E’ proprio tornato, Paulo Dybala. E’ tornato quello della doppietta al Barça di Messi, del gol sivoriano alla Lazio, delle triplette. Allegri, dopo averlo aspettato e inserito, l’aveva perso nell’architettura costruita attorno a Cristiano. Sarri l’ha recuperato alternandolo a Cierre o Higuain. Mai tridente, se non nei saldi o nei (momenti) caldi. Solo bidente. Con libertà di muoversi anche a metà campo. Così, allegramente.
Già qualificata, la Juventus cercava il primo posto. Come Madama, l’Atletico del Cholo non attraversa un periodo particolarmente fertile sul piano della manovra. Ha giocato come sempre gioca contro i «fatturati» più imponenti: rannicchiandosi, chiedendo a Morata, ex di turno, le rare evasioni verso la porta e verso la gloria.
Il gol è piovuto, su punizione, agli sgoccioli del 47’. Quasi dal fondo, con una traiettoria liftata, tesa, sfuggita ai radar di Oblak, che proprio un pirla non è. Dell’«Omarino», consiglio pure uno stop volante, a ubriacare Trippier, e un dribbling di tacco, d’altissima scuola: roba che si impara per strada, non alla lavagna.
Possesso palla da signora e pressing da amazzone, la Juventus per un tempo; muro e sortite, l’Atletico. Tornava Cristiano, che ancora Ronaldo non è. C’era Ramsey, mah. C’era Bentancur, un po’ meglio. C’era Pjanic, così così. Non c’era Khedira. Il palleggio juventino si spegneva al limite dell’area, perché sono gli ultimi passaggi a scolpire le differenze, non i penultimi. Alla ripresa, è entrato Joao Felix e l’Atletico ci ha provato, finalmente. Tanto fumo, però: salvo un gran salvataggio di De Ligt su Correa, da stopper celodurista, e un brividino di Morata. Il palo di Bernardeschi non cancella una verità : si tira poco, comunque.
Bastava il pareggio, alla Juventus: solo per questo, spero, è uscito il migliore e non il Marziano.
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Roberto Beccantini innamorato di Enrique Omar Sivori:
Ma Sivori menava per primo
https://www.youtube.com/watch?v=72BNyaQ3Fqg
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IL BECCANTINI, L’INNAMORATO DI SIVORI e JUVENTUS
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Beccantini: “Dybala ha qualcosa di Sivori”
27.01.2016 14:30 di Redazione TuttoJuve
Twitter: @Tuttojuve_com
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Roberto Beccantini parla di Paulo Dybala: “I paragoni, nello sport, sono come le luci al neon di certi locali: ti seducono, entri, ma non sempre trovi quello che avresti desiderato. Sono i giorni, questi, di Paulo Dybala. I confronti crepitano. C’è chi ne ha avvicinato lo stile ad Alessandro Del Piero, chi a Roberto Baggio e chi, soprattutto, a Omar Sivori. Mi iscrivo, buon ultimo, al partito dei sivoriani. C’entra la terra di origine, naturalmente, quell’Argentina in cui entrambi sono nati e dalla quale Omar emigrò nel giugno del 1957. Non aveva ancora 22 anni. La stessa età di Dybala all’atto della firma. C’entra, anche, la squadra che li accomuna: la Juventus. I colori delle maglie, se condivisi, moltiplicano le suggestioni. Scovato da un agente di Maurizio Zamparini, e reclutato da Beppe Marotta per sostituire Carlos Tevez, l’Apache trascinatore, Dybala si trova accostato, dopo appena ventun giornate di campionato, a un fuoriclasse che ha scritto la storia della Juventus e di molto altro.
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Sivori, che era cresciuto ed esploso nel River Plate, e avrebbe poi concluso la carriera a Napoli, giocò nella Juventus fino al 1965, per un totale di 253 partite e 167 gol. Vinse tre scudetti, tre Coppe Italia, un titolo di capocannoniere e nel 1961, in qualità di oriundo, il Pallone d’oro.
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*Il calcio, per Omar, era arte e guerriglia.
Non era mai sazio, e noi mai sazi delle sue offerte. Uomo di sinistro come Dybala, capace di giocate al limite della perversione estetica.
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Importò il tunnel, non porgeva mai l’altra guancia, *e spesso – per paura di essere menato – *menava per primo.
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Irrideva gli avversari, li stanava, li coricava in dribbling: credo che sia stato il papà di Diego Maradona e, dunque, il nonno di Leo Messi.
