Quando ha segnato Cancelo, la Lazio vinceva per uno a zero: e addirittura su autorete (di un disastroso Emre Can). Il risultato, a essere schietti, avrebbe dovuto essere tre o quattro a zero: penso alle parate di Szczesny su Luis Alberto e Parolo, al salvataggio di Rugani (su Immobile), all’erroraccio di Immobile.
Invece no, appena un gol di scarto. Allegri l’ha sfangata con i cambi. Bernardeschi ha propiziato il primo gol, Cancelo ha firmato l’uno a uno e costretto Lulic al rigore del sorpasso, trasformato da un Cristiano che aveva passato tutto il primo tempo a sbracciarsi con il mister: avanti, avanti. Allegri avrebbe potuto rispondergli come una domenica, a Bergamo, Pesaola giustificò il catenaccio del Bologna dopo promesse assortite di calcio-champagne: «Me hanno rubato la idea».
Mai vista una Lazio così bella, così padrona, così sprecona. Inzaghi aveva azzeccato tutto. Ed era stata la qualità del centrocampo – Parolo, Lucas Leiva, Milinkovic-Savic, Luis Alberto – a declassare la Tiranna a damigella spaesata, perennemente rannicchiata nelle sue laboriose trincee.
In Europa, non oso immaginare cosa sarebbe uscito da un simile bombardamento. In Italia, non solo la Juventus non ha perso: ha vinto e portato a undici punti il tesoretto sul Napoli. L’infortunio di Bonucci e l’ingresso di Chiellini non potevano sabotare la trama. La Lazio ha giocato la partita della vita mentre, per un’ora, la Juventus è stata inguardabile. Cristiano e Dybala sono cresciuti appena in tempo per ribellarsi alla deriva, e fermarla.
Bernardeschi a sinistra e Cancelo a destra hanno scalfito le certezze di Inzaghi. Fa sorridere alludere alle assenze di Pjanic e Mandzukic, quando è stata proprio la panchina a rovesciare la notte. Il calcio è questo. Finché la rosa va.
Da ridere la gestione Benatia, praticamente ignorato ormai fin dal campionato scorso, giustamente si rompe il cazzo e visto che non gioca, a sto punto se ne va e già che c’è cerca anche un bel contratto. Nel frattempo, quarto di finale di coppa Italia e te ritrovi Desceglio centrale. Ma il bello se tutta sta storia è che c’è pure qualcuno che dice che è un bravo gestore.
che infame bastardo…!
ma peggio è una società inetta
che sopporta
di essere presa in giro
da un cartomante fallito
“Eravamo un po’ scarichi mentalmente, ci sta”
“Non si può vincere sempre” – l’ha detto!!!!
“Il lato positivo è che dovremo giocare alcune partite in meno”
eh stia attento il cartomante bastardo
che l infarto notturno è dietro l’angolo…
Quanti al ritorno dei soliti perdenti dementi che verranno a perculare tutti sudati per i loro 15 minuti di gloria?…3…2…1…
Otto milioni di euro a stagione e Ambra che lo aspetta a casa. Ovvio che ride.
E ride… ma che cosa c’è da ridere?
Eccolo:”una serata che non può farci che bene”.
Grande mister. Altri dieci anni con noi.
Momblano è da alcune settimane che “barcolla” sull’argomento
:-)
Magari lo cacciassero seduta stante. Ma evidentemente non succederà. E allora vediamo di vincere sto ottavo scudetto che è il solo obiettivo possibile.
Scritto da Madfool il 30 gennaio 2019 alle ore 22:52
amen