Sei su sei. La pacchia è finita. Sabato, Juventus-Napoli. Si comincia a fare sul serio. Contro il Bologna, è tornato al gol Dybala mentre contro il Parma ha continuato a segnare Insigne. Oltre a Milik. Il Bologna, allo Stadium, ha fatto quello che ha potuto; immagino anche il Parma al San Paolo.
Bello, il primo tempo di Madama. Facile ma bello, rapido e scolpito da un’orgia di colpi di tacco. Veniva, il Bologna di Pippo Inzaghi, dall’impresa anti Roma. Aveva la pancia piena, aveva di fronte una squadra che l’ha subito messo al muro. Non c’era Mandzukic, Allegri ha riesumato dal baule il 3-5-2 e consegnato l’attacco a Cristiano e Dybala. Il portoghese si è mosso come il primario di una clinica che non sa chi operare: fuor di metafora, se tirare, far tirare, dove piazzare il bisturi.
Dybala ha segnato di destro, in acrobazia. Dubito che sia stata l’assenza del traliccio croato a resuscitarlo: c’era Mandzukic, a Marassi, quando il piccolo Omar ne fece tre al Genoa.
L’ho visto più vicino alla porta, più dentro la partita, con tutta la cautela che la fragilità dell’avversario giustifica: immagino che lo stesso ragionamento, in chiave camomilla, lo starà facendo Carletto a Napoli.
Come gesto tecnico, a parte un gran tiro di Cancelo, scelgo il passaggio di Cuadrado nel cuore dell’azione che ha portato al raddoppio. Messo in ghiaccio il risultato, la Juventus ha decorato il secondo tempo con la noia premurosa di una mamma che consiglia al figlio di uscire con il giubbino: perché non si sa mai.
Juventus-Napoli, dunque. Da Allegri versus Sarri ad Allegri contro Ancelotti. Che ne ha cambiati nove, addirittura, tra Torino e Parma. L’Insigne più punta è il punto. Sarà una grande partita a scacchi. Chissà se condizionata dagli impegni di Champions, la Juventus con lo Young Boys, il Napoli con il Liverpool.
ma infatti, non è offensivo!
“Quant’è bella la Bernarda, tutta nera, tutta calda è un film del 1973, diretto da Lucio Dandolo.
Per motivi di censura il film venne distribuito soltanto nel 1975. Il film avrebbe dovuto chiamarsi Quanto è bella la Bernarda, chi la tocca… chi la guarda, titolo che venne poi modificato in Il sessorcista ed infine in quello attuale.”
Trama:
Un mago del Medioevo, mentre esorcizza una ragazza, inghiotte zabaioni e narra a due babbei varie storie boccaccesche.
:)
Che cosa è successo rispetto all’ultimo campionato?
“La Juve ha cambiato poco, a parte l’arrivo clamoroso di CR7. Il Napoli è lo stesso ma con un allenatore nuovo. E il cambio si sente. In due mesi Ancelotti ha fatto un lavoro intelligente, unico».
Cioè?
“Ha mantenuto tutte le qualità della gestione precedente di Sarri, ma aggiunto la sua cultura, l’esperienza, la varietà tecnico-tattica, la psicologia. Il Napoli è forte come prima, però gioca con due-tre sistemi diversi ed è più imprevedibile”.
…
anche questo mi sembra un passaggio interessante.
perchè offensivo poi? boh.
Mi dite una sola ragione per la quale Lippi, o più in generale un allenatore professionista, dovrebbe parlar male di un proprio collega? A parte i minchioni alla Mou intendo dire.
però forse anche Lippi prima ha letto Sconcerti…
come al solito qua si misitifica. Questi i passaggi salienti e soprattutto integrali dell’intervista a Lippi.
Lei sostiene che Ancelotti è il miglior tecnico al mondo.
”Perché ha esperienze vincenti ad altissimo livello sia da giocatore sia da allenatore. Ha visto, affrontato e superato tutto. Ed è ancora relativamente giovane”.
D’altra parte era impossibile mantenere il Napoli di Sarri senza Sarri…
“Sarri non faceva turnover per scelta: era alla ricerca di sincronismi esasperati, direi perfetti, cambiare avrebbe significato complicarsi la vita. Ancelotti sta facendo girare tutta la rosa, sta cambiando sistema e si ritroverà giocatori anche meno stanchi”.
Se Ancelotti è il migliore, Allegri è sulla buona strada?
”Proprio così. Ancelotti ha vinto più Champions e più campionati europei, non è paragonabile. Ma Allegri comincia a essere tra i numeri uno: la sua crescita è stata pari a quella della Juve. Fino a qualche anno fa dicevo che in Europa c’erano due-tre squadre, Real, Barça, Bayern, irraggiungibili, e la Juve tra le inseguitrici. Come dimostrato dalle finali perse. Oggi invece è entrata in quel gruppo ristretto grazie anche al tecnico”.
Immagino che Lippi sia già (per alcuni), diventato un pirla
:-)
Lippi:”Tra Allegri ed Ancelotti? Carletto è il numero uno”
Ahia
@Ezio : eri un indiano metropolitano? :-)))
…e l’undicesimo NON lo decide lui…