L’Atalanta non annoia mai, e questo è un pregio. Diverte sempre, a volte persin troppo: e questo può non esserlo. Prendete il 4-1 al Valencia. Due gol di un terzino (Hateboer), uno segnato di destro da un mancino (Ilicic) e uno di Freuler, un centrocampista. Gasperini, che non prende mai appunti (uno, finalmente!), era partito senza centravanti. Viva la Spagna di antica memoria, dunque: ma una Spagna verticale, di arrembaggio e non di torello. Una roulette russa, piuttosto: quale la Dea è, spesso, in campionato e in Europa.
I quarti di Champions le si spalancano, così, libidinosi. Ma attenzione: non sarà una passeggiata. Gli spagnoli, di rimonte, se ne intendono. E se il Valencia non è il Real o il Barça, già a San Siro, pur in formazione largamente rimaneggiata, ha colto un palo e sprecato tre-quattro occasioni non inferiori, come nitore, a quella mangiatasi da Pasalic in avvio.
Questo, a voler fare i professorini. Se poi, viceversa, pensiamo alla storia dei duellanti, l’Atalanta merita solo ovazioni. Anche se Caldara, al rientro improvviso, non è ancora il Caldara che si spera ritorni. Anche se Palomino continua ad alternare blitz salgariani a omissioni letali. E anche se, in generale, l’obesità dello scarto aveva indotto a trascurare l’ingresso di Cheryshev.
O forse perché, semplicemente, esistono gli avversari. Per esorcizzare i quali Gasp si è dato a una mossa che, lì per lì, sembrava un insulto al buon senso: fuori un difensore (Caldara), dentro una punta (Zapata). Il merito della società e dell’allenatore è di aver trasformato un elenco di «cognomi» – salvo rare eccezioni come il Papu e Ilicic – in una squadra inglese che gioca in Italia, azzanna i rivali, si azzuffa con loro, rischia, morde e poi, alla fine, invita tutti al pub. E se per caso il destino non ha preso impegni, pure lui.
Robertson, x tirare da fuori ci vogliono i centrocampisti dal piede caldo, Matuidi ? Rabiot ? Ramsey ? Khedira ? forse, ma proprio forse Beta
Ma la cantonata non la prende solo la Juve.
Anche l’Inter di Sabbatini e la Roma di Monchi.
Interessante.
Haaland poteva essere della Juve già due anni fa.
A Dicemvre 2017 è allo Stadium con la famiglia, Spinosi (che lo aveva segnalato), e Raiola.
Si disputa Juve-Inter.
Il giorno dopo visita il centro sportivo.
Il responsabile della Primavera da il suo ok, sei mesi con loro e poi diretto in prima squadra.
Accordo con l’entourage trovato.
Salta tutto perché il prezzo del cartellino è ritenuto troppo alto per un diciassettenne.
3,8 milioni di €
Raiola allora lo parcheggia al Salisburgo ottenendo pure la clausola da 20 milioni.
Il resto è cronaca.
Scritto da Intervengo102 il 19 febbraio 2020 alle ore 23:54
————————————————————————————–
Intervengo….con quella formazione Gasperini avrebbe combinato poco o più cio’ che sta facendo Sarri.
Sono i calciatori che fanno grandi gli allenatori non viceversa.
Basta vedere il Milan di Sacchi, la grande Olanda, la Germania degli anni 70, o il Brasile ’82, per passare al Foggia di Zeman, al Verona di Bagnoli, alla Samp di Boskov, fino al Napoli di Sarri.
Altri come Capello, Allegri, Erikson, Mourinho, hanno gestito dei grandi patrimoni tecnici pensando a non ingabbiare in filosofie di gioco gente superiore tecnicamente di oltre una spanna agli avversari oltreché mentalmente.
Ogni concetto di gioco deve poter avere abbinati gli interpreti adatti.
Nel gioco di Gasperini si miscelano in una perfetta alchimia corsa e buona tecnica, oltre ad un paio di giocatori oltre il livello della squadra come Gomez e Ilicic.
E poi c’è un segreto in più che si chiama Jans Bangsbo, che noi juventini ben conosciamo.
Ah sì, se tiri, pure da fuori, magari segni pure. Mica bisogna per forza andare in porta col pallone.
Insomma, non è poi così indispensabile avere un centravanti “che riempia l’aria”. Certo, bisogna correre, pressare e fare fatica.ai ritmi soporifero visti nelle ultime partite manco messi xavi e Iniesta avrebbero tirato fuori un ragno dal buco.
contro la SPAL ci servono le gambe della DEA.
Tutto va contestualizzato, proporzionato, ma una cosa è certa, al di là degli infortuni che hanno falcidiato la ns squadra, una formazione, 3511 in mano al Gasp, sarebbe stata curiosa da vedere :
Coso
Demiral Bonny Chiello
Cuadrado Can Pianic Beta Sandro
Dybala
Cr7
La Dea è ormai nei quarti, che con la rosa che si ritrova, come risultato, vale più o meno le ns due ultimi finali.
Ps titolo stupendo
Brava Dea! Senza tacer del Lipsia…