Per mezzora l’Ajax ha incantato come nel secondo tempo di Torino. Testa alta, petto in fuori, ricami al limite e dentro l’area avversaria; gol di Van de Beek, un altro paio di occasioni (la più ghiotta delle quali sciupata, per egoismo, proprio dal mio quasi parente), il solito gioco invasivo e per le nostre rustiche bocciofile, Atalanta esclusa, trasgressivo.
Poi, e qui entra in scena l’altra faccia della luna, l’Ajax si è tolto il papillon e la giacca dello smoking, tanto per far capire agli Speroni che, insomma: monelli sì, fessi no. Morale: 4-1 al Barnebau, 2-1 allo Stadium, 1-0 a Londra. E la finale di Champions che sembra, ormai, l’utopia di Galeano rovesciata: «se lei fa un passo, noi ne facciamo due».
Mancavano, al Tottenham, Kane e Son. Traduzione: tutto l’attacco. Non sono bastati, ma ad Allegri sarebbero serviti, quei due giocatori che, bene o male, hanno contribuito, più ancora di Alli ed Eriksen, ad alimentare un filo di speranza: Lucas Moura-Douglas Costa e Llorente-Mandzukic (il penultimo, non l’ultimo).
Il palo di Neres, a ripresa inoltrata, ha confermato che nel calcio tutto serve e nulla va stipato in cantina, a cominciare dal contropiede, a patto di non trasformarlo nell’unico feticcio. Non è stata, a essere schietti, una «semi» esteticamente memorabile. Devoto alle dritte di Mourinho, Pochettino ha cercato di metterla sul fisico, ma di Onana non ricordo una parata. Aver perso anche Vertonghen ha tolto un po’ di ciccia nelle mischie. Il successo dell’Ajax penso che rimanga però al di sopra di ogni dispetto o sospetto.
Blind e De Ligt: ecco una coppia di avvocati a cui, se fossi imputato, affiderei la mia difesa. Per il resto, tutto molto british: la resistenza, la resa, gli applausi ai vincitori. Come ai tempi di Adani ed Eva.
@ Mc Phisto.
Sei giovane, ma di sicuro non sei stupido.
Oggi si fa un gran parlare di programmi e di progetti.
Una società può programmare una stagione, per un torneo che dura 38 partite (o 34-30 ) a seconda del numero dei contendenti.
Stesso discorso per la Champion nella fase a gironi, cioè 6 partite.
Quando si arriva all’eliminazione diretta cambia tutto, può succedere di tutto.
Infatti, per rendere più appetibili i campionati (volley, basket, NBA ecc.), sopratutto dal punto di vista mediatico, sono stati introdotti i play-off, ma in parecchi casi non vince il più forte.
Come vedi, e’ molto semplice.
Ciao.
Fulvio.
Mac Phisto. Opto per infame provocatore. Mi piace.
E dire che a Manchester poteva esserci la svolta, un primo tempo strepitoso, non a caso senza il Bradipo Troncopalo.
Fulvio, abbi pazienza, siccome sono troppo giovane, cazzo significa torneo dei bar traslandolo dal linguaggio calcistico arcaico a quello odierno?
@ Leo.
Non esagerare, con Ronaldo quest’anno abbiamo vinto il campionato già a Natale, pur con tutte le cazzate in difesa dei vari Bonucci, Cancelo, e compagnia bella.
Per quel che può valere, quest’anno abbiamo zittito perfino la mummia Simoni, e non c’è Turone, Muntari o Julano che tenga.
Per quanto riguarda la Champions, per l’ennesima volta si conferma quel che è: un torneo dei bar.
Ciao.
Fulvio.
ma quale ronaldo, il problema sta in panchina. quest’anno, probabilmente, mancava solo un pizzico di qualità in più in mezzo al campo, ma sarebbe bastato cambiare modulo e passare alla difesa a tre, avanzando sugli esterni cancelo e sandro, per vedere tutta un’altra musica. ovviamente servirebbe dare una minima idea di gioco, di organizzazione. via subito questo abusivo dalla nostra panchina!
Anche solo pensare che una dirigenza possa decidere come utilizzare in campo un singolo campione e come deve ruotare la squadra intorno è da pazzi, da imbecilli calcistici o da infami provocatori.
Bovino Alessandro, scegli te a quale appartieni.
Abbiamo un cazzaro in panchina ma dietro la scrivania non siamo mica come gentaglia del Toro.
Zio Pasquale pedofilo merdaccione, molesti bambini anche oggi?
Penso proprio di sì..L’acquisto di Ronaldo per accrescere l’appeal..per tentare di vincere per incassare soldi. Ritengo comunque che lo stesso giocatore “in mano” ad altro allenatore di “conclamata personalità ” avrebbe potuto incidere ancora di più sui risultati della squadra nulla togliendo ai “soldi incassati” compreso quelli in arrivo dall’ Adidas con l’avvento di Ronaldo alla juve. La juve della Exor è questa, lo sappiamo noi tifosi e non perchè siamo della juve non soffriamo quando le cose vanno male o vanno così! Comunque voglio precisare (parere mio) che la juve risente della mancata competitività delle altre squadre italiane..ma su questo non possiamo farci niente..fin quando le altre squadre italiane si mantengono così la juve è destinata a vincere sine die..ed è inutile che si aggrappano a fatturati o a qualche svista arbitrale..trovo ridicolo il pensare che ogni arbitro che arbitra la juve è propenso a favorirla come se a libro paga della juve stessa ci fossero 40 arbitri…leo
@ Alessandro.
Vediamo se riesco a spiegarti la differenza fra un gobbo e un mulita.
Tu dici:” io in quello stadio non entrerò mai”.
Io invece, quando ho cominciato a seguire il calcio andavo una domenica al comunale e l’altra al Filadelfia.
Considero tuttora una fortuna aver visto giocare dal vivo Boniperti, Praest, Charles e Sivori, ma anche Mazzola, Gabetto e tutti gli altri.
Nota a latere: quelli che si lamentano dei cori oggi, avrebbero dovuto frequentare il Filadelfia dei bei tempi.
Ciao.
Fulvio.