Lo spread pesa, e come. Prima di Manchester, il pareggio casalingo con il Genoa. Subito dopo, le vittoriose doglie di Empoli. La differenza tra politica e calcio è Cristiano Ronaldo. La Juventus, inguardabile, stava perdendo con pieno merito (degli avversari). Aveva dato piccoli segni di vita in avvio di ripresa, come documenta la traversa di Pjanic, ma insomma: il gol di Caputo e il contributo dinamico della coppia Bennacer-Acquah avevano tracciato confini precisi, legittimi.
Il Cristianesimo – questo, almeno – è una religione che tutto esige in cambio dell’al-di-qua. Se Chiellini e Mandzukic non ci sono (e le ante del croato, magari fuori posto al Teatro dei sogni, sarebbero state preziose); se Allegri ha scelto di giocare senza centravanti (Kean?); se la squadra si muove come un gregge che bruca e non come un branco che morde, tutto fa brodo per svegliarsi, anche un rigorino come quello che si procura Dybala, un rigorino da paese dei polpastrelli.
Cristiano lo realizza e poi, non pago tra gente appagata o che comunque lo sembra, scarta un banale passaggio di Matuidi e, di destro, lo trasforma in una rete bellissima. Ecco: questa volta ha deciso da protagonista, e non da «gregario» come con il Napoli.
Era una Juventus sgonfia, senza un minimo di fosforo, in balia di un centrocampo che gli infortuni hanno sottratto alle lusinghe della rosa. De Sciglio, al rientro, si è perso subito (a differenza di Rugani, sempre sul pezzo), Bernardeschi non è mai entrato in partita, Alex Sandro vi è uscito.
L’Empoli di Andreazzoli sa «solo» giocare: con i suoli limiti, con le sue risorse. Il pareggio ne avrebbe premiato la lucidità , il fraseggio. In alcuni casi, persino il coraggio. In Europa è diverso, scrivevo una volta. Oggi è diverso con il Genoa, a Empoli. Calcio, mistero senza fine bello. E buffo. E severo.
sullo 0-3 entra Piatek, commenti superflui
L’interaccia corre e noi passeggiamo.
Scritto da dindondan il 3 novembre 2018 alle ore 16:16
Per fortuna che qualcuno che li vede tutti i giorni in allenamento si era accorto della cosa ed aveva preso gli opportuni provvedimenti !???. Ad ogni modo la partita era scientificamente segnata per la presenza di un amico di Fulvio in tribuna est ::)))
Financo zio Mario pare tornato ad essere un calciatore
L’interaccia corre e noi passeggiamo.
Scritto da dindondan il 3 novembre 2018 alle ore 16:16
forse per empatia con il Ricotta, oggi anche la Primavera ha passeggiato in casa rimediando 2 pere + 1 palo dal neopromosso Palermo
piccole ricotte crescono
Ezio, NOI siamo superiori agli altri. E fino a quando gli avversari sputeranno sangue per strappare un pareggio contro di noi e giocheranno in pantofole contro gli altri, va bene così. Mi preoccuperò il giorno in cui i bovini, violacei suini etc. considereranno la partita contro la Juve una partita che vale tre punti e basta. Lasciali che si scansino ma non montiamo un caso altrimenti scendiamo al livello dei suini.
incredibile, inter channel ( caressa e bergomi ) asseriscono che trattasi di giocata volontaria . i loro colleghi dello studio a fine primo tempo hanno asserito il contrario. lo avesse fatto la juve assicurato che ne parlavano per almeno una settimana e sarei pronto a scommettere che caressa e bergomi l avrebbero pensata in modo diverso. purtroppo sino a che nelle principale televisione commerciale italiana e europea ci saranno cronisti da curva il livello culturale sello sportivo italiano sarà da terzo mondo.
Sto guardando la figura di merda che stanno facendo quelli del Genoa e mi sono chiesto come abbiamo fatto noi a penare così tanto contro una simile manica di pippe e mi sono dato anche la risposta. L’interaccia corre e noi passeggiamo.
Dindondan, se è così hai perfettamente ragione.
Hanno rubato.
Non solo, anche il terzo gol è una barzelletta.
L’ho sentito ma Caressa non è il vangelo.
Caressa dice che non è così.
Mi dispiace Dindondan
:-)