Dopo Beppe Marotta, ecco Antonio Conte. La juventinizzazione dell’Jnter procede. Così come, all’alba dei Settanta, fu tentata l’internazionalizzazione della Iuventus (Italo Allodi, Armando Picchi). Sarà un caso, ma Steven Zhang, colui che ha dato un calcio alle convenzioni (di Ginevra e non), è cinese non meno e non più di Deng Xiaoping, il gerarca al quale si deve il celeberrimo motto: «Non importa il colore del gatto, purché acchiappi i topi».
Dicono che fino all’ultimo Conte abbia atteso un cenno da Andrea, sdegnato e sdegnoso. Ne dicono tante. I tifosi, loro, l’hanno presa da tifosi. Il protocollo dei Bar sport è immutabile: a un ex interista che approda dai «ladri» si chiede quanti scudetti ha vinto la Juventus. A un ex juventino che si accasa presso le «suorine sempre in chiesa ma spesso incinte» si impone l’orgoglio del mai in B. Per tacere dei descamisados che vorrebbero oscurare la stella di Antonio allo Stadium. Che palle.
Al martello di Conte la Juventus deve il rinascimento post Calciopoli. Il brusco divorzio lasciò vedove inconsolabili e altre consolabilissime. Il passamontagna del web aiuta a esacerbare gli aggettivi (da non confondere con gli «attributi»), il tono, la rabbia. Si rovista nel bidone del cuore a caccia di precedenti: ecco Giovanni Trapattoni, un trionfo di trapianto; ecco Marcello Lippi, non proprio.
In attesa che la Juventus sveli il nuovo allenatore, la doppietta Marotta-Conte incarna l’ennesimo segno dei tempi. Ai livelli più alti – e più lontani dalle pance delle curve, dei social – vige la legge del «professionismo», in nome e per conto del quale si giustificano persino i passaggi più «hard».
Dai ristoranti da dieci euro al carro attrezzi della ditta Allegri (Massimiliano) all’Inter di Conte. Nel segno di Henrik Johan Ibsen. «Il primo dovere di un uomo è essere se stesso».
@Lex.
Checché tu ne dica, si vede il magistero del ricotta.
Giocomerda universale…
Più sta partita va avanti e più mi sale il crimine per la colossale occasione buttata…
Pep potrebbe magari portarsi dietro Gundogan.
Secondo tempo dentro il re leone e moura e 2-1 spurs !!
Brutta partita, non strano per una finale.
Il rigore a freddo ha stordito il Tottenham e bloccato il Liverpool.
Kane, Dele Alli, Eriksen e Firmino per ora missing in action.
Vediamo il secondo tempo.
Scusate ma cosa dice Fulvio? Per caso si è rifatto vivo? L’ordine della Maserati c’è sempre? Ragazzi io non ce la faccio più. Fulvioooooooo dicci qualcosaaaaaa
Finale bloccata. Ma fa un caldo da trofeo birra moretti
Primo tempo la squadra di Poch. in modalità ricotta. Spero in un secondo tempo rivoluzionario….
Teo, è un paradosso ma non sopporto la mistificazione e la mezza verità .
raramente le finali sono belle partite