Nicolò Zaniolo mi ricorda Luka Doncic. Il calcio e il basket sono sport fratelli nati da una cesura forte tra piedi e mani. Entrambi del 1999, 1,90 e 79 chili contro 2,02 e 99 chili. Zaniolo era dell’Inter, lo sloveno del Real. Uno è finito alla Roma, l’altro a Dallas, nella Nba: non proprio la stessa cosa (e, soprattutto, non proprio la stessa «necessità » a monte).
Possono giocare vicino a canestro o lontano dalla porta, sono talenti nella crescita dei quali il fisico non ha sfrattato la tecnica e viceversa. La doppietta di Zaniolo tiene in vita i sogni-Champions di una Roma che, per 76’, ha avuto il coraggio di avere pazienza e poi d’improvviso, come le capita spesso in campionato, si è fatta prendere dall’ansia, dalla tremarella. Di sicuro, non è stata fortunata: per il palo di Dzeko, per la carambola che ha armato il destro di Adrian Lopez, per altri episodi. Due gol di scarto ci stavano tutti.
Era privo dell’artiglieria titolare, il Porto. Un gigante, Militao. Reattivo, Iker Casillas. Generoso, Hector Herrera. La squadra di Sergio Conceiçao è un bastimento che non ha paura del mare aperto né dei pirati che lo infestano, anche se ogni tanto ne subisce gli arrembaggi.
Nel 4-3-3 battezzato da Di Francesco, Dzeko è stato la miccia di Zaniolo, un ragazzo che, a proposito della corda che lo lega a Doncic, potrà sempre dire di aver esordito in Champions a Madrid, contro il Real. Non dimentico neppure la «cartolina» del ct Mancini in un momento in cui nessuno se lo filava. In molti lo criticammo per eccesso di originalità . Un eccesso? «Mecojoni» si canta a Trigoria.
Un po’ ala e un po’ guardia, Zaniolo prima o poi arriverà anche a tirare e segnare da fuori (o da tre, come Doncic). Nel frattempo, abbiamo un giocatore. Punto e a capo: tocca a lui.
primario, posso chiederle (escluso ovviamente l’heysel e restando all’ambito sportivo) quali sono le finali che l’hanno amareggiata/delusa di più?
Gentile Bit, certo: anche il braccino corto. Sull’argomento ho scritto fior di articoli.
Gentile Robertson, pare anche a me. Cambia ma sempre con un occhio allo stato di servizio.
Beck
però la juve mi sembra segua la logica dell’anzianità . Con l’eccezione di Bonuccione che sta ancora in castigo causa uso di troppo sidol per lucidare le coppe altrui. Cosa che capisco, a termine però.
Intendevo dire – ma non so se icardi avesse veramente l’anzianità maggiore – che caratterialmente un capitano deve avere anche certe caratteristiche. Oltre a non essere divisivo, cosa che Icardi beh….
Tutto ciò comunque nel sottovuoto spinto della società .
Lo stesso marotta – sbaglio ? – poteva gestirla meglio.
il discorso generale comunque lo condivido. la mentalità quasi sempre conservatrice che abbiamo avuto in europa non ha pagato. e francamente dubito che possa pagare quest’anno, in cui la squadra, al di là dell’immenso ronaldo, non mi sembra nemmeno così bene assortita (principalmente in mezzo al campo).
forse anche a berlino avremmo potuto giocarcela meglio, avevamo uno squadrone e vincere quella champions sarebbe stata la perfetta chiusura del cerchio per un gruppo formidabile che ha guidato la nostra rinascita e per gli ultimi due immensi fuoriclasse che abbiamo avuto. ma, onestamente, l’avversario non era da meno.
ecco, primario, è sconfortante quel 50% di finali vinte. leggendo i commenti dei tifosi a quella frase di sacchi, molti davano la colpa alla sfortuna. ovviamente non può essere solo questo, sembra quasi che nella partita secca si finisca spesso con l’avere il “braccino”. non avessimo perso alcune finali clamorose (su tutte, per me, amburgo, dortmund e real – epoca lippi) la percezione sarebbe già stata un po’ diversa.
Buonasera Beck.
Mi scusi….secondo i dati da Lei riportati, l’Inter nel rapporto finali disputate/vinte sarebbe migliore rispetto a Milan e Juve?
Secondo me, tanto per far riecheggiare i sacri “detti” dello zio Vuja…”squadra è tanto forte quanto più va in foresta di finale”.
Gentile Robertson, la capisco ma lei sta fotografando il passato: e quando segnava, Icardi capitano andava bene a tutti, Inter soprattutto. Ha mai letto dopo una tripletta “voto 8, ma la fascia di capitano non la merita”? Letto, sentito o visto? Io, sinceramente, mai. Colpa (anche) nostra, nostra di noi giornalisti, come sempre o quasi.
Tutto ciò premesso, se il contratto scade nel 2021, palla avanti e pedalare. Quanto alla fascia di capitano, che non ritengo cianfrusaglia simbolica ma un simbolo vero, sono d’accordo con lei: l’anzianità come unico criterio. Icardi e Bonucci a parte, avrà notato che – non solo in Italia – i “gradi” adesso girano da domenica a domenica, addirittura. Rispetto, ma non sono d’accordo.
No no, non intendevo quello.