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Ho colto tracce di Sivori nell’arrogante stop di coscia con il quale Dybala liberò il mancino contro la Lazio, a dicembre. E nella carezza di esterno sinistro con cui, domenica sera, ha preparato il colpo di bisturi fatale ai riflessi di Wojciech Szczesny. Il portiere della Roma se lo aspettava, sì, ma una frazione di secondo dopo. I calzettoni giù, alla cacaiola, divisi esclusivamente dall’uso dei parastinchi, che allora non erano obbligatori, costituiscono un altro elemento di complicità .
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Omar fu chiamato da Umberto Agnelli perché la Juventus ripartisse.
Paulo è stato arruolato da Andrea, figlio di Umberto, perché la Juventus continui.
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I gol di Omar erano schizzi geniali: *ne ricordo uno, da terra, all’Inter di Helenio Herrera*.
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E se gli capitava un rigore a risultato acquisito, fingeva magari di non infierire, giocando sul concetto di destra-sinistra, «tranquillo, te lo tiro a destra», sì, ma quale, la sua o quella del portiere? Successe all’Appiani di Padova, contro il Padova di Nereo Rocco: neppure tra le nuvole Antonio Pin ha smesso di inseguirlo. Boniperti, Charles, Sivori: si diceva trio, non ancora triade. Giampiero Boniperti era la torre di controllo che governava, sbuffando, atterraggi e decolli. John Charles, il centravanti che tutti avrebbero voluto. L’unico dal quale Omar accettò addirittura uno schiaffo: aveva perso la testa, e il paziente gallese lo costrinse a ritrovarla. Omar non si limitava a collezionare gol: li creava. Diventò un idolo e un simbolo. Eccitava persino i tifosi delle altre squadre, pronti a fischiarlo in curva e a sognarlo in ufficio. Era il «vizio» dell’avvocato Agnelli. Un «dieci» marcabile solo quando aveva la luna di traverso, e comunque fuori catalogo. Un angelo dalla faccia sporca. Detestava l’ordine, gli ordini. E nel parlare di Maradona, era come se parlasse di sé stesso. Arrogante? Mica tanto, almeno in questo caso. Se ne andò, senza asciarci, il 17 febbraio 2005, a 69 anni.”
http://www.tuttojuve.com/altre-notizie/beccantini-dybala-ha-qualcosa-di-sivori-270194
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Dunque, sig. Beccantini, le bugie se uno le dice, potrebbe anche portarle via il vento, non sempre, ma quasi. Ma se le immortala con la penna e/o la tastiera di un computer, esse restano, appunto scritte. Si lo so che lei confida nell’ignoranza (sul soggetto eh!)di alcuni lettori che pendono dalle sue labba e non si scomodano a fare ricerche per sapere se sono cose vere, oppure prese per il c**o, uppure no; lei si fida della poca memoria di alcuni lettori, e’ di lettori piu’ giovani che di quello che lei scrive ancora non erano nati, e’ lo scrive in quel modo cosi’…naiv? “nonchalant” come se lei lo avesse vissuto ieri… e’ trattandosi di un giornalista, ci puo’ stare. Ma quello che non ci puo’ stare sono le menzogne asserite quasi con arroganza, esempio, il gol di Sivori all’inter, segnato da terra… Ma non prova vergogna?
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Sivori ha segnato da terra 2 gol, il primo il 20 ottobbre 1957 al milan nell’u1-1 a San Siro (lei aveva appena 7 anni, e’ mi risparmio di scrivere il resto… sarebbe troppo penoso!
20.10.1957 – milan-Juventus 1-1 Sivori gol da terra
https://www.youtube.com/watch?v=cTKLdzJVsM0
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Il secondo, 22 marzo 1959 a Torino nel 3-2 alla Fiorentina dove segno i 3 gol della vittoria… Lei e’ tanto arrogannte e sicuro di se, che mente senza preoccuparsi di mettere in moto il cervello, e pensare che con wikipedia e youtube i lettori potrebbero scoprire le sue bugie e castronenerie varie. Come? I suoi…polli?
Juventus-fiorentina, Sivori gol da terra
10 gol di Sivori- l’ultimo, da terra segnato alla fiorentina
https://www.youtube.com/watch?v=bjxFW9bNpWY
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Pero’ polli e non polli, la sua credibilita’ va a farsi benedire… Esempio? Ha il coraggio di prendere il ritaglio dell’infamia – Sivori Menava per Primo, di una sua vecchia intervista, copiaincollarla e darla in pasto ai lettori, come se uscisse dai suoi ricordi: – “non porgeva mai l’altra guancia, e spesso – per paura di essere menato – menava per primo”!
