In un Olimpico da notti magiche, la Nazionale in verde (ma non al verde) liquida gli avanzi della Grecia e si qualifica in bellezza – prima, sette vittorie su sette, tre turni di anticipo – per la fase finale dell’Europeo. Non è stata un’impresa: è stato un lavoro ben fatto, al netto di avversari che potranno drogare le pance delle edicole, non certo i piani di Mancini. Al ct va dato atto di aver restituito gioco ed entusiasmo. Poi, è chiaro, sono i singoli che vanno in campo e lì la musica cambia o non cambia in base al talento e allo spirito. Il talento non è più quello della generazione dorata, lo spirito sì.
Non una gran partita, non una grande Italia. Il catenaccio ellenico ha riproposto, lontano dal pathos del mito, l’assedio delle Termopili, con nessun Leonida fra i pretoriani di Van’t Schip e nessun Serse fra i persiani d’Italia. Non solo: in un paio di contropiede, e su un angolo, abbiamo addirittura rischiato. E nel primo caso, bravo Donnarumma.
Storici sono i numeri, non (ancora) il resto. Per un tempo, si è girato attorno alle trincee, un po’ assalitori e un po’ turisti, con il dribbling timido di Spinazzola unico grimaldello. Meglio, senza però esagerare, la ripresa, quando la stoffa individuale ha scavato la differenza. Penso all’azione Verratti-Insigne che ha propiziato il rigore di Jorginho (braccio, netto, di Bouchalakis al d là di ogni mani-comio); penso a Bernardeschi, al raddoppio carambolato (su Giannoulis), a un bel lancio per Insigne e a un contributo che, nel viscerale braccio di ferro tra quantità e qualità , ha permesso di assorbire l’infortunio di Chiesa senza ambigui processi alle intenzioni.
In Europa, non ci sono più squadre in fuga di chilometri. Ce ne possono essere di migliori, certo, ma che il futuro abbia il fascino del punto interrogativo e non più l’angoscia del buco nero, è già qualcosa.
Scritto da MacPhisto il 15 ottobre 2019 alle ore 22:54
Condivido tutto, perfetto il pensiero
Scritto da Robertson il 15 ottobre 2019 alle ore 21:07
Lei e’ solitamente un tipo arguto, quando scrive certe leggerezze sembra il nuovo Salvadore.
Non sprechi lo stile con castronerie simili.
Concordo con ezio. La storia dello sport e non solo del calcio è piena zeppa di esternazioni scandalose e avventate (eufemismo) di sportivi professionisti che spesso neanche sapevano di che parlavano.
È anche vero che oggi la comunicazione attraverso la rete è arma a doppio taglio e che le dinamiche non sono certamente quelle di vent’anni fa (e neanche dieci) ma auspico che un discorso netto e preciso venga fatto dalla società Juventus a Demiral e Can, soprattutto per coerenza ai valori del club che trasmette. Se questi due imbecilli ricchi ma sprovveduti vogliono inneggiare il loro governo malato e sanguinario (e opportunista), lo facciano in privato e non a centinaia di migliaia di persone sul web.
Che s’è magnato El Shaarawy in cina? Un bilico di involtini?
Berna è un mezzo giocatore. Il fatto che con il destro non sappia fare nemmeno un passaggio di tre metri lo rende estremamente prevedibile. Il tiro e la corsa a certi livelli non bastano.
Se bernardeschi si togliesse questa fighetteria un poco indolente, che non aveva tre anni fa, e studiasse un poco potrebbe si diventare un giocatore vero. Per me ha più doti europee di chiesa, che gioca troppo a testa bassa e solo in un modo, ovvero palla lunga e vai.
Ma la bernarda ci ha una grande Berta nei piedi ma non si capisce mai dove possa finire la palla. Stasera ha tirato benissimo ma è’ come tirare i dadi. Si che in squadra ci ha vicino uno bravino dal quale applicandosi potrebbe imparare.
Secondo me a gran voce ci sarà qualcuno che chiederà la squalifica di Demiral e can( così, per simpatia e paese di origine).
Se non li squalificano, un campionato falsato non si nega a nessuno.
Si potrebbe anche studiare una diffida per cuadrello, per intervento proditorio.
Vedere l’intervento di cuadrello e leggere qualche titolo sui giornali fa chiedere, ancora una volta, se non si sia finiti nel pianeta dei mentecatti.