E’ stata, per dirla con il dottor Pangloss, la migliore delle Juventus possibili. E un Cagliari strano, spaventatissimo, nonostante la classifica, il fattore campo e le altrui assenze gli permettessero una trama più coraggiosa, più spensierata.
Non ricordo, nell’isola, una vittoria così rotonda e così placida: ululati a parte (sic transit becerume mundi). Un gol per tempo, di Bonucci su corner e di Kean su assist di Bentancur, e tanti saluti all’infermeria strapiena, ad Allegri genio e Allegri telodoio, ai dubbi che aleggiavano dopo il primo tempo con l’Empoli.
La rosa decimata ha ristretto le scelte del mister, e spesso l’emergenza aguzza l’ingegno, l’impegno. In panchina e in campo. Nulla di memorabile, ma tutti sul pezzo, un possesso all’altezza, un Pjanic che a quei ritmi sembrava Deyna, una squadra padrona e l’altra schiava. Sia chiaro: una Juventus che concede all’Atletico la miseria di un colpo di testa di Morata, può tranquillamente lasciare ancora meno briciole a un Barella confuso, a Pavoletti e Joao Pedro prigionieri.
Maran ci ha capito poco, e poco ha potuto: anche con i cambi. Ribadito che mi aspettavo un altro Cagliari, passiamo a Kean. Mi ero schierato per una «titolarizzazione» fissa. Sono queste, le partite che aiutano a crescere: notti di sofferenza, di munizioni scarse (e comunque: un gol, il quarto, e due «quasi») e di atteggiamenti che vanno limati: la simulazione, l’esultanza sotto il covo dei tifosi avversari.
Il Cagliari l’aveva messa sul fisico, la Juventus sul palleggio. L’infortunio muscolare di Caceres si aggiunge a una lista già chilometrica. L’ha «rimpiazzato» un Emre Can sempre più a suo agio nel doppio ruolo di stopper e mediano. E Bernardeschi? I grandi giocatori cominciano dall’ultimo passaggio: e lui lo sa.
Se ci fosse ancora Peppino sarebbe da fare partire subito per andare a Roma a prendere, con la clausola, un difensore. Veloce e cattivo. dopo stasera ma sa che ce ne vogliano due.
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QUESTA DI FACEBOOK MI ERA SFUGGITA.
MI E’ STATA GIRATA DA MIO CUGINO, MILANISTA.
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Domanda del lettore: E cosa deve fare per vincere questa benedetta Champions?
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Risposta del giornalista:“Lì dipende da tanti fattori, servirebbero le coccole che si hanno in Italia. Perché la Juve sta al campionato come il Real Madrid alla Champions e il discorso vale a tutti i livelli, sensi e i doppi sensi.
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1)-Lì dipende da tanti fattori, servirebbero le coccole che si hanno in Italia.
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2)-Perché la Juve sta al campionato come il Real Madrid alla Champions e il discorso vale a tutti i livelli, sensi e i doppi sensi.
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PENOSO…
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Merde! Megafono…. merde!
Credo pure io che Dybala sia al capolinea. Peccato. Ora dovremo trovare un altro mediano.
e con oggi
paolino
ci saluta
se aveva qualche dubbio
il pagliaccio
glielo ha risolto
Minchia, mi merito la direzione di un giornale…
Se la juve perde le prossime 4 gare e il Napoli ne pareggia un paio, va a 10 punti. A quel punto sarà sotto pressione e basta che ne perda altre tre e il vantaggio sarà di un solo punto, e la juve avrà il fiato al collo. Non sono per niente tranquillo..
de sciglio
rugani
bidonevic
e
il pagliaccio
FUORI DALLE BALLE!!!
Vero su Pjanic. Speriamo sia la svolta.
Pjanic in forma è un’ottima notizia: fa girare la squadra bene.