Con il tatto che le ricorrenze impongono (i 70 anni di Superga, tutti in piedi), se il Toro non è riuscito a battere nemmeno «questa» Juventus, be’, io tifoso granata sarei arrabbiato. Arrabbiatissimo. Sono queste le sliding doors che non si possono sbagliare, soprattutto dopo il pisolo di Pjanic e il gol di Lukic, la sentinella che Mazzarri aveva piazzato sull’uscio del bosniaco.
Ha corso tanto, il Toro, e vinto parecchi tackles, che poi sono il confine tra squadre con stimoli e squadre senza (o con meno). Direte: ma senza Cristiano? E’ un po’ quello che si chiedono, su ben altri livelli, nel resto del mondo: e senza Messi? A ognuno il suo (soprattutto adesso, vista l’età ). Il colpo di testa su cross di Spinazzola, migliore in campo con Izzo, appartiene al repertorio di LeBron James. Belotti non ne aveva più, Berenguer non c’era più, Rincon e Meité ringhiavano di meno. Di parate vere, Sirigu ne ha fatta una (su Matuidi), idem Szczesny (su Belotti).
I duellanti si attorcigliavano a metà campo, la Juventus molto imprecisa, il Toro molto fisico ma poco coraggioso negli ultimi metri. Allegri non aveva cambi, Mazzarri ne ha trovato uno, Aina, prezioso anche se non decisivo. E’ stato un derby cavalleresco, disputato in uno stadio troppo vuoto, che il Toro aveva in pugno e la Juventus ha recuperato in extremis, tra gli attimi mai colti da Bernardeschi, il lavoro sporco di Kean e la serataccia di Cuadrado.
A un certo punto, sembrava che la differenza potessero farla le motivazioni. Alla fine, hanno prevalso quelle del marziano, furibondo, solitario y letal. La Juventus post scudetto è abbinata alle partenze false (Milenkovic, Nainggolan, Lukic) e alle rincorse laboriose. E la zona Champions di Cairo? Era difficile prima, figuriamoci adesso.
Stiamo ancora Godendo!
(Antonio Conte Capitano , Udine 5 maggio 2002)
Il calcio è bello perché è vario e tutti possono vivere felici e contrenti. C’è chi festeggia le proprie vittorie (alcuni eletti e privilegiati) e chi le sconfitte degli altri (di solito i più sfigati e coglioni).
desolazione, tristezza, senso di impotenza, frustrazione, rabbia. Sentimenti e stati d’animo che accompagnano e cadenzano la vita di ogni tifoso interista….
Salve Zoff.
Ricordo con piacere e nostalgia un pomeriggio di tanti anni fa.
Ero in COLLINA, pioveva a dirotto ma nell’aria si avvertiva un certo CALORI…
Scritto da De pasquale il 5 maggio 2019 alle ore 13:48
Ah, era contento quella domenica? In procinto di disputare lo spareggio champions contro il Parma e dopo pochi mesi figura di merda contro l’Helsinborg.. Cosa c’era nell’aria quella sera?
La differenza con altri sta nel fatto che noi ricordiamo il 5 maggio perchè è la ricorrenza di una nostra quasi insperata vittoria. Gli altri celebrano e citano le nostre sconfitte con altri che mai coincidono con loro vittorie.
Saranno oggettivamente inferiori finchè sarà cosi. E, concludo con una.locuzione a loro cara: piaccia o non piaccia.
Buon 5 maggio, compagni di tifo.
Salve Zoff.
Ricordo con piacere e nostalgia un pomeriggio di tanti anni fa.
Ero in COLLINA, pioveva a dirotto ma nell’aria si avvertiva un certo CALORI…
Ho speso 500 milioni e quelli dell’Ajax mi i hanno uggiso l’anima,
x settemonneze – tu il bidone della monnezza ce l’hai al posto del cervello.
Buongiorno De Pasquale. Oggi per lei è il giorno della memoria. In quanto ad eroi per sempre noi juventini ogni 5 maggio apriamo gli archivi di stato.
Per la storia.
E’ confortante sapere che non la vincerete mai.
Avete un bidone dell’immondizia ala posto del cuore.