E’ stata, per dirla con il dottor Pangloss, la migliore delle Juventus possibili. E un Cagliari strano, spaventatissimo, nonostante la classifica, il fattore campo e le altrui assenze gli permettessero una trama più coraggiosa, più spensierata.
Non ricordo, nell’isola, una vittoria così rotonda e così placida: ululati a parte (sic transit becerume mundi). Un gol per tempo, di Bonucci su corner e di Kean su assist di Bentancur, e tanti saluti all’infermeria strapiena, ad Allegri genio e Allegri telodoio, ai dubbi che aleggiavano dopo il primo tempo con l’Empoli.
La rosa decimata ha ristretto le scelte del mister, e spesso l’emergenza aguzza l’ingegno, l’impegno. In panchina e in campo. Nulla di memorabile, ma tutti sul pezzo, un possesso all’altezza, un Pjanic che a quei ritmi sembrava Deyna, una squadra padrona e l’altra schiava. Sia chiaro: una Juventus che concede all’Atletico la miseria di un colpo di testa di Morata, può tranquillamente lasciare ancora meno briciole a un Barella confuso, a Pavoletti e Joao Pedro prigionieri.
Maran ci ha capito poco, e poco ha potuto: anche con i cambi. Ribadito che mi aspettavo un altro Cagliari, passiamo a Kean. Mi ero schierato per una «titolarizzazione» fissa. Sono queste, le partite che aiutano a crescere: notti di sofferenza, di munizioni scarse (e comunque: un gol, il quarto, e due «quasi») e di atteggiamenti che vanno limati: la simulazione, l’esultanza sotto il covo dei tifosi avversari.
Il Cagliari l’aveva messa sul fisico, la Juventus sul palleggio. L’infortunio muscolare di Caceres si aggiunge a una lista già chilometrica. L’ha «rimpiazzato» un Emre Can sempre più a suo agio nel doppio ruolo di stopper e mediano. E Bernardeschi? I grandi giocatori cominciano dall’ultimo passaggio: e lui lo sa.
Chiaramente non era rivolto a lei, 3
Invece il Milan di sacchi solo questione di culo e giocatori .
Scritto da 3 il 5 aprile 2019 alle ore 18:26
Chi ha visto giocare quel Milan, applaudiva, a prescindere dal tifo.
Io credo che sminuire quella squadra e il lavoro del suo allenatore non sia affatto giusto.
Ed oltre ai campioni aveva numerosi greagari che sapevano il fatto loro e rendevano a mille.
Chapeaux
Concetti, per fortuna, datati. C’è ancora qualche speranza di ravvedimento (speriamo operoso) del monociglio ovinide.
Signor Beck mi scusi ma un quella partita vennero annullati due gol: uno a Muntari e uno a Matri.
A volte i pali restano impressi nella storia e nella mente più dei gol.Un sottile confine tra quello che sarebbe potuto essere e la realta’,a volte scomoda.
Scritto da 3 il 5 aprile 2019 alle ore 20:38
oh…niente male. Dopo i complimenti che si è beccato De Pasquale per aver parlato male di Allegri, li porgo io a te. Anche perché non vorrei ti ingelosissi….
A volte i pali restano impressi nella storia e nella mente più dei gol.Un sottile confine tra quello che sarebbe potuto essere e la realta’,a volte scomoda.
Nel 78 se all’ultimo minuto Rensenbrink l’avesse schiaffata dentro, a porta vuota, invece che sul palo, l’Olanda avrebbe vinto il Mondiale, meritato. E davanti a Videla. Nel calcio non esiste la fortuna, ma l’imponderabile, si.
X Leo – E’ morto Gianfranco Leoncini, quel giocatore che ha ispirato il tuo nickname. Faccio le mie più sentite condoglianze ai suoi familiari e rivolgo un pensiero anche a te che evidentemente a lui eri molto affezionato. Ciao,
Mah, ho letto un paio di volte quell’estratto di presentazione del libro di Allegri,ed anche cercando di interpretarlo in ottica, incomprensibile ingiustificata immotivata, antiallegriana, ci trovo niente di così scandaloso. Mi sembrano concetti sani, lisci, semplici, genuini, schietti e competenti.
Il ruggito dei conigli.