Me lo sentivo, e l’avevo scritto: Lazio al pelo. Così è stato. Non so se ci fosse logica, nella mia picola teoria, ma credevo che le due sconfitte di campionato le avrebbero trasmesso un po’ più di «garra». Naturalmente, l’Atalanta di Gasperini – come l’Ajax di ten Hag – verrà bucata con i chiodi del «tutto qui?». Tranquilli: resta una grande stagione, grande sul piano del gioco, e, in attesa del verdetto Champions, dei risultati.
Non si può non citare il mani-comio di Bastos che, sul palo di De Roon, avrebbe portato a un rigore e al rosso del difensore, già ammonito. Si era sullo zero a zero, e chissà cosa sarebbe successo. Una capatina di Banti al Var? Manco per idea. Veniva, l’Atalanta, da un periodo di episodi fortunati: ha pagato tutto in un colpo.
Sia chiaro: ha pagato anche i meriti di una Lazio che Inzaghi ha avuto il coraggio di correggere, fuori Bastos, fuori Immobile, fuori Luis Alberto. Sarà un caso, ma Radu, Caicedo e Milinkovic-Savic, autore del gol rompi-ghiaccio, hanno orientato l’ordalia. Alla Dea, in compenso, sono mancati i tenori: Gomez, Ilicic, Zapata. E, sotto sotto, è mancata pure l’abitudine a un certo tipo di pressioni. Il problema delle favole sono le ultime pagine, dalle quali non sai mai chi compaia: se la fatina o l’orco. All’Olimpico c’era l’orco, come raccontato (anche) dal contropiede di Correa.
E’ stata una finale di stampo british, giocata a ritmi tali che le traiettorie e gli alluci ne hanno risentito. I duellanti si sono menati allegramente, Ilicic detto «la nonna» era empre per terra, e non sempre per pigrizia. La Lazio ha ricavato da Lucas Leiva puro cemento. E occhio alle implicazioni del verdetto romano: l’Aquila vola direttamente in Europa League; il settimo posto, oggi del Toro, non serve più.
Dino Zoff ma ti sei un prescritto?
Solo per capire
Si chiude un bellissimo ciclo di vittorie e di soddisfazioni, perché la vita va o così, e non perché lo decidano quattro testine di cazzo che di calcio e Juventus non ne capiscono un cazzo.
Ma va bene così.
Ora arriverà chi con gli stessi giocatori (anche con Khedira e Mandzukic pero’) con Cancelo (la fase difensiva gli è sconosciuta) e magari con Gosens e Palomino vincerà la Champions e gli scudetti.
Perché oltre Gasperini, le quattro testine di cazzo non meritano nulla.
Aspetteremo altri nove anni per rivincere uno scudetto, accontentandoci di qualche quarto di finale in coppa Italia e magari in Europa League.
Salvo poi (sempre le quattro testine di cazzo) ricominciare a spalare merda sulla Juventus tra fine novembre e inizi dicembre.
Così va il mondo.
Purtroppo.
P.S.: Chissà se il vostro Momblano vi dirà anche che Allegri se ne va all’Inter con acquisti da sogno e con un D.G. degno di questo nome .
Ma a noi servono i ragazzini rampanti e capricciosi come Paratici.
secondo voi chi arriva?
io dico deschamps e in seconda battuta mourinho.
L’ANGOLO DEL BUONUMORE
Pregate Iddio che non vada a vincere a 100 Km da Torino
Scritto da DinoZoff il 17 maggio 2019 alle ore 13:37
Scritto da andreas moeller il 17 maggio 2019 alle ore 13:39
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L’ANGOLO DEL COGLIONE
Scritto da DinoZoff il 17 maggio 2019 alle ore 13:43
suca
indaista travesta
suca!!!
AHAHAHAHHA
È semplicemente finito un ciclo.
Semplice.
Faranno la conferenza stampa seduti uno accanto all’altro.
Grazie Allegri, ma davvero era venuto il momento di cambiare.
Da questo nano secondo in poi mi interessa solo chi siederà sulla panchina bianconera il prox anno.
Dal nome sapremo se erano esagerate le richieste di Allegri o viste al ribasso le prospettive della società .
Spero ovviamente la prima
Se va all’inda mi ubriaco
Il miglior venerdì 17 della storia bianconera
:)))))
un piccolo passo per AA, un passo epocale per il gioco del calcio bianconero.
L’ANGOLO DEL BUONUMORE
Pregate Iddio che non vada a vincere a 100 Km da Torino
Scritto da DinoZoff il 17 maggio 2019 alle ore 13:37
Scritto da andreas moeller il 17 maggio 2019 alle ore 13:39
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L’ANGOLO DEL COGLIONE
Momblano ha già preso il 50% della sua profezia.