Sono proprio queste le vittorie che, più e meglio dei trattati consultabili sul web, spiegano la differenza del medagliere della Signora fra Italia ed Europa. Il Bologna avrebbe meritato almeno il pari, tra la «parata» di Alex Sandro su Mbayé e il Perin-più-palo su Sansone, e invece ha perso. Ha perso perché, a un certo punto, è entrato Dybala che, smarcato da un liscio di Helander, ha spiazzato Skorupski. Curiosamente, si trovava in area.
Ora, alzi la mano chi non l’avrebbe messo, l’argentino, in quel mortorio di partita e di squadra. Ad Allegri, se mai, bisognerebbe chiedere il motivo di gomme così sgonfie, di una manovra così imbarazzante; e ai signori giocatori, le ragioni di tanti errori nei passaggi (solo per il cerchiobottismo tattico del mister? uhm).
C’era stata la lezione del Cholo, e Mihajlovic aveva rivoltato il Bologna. Non si pretendeva una risposta altisonante ma neppure, per Brio, uno spettacolo del genere. Per raccogliere la briciola di Bernardeschi mezzala, bisogna sdraiarsi ai piedi di un Cristiano che, bollito, assomiglia sempre più al marziano di Ennio Flaiano e di un centrocampo che, ridotto ai minimi termini, sembrava un cantiere polveroso. Con la chicca di Cancelo ala.
Gli eventi mi smentiranno, ma le idi di marzo si avvicinano e nascondono pugnali più affilati degli slogan. Non vorrei che, al netto degli infortuni, i famosi carichi di gennaio fossero stati un po’ troppo enfatizzati. Per perdere lo scudetto serve un’impresa non inferiore al miracolo che urge per rovesciare l’Atletico.
Non si tratta di essere «risultatisti» o «prestazionisti», argomento che abbiamo già dibattuto un sacco di volte. C’è un limite a tutto: e a molti. Sempre che si voglia fare strada in Champions. Che Madama non vince dal 1996.
Scritto da gian-carlo giappogobbo ecc.ecc. il 28 febbraio 2019 alle ore 10:30
Diciamo che con una linea Buffon, Barzagli, Bonucci e Chiellini (tutti al top), per la EL, direi di si
:))))
@ Rob. Certamente il fenomeno si è estremizzato, negli anni ’80-’90 se ne potevano trovare 1-2 squadre più forti della nazionale di riferimento, adesso molte di più: qualcuno pensa veramente che la nazionale affidata ad AC con Pellè centravanti potesse lottare per l’EL pur nella nostra serie A?
Gian-carlo, più oggi che allora. Vedevo city PSG barca Madrid ecc. Difficile abbiano più di 3-4 autoctoni nell’11 titolare perché le squadre più forti oramai pescano dappertutto. Negli anni ottanta novanta il Liverpool era tutto o quasi britannico, il Borussia tedesco, la Juve italiana, il Milan italiano con tre olandesi. Mi pare che il fenomeno fosse meno chiaro di oggi.
@ Robertson: certo, la Croazia è più forte della Dinamo Zagabria.
Come si è notato, questo NON vale per i paesi dove si ha un campionato “top”: UK, Spagna, Germania, Italia, Francia.
E non da oggi: qualcuno pensa che (al netto di Atene, purtroppo), la Juve del 1983 fosse meno forte dell’Itala del 1982? O quella del 2006 rispetto all’Italia mondiale?
Roberto,noto che rispondi solo ai colti o pseudo tali della Clinica. Io ho provato più volte,all’inizio di questa pagina,a farmi dare la grazia d’una risposta ma……sti fresc…Qui non si parla di teologia,quindi si disquisisce sull’aria fritta.Poi qualcuno la frigge in olio d’oliva e qualcun altro in olio di semi….ma credo si possa PROVARE a rispondere a tutti.Good morning
Primario
Vero che Croazia è un eccezione. Ma lo è sempre stata. Piccolo paese, di tradizione sportiva. A livello più ampio fece così anche la Jugoslavia che per qualche anno con la stella rossa riuscì a riversare in una squadra di club gli enormi talenti cresciuti lì da Serbia a Croazia a Montenegro. In tutti i grandi paesi calcistici oramai la prima squadra, almeno, è più forte della nazionale. In paesi “prede” questo è più difficile no? Grazie a lei.
Divertente vero ieri sera, la coppitalia.
Ci fossero stati gli intossicati merdacce e falsi senza autore dei merdazzurri chissà quanti rigori avrebbero preteso. VAR o no VAR.
Ora si spera nei tedeschi per disintossicare anche la EL.
Gentile Robertson, buon giorno e scusi per il ritardo. Rispondo all’ultima sua. Certo, nel 2013 e anche un po’ oltre (gol in finale a Cardiff, doppietta al Bernabeum, gol nella semifinale mondiale agli inglesi e anche altro). Certo, con Muller, Robben e Ribery dietro: mica sarà una colpa sua? Se ho Messi, posso sacrificare persino Ibrahimovic ed Eto’o. Non penso che Mandzukic sia un problema, tutto qui. Nell’anno del Movimento 5 stelle fu probabilmente la soluzione. Certo, mica stiamo parlando di un fuoriclasse. E nemmeno di un novello John Charles.
Capitolo Nazionali. D’accordissimo con lei. Ne scrissi anni fa sulla Gazzetta. In linea di massima, soprattutto in Europa, non c’è paragone fra il club egemone e la Nazionale di riferimento, Basta prendere la Spagna del Triplete e confrontarla con il Barcellona di Messi, Suarez, eccetera. In Sud America è diverso, ma in Europa la regola è questa. Una piccola eccezione, se mai, è proprio la Croazia. La miglior Dinamo Zagabria, faccio per dire, non darà mai il peso netto della Croazia intesa come Nazionale. Grazie ancora per gli spunti.
Vero Claudio.questanno premier eccezionale per competitività e godibilita’del prodotto.tra l’altro stiamo assistendo ad un numero enorme di giovani interessanti che vengono fatti esordire ancora minorenni come nel caso di quello dello united ieri
Sarri e’un signor allenatore altroche’cazzate decerebrate tipo integralista.lavora in un ambiente perfido ma se gliene daranno il tempo troverà la quadra e finirà tra le prime 4.
Piuttosto mi fanno pensare le dichiarazioni di pochettino di qualche giorno fa”ci vorranno dai 5 ai 10 anni prima di vincere un trofeo”.fossi in qualcuno dei suoi giocatori “sarei al telefono con il mio agente”(cit.joe cole).fatto sta che da quando l’ha detto ne ha perse due di seguito.
Ottima prova del westham e sono contento perche’ritengo Pellegrini un signor mister anche se le sue squadre tendono a mordere poco.
16 punti tra la prima e la sesta, le prime tre ancora in lizza x il campionato, ed in generale tutto in gioco per zona Champion ed EL.
LA PREMIER