La Juventus di Allegri ha sempre avuto un rapporto con le belle arti molto, molto, «personale», figuriamoci adesso che l’obesità dell’ottavo scudetto gli permette di (giustificare) tutto.
Spalletti, invece, voleva blindare il terzo posto e così l’Inter si è alzata dai blocchi come Maurice Green, spingendo la Tiranna alle corde e bombardandola di tiri, di cross. La bellissima volée di Nainggolan ha sorpreso tutti, persino Szczesny (che poi si sarebbe rifatto). Sembrava, la Juventus, la brutta addormentata nel bosco che già la Fiorentina aveva scosso, percosso e risparmiato. L’Inter avrebbe potuto raddoppiare con Icardi, Allegri ha corretto l’assetto, la partita ha cambiato padrone, per consegnarsi a Cristiano. Che, fin lì, aveva mendicato munizioni e ciccato l’unica servitagli (da Spinazzola). Se il destro di Nainggolan è stato uno smash fragoroso e clamoroso, il sinistro del marziano è stato un diritto lungo-linea, perfido e perfetto.
Per un tempo, Brozovic e Vecino, Politano e Perisic sono stati più spicci, più dentro l’obiettivo. Ma poco è mancato, alla fine, che il deb Pereira, proprio lui, non firmasse il più rocambolesco dei sorpassi. A conferma di un derby sfuggito ai radar degli stessi protagonisti, l’Inter calata, la Tiranna cresciuta (Pjanic, in particolare).
Chi scrive, avrebbe schierato Kean dall’inizio. Il tecnico l’ha inserito due minuti prima che Cristiano pareggiasse. Chi lo chiama fiuto e chi in un altro modo: avanti, scegliete.
Sono ordalie pericolose, queste, vista la differenza drastica di punti (26) e di stimoli. Più leggere per gli sfidanti, attratti dalla seduzione di una notte catartica; più infìde per i campioni, costretti a essere arbitri e non solo testimoni, possibilmente, di scaramucce che non li riguardano (dalla zona Champions all’Europa League).
Nel 2014 la scelta fu pressoché obbligata, al secondo giorno di ritiro a luglio eravamo senza allenatore, non potevi che rivolgerti al migliore disponibile. Prima stagione, campionato coppa Italia e finale di Champions, con squadra da 10 euro. Non sto a riepilogare le stagioni successive. Siamo arrivati alla fine di un ciclo? Può darsi. Personalmente rilancerei con altro ciclo di 5 anni, ma se la volontà delle parti sarà diversa, reset, e avanti un altro. Conte Guardiola Klopp Deschamps, ognuno di questi nominativi ha un suo perché positivo. Io preferirei Deschamps perché lo ritengo il più adatto per continuare, rilanciare ed anche progredire un progetto tattico che mi appartiene e che ritengo migliore, e sana, codifica del gioco del calcio. Conte non si discute, ma la caratterialita del personaggio e’ notoria, ma magari si è attenuata. E se poi sarà Pep, benvenuto a lui e sarebbe idiota “chiedergli la Champions”. L’importante è che lontani dalla Juve stiano allenatori come Gasperini e Di Francesco.
Grullo, più civile di così. Non ti garba, fai migliore figura ad ammetterlo.
ajax! Forza Italia . quella che ha sede legale in italia.
Che il Signore gli faccia fare la stessa fine che hanno causato ai loro giocatori, e ai loro dipendenti.
Bestie!
…non è occasione persa ma incompetenza pura
guardiola costa troppo e non da sufficienti garanzie di vincere la CL. non si puo’.
llorente gratis piu buonuscita e 4 anni dopo titolare in una semifinale di Champions…..
Spurs – Ajax semifinale di Champions, con Nando titolare. Mi piange il cuore, che occasione abbiamo perso
Beh dai in chiusura Momblano ha sganciato tre bombe : idea della Juve di vendere Mandzukic e Khedira (a chi????) e Dybala fuori dai giochi sia che rimanga Allegri sia che arrivi Guardiola.A suo dire senza feeling né con staff tecnico né coi compagni….Addirittura possibile scambio con Koulibaly…..mah, vedremo quante ne becca.
Sebbene la Juventus del 2014 fosse, complessivamente, forse la migliore di questi 8 anni (salvo la presenza del marziano) è indubbio che non avesse nè l’appeal nè le possibilità economiche che ha attualmente.
Idealmente però un Guardiola sarebbe stata una manna in quel preciso momento storico dove i giocatori giocavano a memoria un calcio organizzatissimo. Pep sarebbe stato un ulteriore salto di qualità esistenziale.
Il passaggio tra un Minestraro di merda ad un maestro come Guardiola, ancorchè auspicabile e liberatoria, potrebbe rivelarsi perfino traumatico.
Ma va da sè che varrebbe la pena.
PS: personalmente rimango fermo sul Fuggitivo e Gasperini.