Il problema resta il gol, ma non più Verratti. Un piccolo passo avanti, come il primo tempo di San Siro, degno di Chorzow e all’altezza di un calcio aggressivo, coraggioso anche se a tratti, paradossalmente, troppo frenetico. E’ finita 0-0 come con la Svezia, un anno fa. Corsi e ricorsi. Questo pareggio, però, non umilia. Aiuta.
In Nations League va avanti dunque il Portogallo senza Cristiano Ronaldo (e senza Pepe), campione d’Europa uscente e capace, se è il caso, e per almeno un’oretta lo è stato, di alzare un catenaccio mobile di italica scuola.
Verratti, dicevo. Mi è piaciuto. Come Barella e più di Jorginho e Insigne, comunque sempre nel cuore della trama. Così tanto nel vivo, a volte, da trascurare le ali, Chiesa su tutti. Chiesa è veloce e lo sa: ma sa pure che non deve esagerare nelle sceneggiate e nelle manate (da rosso, agli sgoccioli, quella su Mario Rui).
Mancini ha costruito una squadra e un gioco. Non è poco. In Polonia fummo sfortunati (due pali), stasera no. Molto tamburello al limite dell’area, spesso insidioso, ma occasioni chiare, nette, non più di tre. E due di queste, sprecate da Immobile, il centravanti al quale si chiedeva di spezzare il sortilegio. Meglio il tridente leggero, dunque? Mai sottovalutare l’avversario, il Portogallo è di un’altra pasta. Cancelo, i centrali di difesa e Bruma sono stati i più efficaci. E quando siamo calati, perché non potevamo non calare, bravo Donnarumma.
Puerili i fischi a Bonucci, guerriera la centesima di Chiellini, pregevole il fraseggio di centrocampo, alla Sarri, anche se poi, a furia di eccedere nel tiki taka, si consentiva ai rivali di piazzarsi, di recuperare.
La strada è giusta. Il ct, come tutti gli allenatori, può arrivare fino a un certo punto. Dopo, dipende dai giocatori.
Lovre: la mia vita è veramente molto intensa, credimi. Solo, oggi è la mia ultima domenica in cui non lavorerò da qui al 2019, ho fatto parecchie cose e stasera l’avrei passata volentieri a guardare una partita di campionato? Meglio se della Juve. Purtroppo le prossime le perderò tutte, fino a Natale. Tutto qui. Niente depressione, almeno per me. Ma la nazionale per me potrebbe anche sparire ieri, frega proprio niente.
Gente depressa,non ha altro interesse che la Juve!
Che noia mortale le pause nazionali.
Scritto da Enrico (Chain70) il 18 novembre 2018 alle ore 15:06
Sì, e che palle e speriamo non tornino rotti e se avranno voglia di correre con il Real Spal
(…) Se pensiamo che il nostro mister, quando ha in campo dybala e costa davanti, è in fibrillazione per la mancanza dei cm di manzo…(…)
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Forse al Minestraro e a tutti i Riccardini, quando si bagna loro il mutandone ascellare, il pensiero va a tutt’altro (centri)metraggio del manzo…
Riccardino Ferri non ha un’idea calcistica che sia una. E’ un poveraccio senza amicizie che si è autoumiliato ritornando, col cappello in mano e rovesciato,in un posto dove da tempo veniva preso a pesci in faccia e dal quale era scappato in maniera sdegnata.
Viene qui a scrivere l’opposto di quello che scrivono i più ma non per convinzione.
Questo lo rende, nettamente, la cosa più stupida di questo, per molti altri versi, eccellente spazio di elegante disamina calcistica.
Tutto sommato, uno scemo del villaggio esiste da sempre. Qui ce ne sono vari, ma comunque chi meglio di lui?
Che noia mortale le pause nazionali.
No stava sul tavolo. Mi é caduto l’occhio.
Massimo, leggi la gazzetta?
Se lo legge Fulvio….
Ora tanto per dire…appena letto un trafiletto in gazzetta. Titolo:”Juve fantasia”. Concetto: il continuo muoversi del Manzo, insieme a Dyba e Cr7, rende la Juve imprevedibile davanti. Ora: io non ce l’ho col Manzo in generale, credo abbia un suo perché, ma se c’è una qualità che nn ha é la fantasia.
Beh visti i risultati di questo real è molto probabile che lo abbia chiamato come figura finale di Demolition man…