Dopo la Sbadigliopoli del primo tempo, scossa dallo sparo di Higuain, la Juventus si è vestita più in fretta del Bayer, portandosi via la partita. Già sconfitti in casa dal Lokomotiv, i leverkusiani hanno privilegiato il possesso palla, facendolo schizzare ai livelli dello spread merkeliano, ai tiri in porta: zero. Mi auguro che Sarri non ne sia invidioso…
Scherzi a parte. Partita strana, e facile. Facile, per le differenze di valori che, nella fase a gironi, la Champions ancora si concede. Strana, perché non capita spesso che, per segnare un gol, Cristiano ne sbagli tre. Strana, almeno in parte, perché il migliore in campo è stato Cuadrado, che fu ala, terzino e terzino, chez Madama, tornò con Allegri, un po’ per emergenza e un po’ per convenienza. E curiosa, alla fin fine, perché il raddoppio l’ha siglato Bernardeschi, sdoganato al posto di Ramsey e per metà partita non meno zingaro del cuore cantato da Nada. Trequartista di complemento, ma di fatto? Lo cercavo a svariati indirizzi, ma non lo trovavo mai. Colpa mia (spero).
A livello singolo, meritano una citazione il Pipita (gol e assist) e De Ligt, sempre più a suo agio nel ruolo di stopper (mi è scappato). Altra cosa: sull’1-0, la Juventus non ha tirato i remi in barca, al contrario. E questo può essere un segnale di discontinuità con il passato. Obiezione: comodo, con le aspirine (a proposito: notizie di Havertz, il predestinato?). Sarà. Rimane un atteggiamento che l’ultimo Allegri lasciava alla clemenza della corte, in campo e fuori. Dall’Inter, domenica, ne sapremo di più. E se decidessero i portieri?
Chiudo con l’Atalanta. E’ crollata sul traguardo come Dorando Pietri. Ha perso per aver cercato di vincere: fino all’ultimo. Con i suoi limiti, con le sue risorse. Adesso è dura, per Gasp. Plasmato da Lucescu, lo Shakhtar rappresenta da anni uno dei punti più alti del ceto medio europeo. Si è visto anche stavolta.
se leggessi la Gazzetta, la leggerei….
Gentile Riccardo Ric, se mi leggesse sulla “Gazzetta”, a proposito di “epica” non mi sarebbe caduto così in alto…
Gentile Fulvio, grazie per il supplemento. Penso che tutto il mondo sia paese. In Spagna mica sfottono il Getafe, sfottono il Real. La grandezza ha i suoi pro e i suoi – piccolissimi, in questo caso – contro.
proprio perché contestualizzo mi sono permesso di impiegare il termine “epica” (sfiorata). Il
Scritto da Roberto Beccantini il 2 ottobre 2019 alle ore 11:22
veramente l’ho ha copiato. Copione, copione….
Gentile Alemichel, mai scritto che Allegri era, è o è stato un genio. Ci mancherebbe. Io, poi, “giocatorista” di vecchia data. Più o meno la mia analisi coincide con la sua. Lei parla di “incompiutezza”. Non dimentichi che la Juventus non vince la Champions dal 1996. Non dimentichi che, con la rosa più forte (in Italia), la Juventus di Allegri è arrivata due stagioni su cinque in fondo a tutte e tre le competizioni, e quattro su cinque in fondo a due (ancorché domestiche). Paradossalmente, Allegri mi è parso allenatore di eccessi. Nel mio personale cartellino, grande Rino!, fra le europartite più belle all time citerò sempre, salvo nuovo ordine, Juventus-Barcellona 3-0 e fra le più brutte sempre Atletico-Juventus 2-0. Tanto per fiassere i confini, lontanissimi, del suo quinquennio..
Fermo restando che 1) nell’estate del 2014 avrei scelto un altro e 2) per me il ciclo era chiuso e trovavo giusto, dopo cinque anni, provare un’altra strada. A patto che fosse una svolta filosofica, come poi con Sarri è stata, e non un semplice cambio.
@ Beccantini.
Evidentemente non mi sono spiegato bene, chissenefrega dell’Atalanta?
I tifosi delle altre squadre (tutte) si permettono di sfotterci per le nostre avventure in Europa, condite da troppe finali perse.
Ebbene, quel diritto lo concediamo soltanto ai milanisti.
Gli altri, tutti gli altri, e’ bene che pensino ai casi loro.
A Bergamo, da ieri sera, lo hanno capito.
Cordialità,
Fulvio.
Gentile Robertson, guardo solo le partite e non i salotti-post. Dunque, mi fido di lei. L’ho scritto: Allegri ha cominciato cercando di “sterilizzare”, va di moda, il calcio inteso come scienza infusa. E per me, con validi motivi. Poi, e siamo tutti d’accordo, è diventato schiavo – non vittima: schiavo – del circo da lui stesso evocato. E qui ha perso; anche quella famosa sera con Adani (chi si “ritira”, ha sempre torto),
Però “cialtrone” è eccessivo, e lei per primo lo sa. Per tacere di “succhiaruote”.
Che Sarri riesca sarebbe un bene per la Juve!!!!
che del movimiento se ne occupava gia HH2, non il mago.
Mi dice che il termine cialtrone è un poco pesante…. Un professionista (….) che in conferenza stampa usa quella sciatteria, quel dispregio per il lavoro e la conoscenza (bastamette immusino davvvanti, io le patttite un le guaddo e via dicendo, in un florilegio di calcio anni 60, di guittismo reale o sbattuto in faccia agli astanti da vedere e valutare), come lo definerebbe?
Ieri sera ho colto su cai, non so se solo io, una certa insofferenza di sarri al cerchiobottismo di un altro sgsgsestore furbastro, al secolo il mascellato, che voleva ridurre il lavoro che sarri sta cercando di fare (mica facile) a meri aggiustament del lavoro del suo predecessore. Di ben altro si tratta, che ci riesca o meno il tempo dirà.
Pure Condò (e non stiamo parlando di uno dal coraggio di giovanni dalle bande nere) ha eccepito un poco di fronte a cotanta impudenza restauratrice, sfidando la replica di Capello, sempre pronto a difendere la sua genia e a sminuire chi fa della passione e dello studio, e non delle mostrine e delle medaglie, il cuore del proprio lavoro.
Che sarri riesca sarebbe un bene per il movimento, prima di tutto.
Primario buongiorno, la caratteristica di Allegri era quella di cercare la soluzione ai problemi con le mosse del cavallo più che con il lavoro quotidiano.
Certo se ti danno la rosa più forte questi colpi sono più semplici, ma bisogna riconoscergli il merito.
Gli utlimi due anni però sono stati davvero deficitari se si escludono i risultati.
Certo rimettere insieme il gruppo dopo la sconfitta di Cardiff non deve essere stato facile, nè tenerlo insieme dopo l’uscita di Madrid ma rischiare di perdere quello scudetto contro il Napoli è stato troppo.
La sua colpa più grande è quella di aver lasciato sempre un senso di incompiuto: finali perse, eliminazioni sanguinose all’ultimo minuto, gioco solo a sprazzi, idea che con quella squadra si poteva fare non di più ma meglio.
Finalmente l’era di Allegri si è chiusa, ma non bisogna buttare il bambino insieme all’acqua sporca e Sarri l’ha capito benissimo.