimenti inutili fare paragoni, vi date la zappa sui piedi. Quelle 4 persone in Australia non le ha arrestate un inutile urlatore con la faccia truce.
Appunto legalità , in Italia i cittadini extracomunitari possono entrare solo se in possesso di determinati e validi documenti di identità , esperiti i relativi controlli.
Se ricorrevano i presupposti per arrestarli o per tenerli fermi su quella nave, per un ipotesi di reato, poteva deciderlo solo un magistrato, non il ministro degli interni con un tweet al comandante della nave. Legalità , Riccardo Ric.
In Italia però ci sono leggi che regolamentano l’accesso alle frontiere dei sacri confini della Patria.
In Italia non c’è nessuna legge che permette al ministro degli interni di tenere segregate delle persone per 10 giorni su una nave come arma di ricatto per convincere altri Paesi ad accoglierne una quota parte. Anzi é un reato farlo.
Dimenticavo Riccardo Ric, anche di legalità . Se li hanno arrestati lo hanno fatto in base alle loro leggi vigenti su disposizione di un magistrato.
Non è questione di civiltà , ma di “sicurezza e accordi”. Appero’…
Franzo’ sono sicuro che ora mi spiegherai come non fare confusione, peccato che non me ne freghi niente. Hai vinto, ho finito gli argomenti. Aspirazioni d’oro.
Intervengo, non è questione di civiltà , ma di sicurezza e di accordi. In Australia li hanno arrestati e li rimanderanno nel loro Paese d’origine che se li riprenderà , come da accordi tra i due Paesi e nessuno li torturera’o li violentera’. Non è difficile da capire.
Sandro pero non esagerare eh perchè stai facendo un attimino di confusione con i vari sinonimi. Ma fai fai ci mancherebbe. Ti capisco: hai scoperto tutto un mondo nuovo. Fà pure caro, fà pure.