Il calcio della Nazionale è tornato a essere un calcio che non «rompe», come invece capitava in passato. Avversari più robusti e pressioni meno docili ci aiuteranno ad aggiornare il peso di questa squadra al netto della propaganda e delle dieci vittorie consecutive, una in più dell’era Pozzo, nuovo record. E’ stato bravo, Roberto Mancini, a raccoglire i cocci di Ventura, e a costruirci sopra un piccolo castello di romantica suggestione.
Il 3-0 alla Bosnia non è stato banale. Si giocava a Zenica ed eravamo già stra-qualificati (per l’Europeo), agio che di solito ci spinge a privilegiare il calendario all’impegno. C’era Dzeko, c’era Pjanic. La Bosnia ha problemi non meno grossi della pancia di Prosinecki, ma l’Italia l’ha subito presa per il bavero. E’ piaciuto persino Bernardeschi, un giovanotto che nasconde spesso l’arrosto sotto un fumo denso, da bivacco del west.
Belli i gol: di Acerbi, centravanti studiato, su azione Bernardeschi-Barella; di Insigne, su trama Bernardeschi-Belotti; di Belotti, su lancio verticale di Barella. E quando c’è stato da rinculare, ecco Donnarumma. Da tempo, si gioca in trasferta come in casa e questo, al di là degli alti e bassi fisiologici, costituisce un eccellente spunto di riflessione. E di personalità .
Tonali vice Verratti ha retto la tensione, l’infortunio di Pjanic, i debutti di Castrovilli e Gollini hanno decorato l’epilogo. Prendete Insigne: quante volte abbiamo scritto che nel Napoli gli riusciva tutto e in Nazionale meno, molto meno? Non dico che stia succedendo il contrario, ma quasi. In assenza di campioni conclamati, e di leader vecchia maniera, nessuno si nasconde e così tutti crescono, devoti al catechismo del ct.
Chiudo con Vialli, al battesimo come capo-delegazione, nel ruolo che fu di Gigi Riva. Lotta da una vita, questa volta per la vita. Forza Gianluca.
In verità Nadal fu eliminato al secondo turno di Londra nel 2005, ossia la sua prima volta, dall’anno dopo cominciò ad arrivare in finale. Non credo solo per la potatura dei campi o per lo sgonfiamento delle palline, cosa già in essere e che avrebbe potuto favorire anche qualche altro specialista della terra. In realtà , al di là del rimbalzo della palla, fondamentale e ci mancherebbe, l’erba è terreno piuttosto consono al fisico dello spagnolo, perché morbido e sicuramente più scivoloso e meno stendi giunture del cemento. Il tipo ci ha giocato cinque finali e le ultime due semi, e credo che il suo obiettivo sia arrivare sino alla maledetta-benedetta domenica, anche solo per confermare le parole di uno stupito Bertolucci spettatore commentatore del 2018: «Nadal è arrivato da spagnolo e finirà da australiano». Anyway, negli ultimi 16 anni, Wimbledon l’anno vinto solo in 4, quei 4 (nove atleti in tutto negli ultimi 26 anni).
Grande Ivan Lendl!
Compagno di infanzia e adolescenza
A mio giudizio Nadal e’il giocatore piu’monocorde della storia del tennis dalle racchette di legno in poi.
Scritto da Alex drastico il 18 novembre 2019 alle ore 16:18
E Jim Courier? Il più scandaloso numero uno al mondo di tutti i tempi secondo me…
Wilander proprio in una finale all’usopen ‘89 se non sbaglio,detiene il record di serve and volley in una finale dello slam.notoriamente in quell’occasione abbandono il suo proverbiale rovescio a due mani per quello slice in modo da togliere ritmo ad Ivan il terribile.il celo invece in occasione di wimbledon giocava a sua volta solo serve and volley anche se non riuscì mai a portare a casa il torneo.
la seconda svolta epocale del tennis sono l’erba rasata e le palle meno gonfie in modo da uniformare l’erba londinese alle altre superfici,mossa che di fatto tolse di mezzo gli specialisti da erba e diede la chances di vincere anche a gente tipo Nadal…misura questa che si rese necessaria per dare a federer un ater ego che già esisteva in Nadal su altre superfici ma non sull’erba.fino a quel momento lo spagnolo a wimby non andava mai oltre il secondo turno.
Bravi! nessuno che pensi alle cose serie (non mi riferisco all’Ilva o a Venezia o al fatto che in emilia romagna il sabato e la domenica gli ospedali siano chiusi), ma alla partita contro l’atalanta che affronteremo con de sciglio o danilo.
Scritto da Alex drastico il 18 novembre 2019 alle ore 16:18
Più di Lendl e Wilander???? Noooooo
Ah a dirla tutta ho visto l’ultima finale degli usopen ma la tattica cambiata cinque volte non l’ho proprio vista.
A mio giudizio Nadal e’il giocatore piu’monocorde della storia del tennis dalle racchette di legno in poi.
Perdych non persiche
A proposito di finali vinte contro nessuno,il canotto di manacor e’imbattibile:puerta Berdych(persiche…)Ferrer Anderson….
Concordo in linea di massima con Davide meno che sulla superiorità del tocco di Nadal su Djokovic che ad esempio gioca la palla corta centro volte meglio del maiorchino e lo equivale a rete.