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Invece e’ falso che Sivori menasse per primo! E’ vero che Sivori amava provocare. Si divertiva a deridere gli avversari con i suoi tunnel ed i suoi dribling dal primo pallone che toccava, cercava l’avversari per deriderlo… e’ mentre driblava diceva: prendila…e’ come disse una volta Boniperti, le botte se le meritava tutte! Ma certamente, non cominciava lui a menare! Ma questo non l’autorizza a dire che “menava per primo”! Specialmente a lei che, SE lo ha visto giocare, sara’ stato a fine carriera!
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Siccome lei e’ molto attento a sapere dove soffia il vento, non poteva essere altrimenti. Voglio dire che, anche, trova il bravissimo Paulo Dybala, somigliante a Sivori… Toto’ direbbe… ma mi faccia il piacere… e’ si faccia aiutare da tutti gli altri…please?
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Paulo Dybala e Enrique Omar Sivori, in comune hanno il mestiere (calciatori) e la patria (l’Argentina)! Per il resto Niente altro che due calciatori, uno immenso:Sivori, e’ l’altro gia’ abbastanza bravo per potergli prevedere grandezza.
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Ma… como el Cabezon, ninguno jamas ninguno! Tampoco el mas grande futbolista de la Historia: Diego Armando Maradona o Messi!
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Uno come Sivori, non puo’ nascere, perche’ il calcio degli ultimi 20 anni, non lo permette!
Take a look, and compare.
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Aggiungo alcuni video, li guardi,
e’ poi, cerchi di…accomunarli
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Dybala
https://www.youtube.com/watch?v=tKJHRUfB-Hk
Dybala
https://www.youtube.com/watch?v=oFFkgj3XDkE
Dybala
https://www.youtube.com/watch?v=E4iOlmQqP-c
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Un regalo fenomenal del fútbol: Enrique Omar SÃvori
https://www.youtube.com/watch?v=72BNyaQ3Fqg
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BUGIARDO PATENTATO, PREND’INGIRO DEI TIFOSI JUVENTINI.
DISINFORMATORE DI PROFESSIONE
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Cosa ti avrei attribuito?
Che hai criticato un giocatore sulla base di un tot di partite?
Rileggiti e non fare il fenomeno.
E non te la menare sulla terminologia.
Vuoi avere ragione? Accomodati.
Alex: hai ragione tu, ecco qua, così sei contento e la pianti. Hola.
Scritto da MacPhisto il 28 novembre 2019 alle ore 00:13
piantala tu di attribuirmi cose che non ho mai scritto.
L’interpretazione dei miei pensieri pro domo tua riservala per qualcun altro.
Martinez è un ottimo attaccante in crescita continua ma ne deve mangiare di pane per arrivare al livello di Aguero. Non scherziamo.
Se a gennaio l’inda piglia due o tre giocatori utili per la causa e di caratura, non vedo perché non lo si possa fare noi.
La coppia titolare indaista di attaccanti è ben assortita, punta fisica con punta tecnica ma… sarei curioso di vedere se sono così prolifici contro avversari non spregiudicati e che li aspettano chiusi in difesa. Finora nel campionato italiano il più delle volte hanno avuto vita facile proprio per atteggiamento avversario sbagliato o sprovveduto.
Alex: hai ragione tu, ecco qua, così sei contento e la pianti. Hola.
Ultima banale considerazione.icardi e’un discreto centravanti ma i suoi gol arrivano ad un prezzo altissimo in quanto a sviluppo corale della manovra ed e’un autentico male terminale per qualsiasi compagno dì reparto indipendentemente dalle caratteristiche di questultimo.
a sto punto prendo lo spunto.
Giocano in due e segnano per tre.
Altrettanto purtroppo tutti sapevamo che conte avrebbe immediatamente trovato la formula giusta per far rendere la squadra al meglio che perlatro e’stata costruita a sua immagine e somiglianza.
Avevo scritto che l’India avrebbe fatto poche cose,semplici ma che le avrebbe attuate a memoria e alla perfezione.
Sin dall’estate ho pensato che sbarazzarsi dei cancri icardi perisic e naingollan fosse stata una grande idea anche perché se non lo fai poi gente così è difficile farla stare fuori, vedi noi con quel maiale di kedhira.
Hanno scelto di avere un pochino meno talento ma più professionalità e forza fisica.
Lautaro con un compagno di reparto adeguato e di grande livello è esploso e rispetto a quando li abbiamo affrontati mi sembra che l’inda sia cresciuta parecchio.
Se a gennaio azzeccassero un paio di mosse tipo un ccampista di caratura e una punta affidabile potrebbe essere una grana seria.