Caccia al tesoro. Caccia del tesoro. Di debutto in debutto, dalla prima ufficiale di Verona alla prima casalinga la Juventus e Cristiano Ronaldo continuano ad annusarsi, a cercarsi, scortati all’altare dalla prudenza e la malizia che accompagnano la filosofia di monsignor Allegri, un allenatore che piace più ai giornalisti (non tutti) che ai tifosi (non pochi).
Al Bentegodi, contro il Chievo, ci furono una partenza sprint, un calo da specchio-delle-mie-brame e una coda da sturm und drang. Con la Lazio hanno risolto due gol, uno per tempo: il primo di Pjanic, il secondo di Mandzukic (servito generosamente e casualmente dal tacco di Cristiano). Hanno vinto i più forti, i più esperti: chi si può permettere Douglas Costa e Dybala in panchina. Immobile ha retto un tempo, poi Bonucci e Chiellini l’hanno consegnato alle docce. Non mi hanno entusiasmato le suole di Milinkovic-Savic, mentre Khedira, già in gol al Bentegodi, ha colpito un palo: non se ne può più.
Con Mandzukic alla Benzema, l’extraterrestre s’imboscava a sinistra e da lì filava verso il cuore dell’area. Il gol l’ha sfiorato nella ripresa, con un missile dal limite. I primi applausi, se non ricordo male, li aveva però strappati arretrando in difesa, a snellire il traffico, per il legittimo orgoglio di colui che considera il calcio libertà (e non bellezza, o non sempre bellezza, come Arrighetto Sacchi).
Fuor di metafore e di battute, è stata una Juventus che il richiamo della foresta (cassa di risparmio) ha spinto a una gestione sabauda della pratica, anche perché le scottature della scorsa stagione, in Supercoppa e proprio alla Stadium, qualche cicatrice l’avevano distribuita. Alla Lazio, in fin dei conti, non sono stati concessi che un paio di tiri (Lulic, Luis Alberto) e un’incornata di Parolo. Il Cristianesimo è fede, non tattica.
A me quella di ritirare le maglie “mi pare proprio n’à strunzata…..” (cit.)
Vendiamo l’anima per una plusvalenza e poi ci commuoviamo per un giocatore…
Scritto da mike70 il 30 agosto 2018 alle ore 11:25
Comprendo…io sarei per farlo con moderazione: Platini, Scirea da noi, P.Maldini per il mmmmmilan, insomma casi veramente eccezionali.
Altrimenti si rischiano le maglie con 3 cifre…
È vero, il campionato italiano non è la Liga, qui potrebbe segnarne anche di più (per esempio il Pipita a Napoli segnava più che nella Liga). Il problemà è che fare 40 gol rientrando a centrocampo per impostare l’azione e dare un contributo in fase difensiva è impossibile, e il campionato italiano non c’entra nulla.
Rispetto la tua proposta, ma personalmente, sono un ANTI ritiro maglie
Ciao Leo, la mia proposta di ritirare la n.10 sarebbe finalizzata al farla finita con le sofferenze (quantomeno mie) dovute alla partenza di chi la indossa…gli ultimi a farlo sono stati Adp, Carlitos, Paul e La Joya…fosse per me ritirerei anche la n.6 (in onore di Scirea, ovviamente, non di chi la indossa ora).
Il problema vero è che dentro la Juventus c’era una resa dei conti per farci fuori. Quella famiglia Agnelli è sempre stata un Far West e avevano paura che Giraudo, delfino di Umberto Agnelli, prendesse troppo potere”
Parole di Luciano Moggi.
Scritto da Alex drastico il 30 agosto 2018 alle ore 09:40
Lo sapevamo già, in linea di massima. Io, addirittura, mi ero fatto l’opinione che il solo “prendesse troppo potere di Giraudo” fosse riduttivo. Visti gli aumenti di valore delle azioni in borsa e il loro numero scambiate nei quattro mesi precedenti, a mio parere quel gruppo stava già iniziando la scalata alla proprietà della Juventus.
Gli El Cani con Farsopoli, e il soccorso degli sciacalli merdazzurri, mise fine a quell’atto.
Giraudo, persona professionalmente capace e intelligente capì e scomparve….
Poi scomparvero pure gli sciacalli merdazzurri…
hai ragione Mike70, ma a sto giro c’e’ un Cristiano che da cinque/sei anni timbra il cartellino mimino quaranta volte l’anno , e non ci venissero a racconta’ che il campionato italiano e’ diverso, le difese, la tattica la rava e la fava….
x Alex…Moggi ripete sempre le stesse cose (anche se vere o meno vere), ma da lui, come dalla Società, mi aspetto/aspettiamo che ci dicesse/dicessero che fine hanno fatto i loro ricorsi..Consiglio di Stato, Tribunale di Giustizia Europea (si chiama così?). Stiamo aspettando (forse invano) da più di dieci anni..Il resto è noia pura…leo
Il problema vero è che dentro la Juventus c’era una resa dei conti per farci fuori. Quella famiglia Agnelli è sempre stata un Far West e avevano paura che Giraudo, delfino di Umberto Agnelli, prendesse troppo potere”
Parole di Luciano Moggi.
Bit, basta leggere i commenti sotto l’articolo di Scarpa, postato qui, ieri, da Juventibus.
La maggior parte dei partecipanti alla discussione, sono diventati anti giocommerda.
Ti assicuro che fino a Cardiff, non era così. L’ultima stagione ha segnato un solco profondissimo.
E l’inizio di questa, sembrerebbe ripercorrere la stessa strada.