La Juventus è la più forte, in Italia: è giusto dirglielo ed è giusto che, ogni tanto, se lo dica anche lei. Non però, possibilmente, quando i biglietti, prenotati, non sono stati ancora ritirati. Come con il Genoa. Che, tirando non più di due volte, l’ha costretta al primo stop dopo dieci vittorie.
Era il Genoa che Preziosi aveva sottratto a Ballardini e affidato a Juric. Il risultato farà, della mossa, una svolta. Aveva segnato Cristiano, complice un ingorgo Piatek-Radu, Cristiano che aveva colpito anche un palo. Cristiano, l’unico con licenza di caccia: e questo è un limite, non una forza.
Vero, Mandzukic non era lui (no, no: era proprio lui, dirà il partito degli anti), e la dormita di Bonucci e c. sul gol della ditta Kouamé-Bessa è stata omerica. Non c’era Chiellini e Bonucci, ci sia o non ci sia il capitano, patisce terribilmente gli stacchi altrui, da Stepinski a Babacar. Sarebbe il caso di prenderne nota.
Neppure la panchina (Douglas Costa dopo un mese, Dybala, Bernardeschi) ha fornito la scintilla che, di solito, cambiava il panorama. Allegri non è riuscito a impedire che la squadra si dimettesse: avrebbe potuto forse anticipare qualche staffetta, anche se Douglas Costa, un disastro, era entrato sull’uno a zero.
La testa a Old Trafford, là dove Cancelo dovrà misurarsi verosimilmente con il Martial della doppietta a Sarri, non è un’ attenuante. E nemmeno la sosta. Il Genoa ha avuto il merito di restare comunque in partita, persino nel primo tempo, quando rivali meno vanesi l’avrebbero demolito. E dal momento che il destino era in vena, per il pareggio ha scelto Bessa, un centrocampista, e non Piatek, fin qui sempre a segno.
Si chiamano bagni d’umiltà. A meno che lo United di Mourinho, martedì, non decida o ci costringa a chiamarli in un altro modo.
Ovvviamente, è già partita l’agiografia.
I Repubblichini ci dicono che era fortemente provato dal crollo del ponte morandi.
Infatti era così a pezzi che a ferragosto festeggiva a cortina con tutta la sua famiglia di merdaioli magliari.
È morto Gilberto Benetton, fondatore del gruppo: aveva 77 anni
UN MERDAIOLO IN MENO
Si può dire che audero e’ più affidale di donnarumma o si rischia la lesa maestà?
“…certo che domani manzukic gioca,e’la sua partita…”.(cit.)
Scritto da Alex drastico il 22 ottobre 2018 alle ore 19:27
un onore per uno dialetticamente ed intellettivamente inadeguato essere citato. Val la pena precisare che la mia era, ovviamente e banalmente, una previsione e pure un auspicio. Da dire che come al solito, altro suo merito, Allegri non si piange addosso, e non cerca giustificazioni per le assenze, ma se la cava con un “non avrebbe giocato lo stesso”. Poi vai a sapere se è vero. (secondo me avrebbe giocato eccome…)
Stiamo già tremando? Chiedo aggiornamenti, grazie
Chi della clinica questa sera guarderà quel programma per napoletani e interisti in onda su Rai3? Io personalmente mi sto sparando a tutto volume la colonna sonora di Bohemian Rhapsody, il film sui Queen in uscita ad Ottobre, e poi probabilmente continuerò con Tom Petty o Rolling Stones.
Amen.
Beh una partita di questa importanza dite..
Acciuga ci arriva Nell migliori condizioni possibili. Sei punti e le seconde e terze che hanno già pareggiato tra di loro, con quella sconfitta dalla juve in trasferta.
Il massimo della tranquillità.meglio di cosi….
Ha tutto per giocarea chi e’ più forte. E il più forte e’ la Juve.
Gioca Cuadrado.
Che scelte farà visto che manca Mandzukic?
“Non avrebbe giocato lo stesso quindi mi ha tolto un pensiero”. Ambro, ambro, ambro, con questi lapsus! Prima “gli altri nove li decido io” adesso ci dice che lo preoccupa il pensiero di dire a manzo che non deve giocare.