Era già successo a Marassi, dopo la rimontona inflitta all’Atletico. E’ successo anche a Ferrara, tra Ajax e Ajax. La Spal di Semplici, il collega che per ovvi motivi Allegri preferisce, ha stappato una vittoria che vale una bella fetta di salvezza. Kean, il solito Kean, aveva sbloccato l’equilibrio; e non con un gol banale, di carambola, ma con un tocco voluto, quasi «arrogante». Bonifazi e Floccari hanno rivoltato la frittata della partita, la cui cronaca, per i discepoli di Paolo Mazza, è già storia.
Certo, non era la Juventus migliore: come formazione (soprattutto) e come atteggiamento. Certo, qualcuno non si darà pace citando Gozzi, Kastanos, Nicolussi Caviglia (!), Mavididi. Pochi ricorderanno che la scorsa stagione, con il fior fiore dei titolari, Madama non andò più in là di un grigio zero a zero.
La Spal è stata baciata dal calendario, tutto qui. Dei ragazzi, non male quel Nicolussi già affiorato contro l’Udinese e Mavididi, sportellatore emerito. Ritornava Cuadrado, le solite bollicine. Dybala vagava per il campo con il piedino felpato e l’occhio mesto, prigioniero di un ruolo dal quale non sa, non può o non vuole evadere neppure quando il tecnico gli dà carta bianca.
Il problema non è lo scudetto domani o per Pasqua od oltre. Il busillis è la formazione anti Ajax. Con il Mandzukic pre-natalizio, «quella». Con il Mandzukic attuale, e la probabile assenza di Douglas Costa, un pensierino a Kean è lecito. La filosofia dell’Ajax è l’opposto del Cholismo. Ecco perché l’1-1, in caso di eccesso di calcoli, da pedale di acceleratore potrebbe trasformarsi in un minaccioso freno a mano.
Dagli ottavi a mercoledì scorso ha segnato solo Cristiano. Quattro gol. Direte: l’hanno pagato per questo. Vero. Ma sarebbe opportuno non lasciarlo solo.
Ricordo il ciclo Lippi 5 anni dal 1994 al 1999: 3 scudi, 1 coppa italia, 2 supercoppe, 1 coppa campioni 1 intercontinentale, 1 supercoppa Europea. Aveva vinto tutto e nel complesso giocava meglio in un campionato italiano, tra l’altro, molto piu’ competitivo.
Da prendere a calci nel sedere, tutti quanti
ANDREA AGNELLI IL MIO PRESIDENTE
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Andrea Agnelli, presidente della Vecchia Signora.
“Oggi è corretto riconoscere i meriti all’Ajax, ha giocato molto bene e ha meritato il passaggio del turno. Gli vanno fatti i complimenti, da parte nostra c’è consapevolezza di un percorso che continua. Siamo passati dal 43esimo posto nel ranking Uefa al quinto posto, la progettualità continua. Stasera c’è la delusione del tifoso, ma c’è anche la consapevolezza di dover fare i complimenti all’Ajax. Ha messo sotto Bayern, Real e Juventus. Sono partiti senza i favori del pronostico, ora sono una seria candidata a vincere la Champions”.
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Cosa è mancato alla Juventus questa sera?
“Non è un discorso di cosa è mancato alla Juve, dal mio punto di vista. Vanno riconosciuti i meriti dell’Ajax, di assumermi le responsabilità . E’ giusto rimarcare che manca un punto alla vittoria dell’ottavo scudetto di fila, abbiamo vinto la Supercoppa italiana, abbiamo disputato non una brillante andata con l’Atletico. Oggi facciamo i complimenti all’Ajax che ha mostrato un ottimo calcio”.
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In Champions resta un gap da colmare?
“L’Ajax non era la squadra con la quale colmare il gap. A volte bisogna riconoscere gli onori a chi ha giocato meglio di noi, del Real e del Bayern Monaco. Ora l’Ajax sfida una tra City e Tottenham. Vedremo cosa farà con questa banda di ragazzi straordinari. Mettere la maglia dell’Ajax vuol dire onorare una grande tradizione calcistica”.
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Cambia qualcosa nella vostra progettualità ?
“Non cambia nulla, qualche anno fa la Champions era un sogno. In estate era diventato un obiettivo, lo sarà anche per il prossimo anno. Questo vuol dire dare una solidità per potersi permettere di avere la Champions come obiettivo. E’ una competizione particolare, si incontrano squadre in grande forma. Ricordiamo due anni fa il Monaco di Mbappè. Da parte mia c’è consapevolezza che la Juve continua a crescere in campo e fuori. Abbiamo rinnovato la leadership della società a ottobre, c’è fiducia nel lavoro di Re, Ricci e Paratici e c’è la grande consapevolezza di avere un grande allenatore con noi. A giugno ci vedremo, a fine stagione, per portare avanti un discorso assieme”.
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E’ mancata la testa e la voglia di reagire?
“Questa gara ha visto l’Ajax giocare bene. Oggi riconosco i grandi meriti di Van der Sar e di Overmars. Hanno costruito una grandissima squadra, più o meno è la stessa di due anni fa che arrivò in finale di Europa League. La cultura dell’Ajax è diversa dalla nostra, vedremo come sarà tra due anni. Loro hanno un saldo commerciale netto positivo, perché è un club venditore e noi siamo un club acquirente. L’Ajax oggi va in semifinale con i favori del pronostico”.
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Ci sarà continuità tecnica con Allegri?
“Sì, assolutamente”.