Chissà come sarebbe finita se Giua, arbitro alle prime armi, non avesse inflitto il secondo giallo, esageratissimo, a Cassata. Era appena il 51’, il Genoa stava giocando bene: meglio della Juventus, addirittura. E ha continuato a giocare fino all’ultima goccia di benzina. Complimenti a Thiago Motta: d’accordo, il pareggio di Kouamé era stato un gollonzo (destro sul tacco sinistro, Buffon spiazzato), ma il palleggio della squadra (Schone, Agudelo) è stato di eccellente qualità: e si giocava allo Stadium.
Troppo tardivo, per la resistenza del Grifo, il rosso a Rabiot (88’). E’ poi successo di tutto, protagonista fin lì il peggiore: Cristiano. Gol annullato per fuorigioco, rigore procurato e trasformato. Il tocco di Sanabria c’era. Non da killer, se mai da difensore acerbo, lui che è una punta.
La Juventus di Sarri, mamma mia, è stata di una lentezza esasperante. Pressava in maniera randagia, palla sui piedi o niente. E ancora una volta, appena passata in vantaggio (con Bonucci, di testa, complice il portiere), si è fatta beccare: come con l’Inter, come con il Bologna, come a Lecce.
Sotto la pioggia, ballava specialmente Dybala: il migliore. Capace di mangiarsi persino mezza difesa, ma non di fregare Radu. Fra cali di tensione, debutti tribolati (Rugani) e assenze preziose (Pjanic, Higuain), Madama non ha quasi mai sfornato manovre decenti. Un disastro, Bernardeschi trequartista (fino ai lampi balistici della ripresa, con i rivali in dieci); giù di corda Matuidi e Khedira, pasticcioni Cuadrado e Alex Sandro, una noia geometrica Bentancur. Insomma: una Juventus anonima.
Gli ingressi di Ramsey e Douglas Costa non hanno offerto sfoghi, in quella giungla di petti e di Romeri. Resta un risultato che nessuno meritava.
Prima i nazisti. Dai.
Scritto da Robertson il 1 novembre 2019 alle ore 18:39
E beh. Ci tengono alla famiglia loro.
Gentile Robertson, non discuto. Ma il gentile Cartesio, al netto di tutto il “fuori campo”, mi aveva chiesto una piccola analisi, diciamo così, tecnica.
Prima i nazisti. Dai.
Intanto, scusate l’off-topic, esattamente 100 anni dopo la nascita di quello che sarebbe diventato il partito nazista, la città di Dresda proclama lo “stato di emergenza nazismo”. Non c’è mai limite al peggio, insomma.
Rimango convinto che l’operazione Ronaldo sia stata principalmente aziendale/commerciale e poi tecnica.
I dividendi della prima, a fronte dei costi, si sono già visti. Incremento entrate commerciali, adidas, jeep, coca cola, deligt, capacità di attrazione di altri giocatori altissimo livello, e via dicendo. I dividendi tecnici ancora no, ma quelli sono di gran lunga meno certi. Ricordo ancora, la Juve negli ultimi 8 anni ha perso la metà’ del nuovo aumento di capitale previsto. I soci hanno, mi pare, triplicato il valore delle azioni. Probabilmente facendo già dei capital Gaia in corso d’opera. Risibile pensare che l’operazione in se possa costituire un azzardo finanziario. Casomai, caso mai, tecnico (da verificare).
Mi stupirei poco se Ronaldo andasse via comunque a giugno. Nel bene o nel male.
Gentile Riccardo Ric, concordo. Ma attenzione: si conformano, a volte, tornando alle vecchie interpretazioni, in alcuni casi. Insomma: cambiando regole senza cambiarle. Non mi meraviglierei se i rigori crollassero di botto. Dimenticavo: faticano perché, “di solito”, devono uniformarsi a interpretazioni sempre o spesso diverse.
Pur vero che ad ogni inizio stagione gli arbitri faticano ad assimilare le nuove direttive, combinando casini assortiti, per poi migliorare ed uniformarsi.
Gentile Cartesio, sono io che ringrazio lei. A proposito dei «furbetti del tuffettino». Stavo guardando il tennis da Bercy. Dopo l’incontro fra Dimitrov e Garin, e in attesa di Djokovic-Tsitipas, Sky ha mandato in onda un sunto di Roma-Napoli degli anni Ottanta. A un certo punto, c’è stato un contatto fra De Napoli e un romanista, di cui non ricordo il nome, nell’area napoletana. Contatto di piede. L’arbitro (Mattei? Boh) non ha fatto una piega. Giocate, giocate.
Era un altro secolo, era un altro calcio. Non sapremo mai, se con il Var, l’arbitro sarebbe tornato sulla sua decisione. Forse. Restano tre fatti, indiscutibili: 1) dai Mondiali delle notti magiche (meno una) del 1990, il potere è passato di difensori agli attaccanti (limite del retropassaggio al portiere; rosso diretto per il tackle from behind, poi annacquato; rosso diretto per fallo da ultimo uomo in regime di chiara occasione da gol, poi ridotto; stupro del fuorigioco, poi rientrato; mani-comio): 2) le regole non aiutano né gli arbitri né il Var che a volte risolve (fuorigioco tecnologico) ma spesso decide (rigorini); troppi «di solito», troppi «a meno che»; 3) l’arbitro, allevato e allenato per lustri e lustri a essere l’unica autorità in campo, fatica a trasferire i poteri (o la fiducia) di decisione, non importa se a un collega; 4) concordo sul fatto, non marginale, che il replay dilati l’intensità degli interventi, fuori e dentro l’area, costringendo i varisti a scelte che possono complicare contatti semplici, e a contatti nebulosi che possono complicarne le scelte; 5) c’è poco da fare, gli arbitri oggi sono due, ma non come una volta, entrambi in carne e ossa (esperimento fra l’altro fallito): uno in campo, con il fischietto, l’altro alla tv.
Gentilissimo Beck,
Grazie molte per la risposta articolata e assolutamente non in ritardo, si figuri! Approfitto per augurare a lei a tutti buona festa oggi e domani, per chi crede e chi ha qualcuno da ricordare nel cuore e non più accanto.
Approfitto inoltre per un ulteriore spunto:
Senza voler assolvere i furbetti del tuffettino, questo calcio molto (troppo) televisivo e dedito all’abuso di “ralenti” rende ogni gesto e movimento una scrittura notarile pensata e ponderata, mentre, nella realtà è una banale caduta che avviene in una frazione di secondo. In slow motion chi cade sembra che lo abbia “deciso” dopo averci lungamente pensato, cosa che non è, e un buon arbitro, var o meno, dovrebbe avere la sensibilità della valutazione in tempo reale.
o magari a gennaio si svegliano e comprano qualcosa di serio
Scritto da nino raschieri il 1 novembre 2019 alle ore 16:11
nino, a gennaio non puo’ arrivare nulla di serio… l’unica possibilità é che un possibile parametro zero di giugno venga liberato da questo o quel club per incassare ancora qualcosa. Ma anche in quel caso presumibilmente avendo già giocato in Champions con un’altra maglia non sarebbe schierabile in Europa: é il caso di Eriksen. L’unico “papabile” sarebbe Pogba ma escluderei che il ManU se ne voglia privare a gennaio.