Il problema è sempre quello: gli attimi di evasione che prendono la Juventus dopo aver spaccato l’equilibrio e disarmato l’avversario. E’ stato un rigore «varista», questa volta, a riaprire una partita che i gol di Cristiano e Ramsey, senza trascurare l’abisso di censo, le avevano consegnato in pompa quasi magna. Insomma: il solito 2-1, le solite pause e un po’ di insolite luci (Ramsey, finalmente mezzala).
E così, di fronte alle rughe sapienti di Sacchi, colui che, con i lanzichenecchi olandesi, invase il nostro calcio e gli impose una nuova mentalità, la Juventus di Sarri non ha fatto né passi avanti né passi indietro. Sempre lì, a metà del guado, capace di fanciullesche amnesie e di ricami squisiti, come le azioni dei gol, il palo fuori schema di Dybala e la traversa del marziano.
Da Semplici a Di Biagio, la Spal ha opposto la dignità del cuore e delle gambe. Petagna, dopo una pedatina di Rugani a Missiroli, l’aveva recuperata dal dischetto, costringendo i campioni, «fuggiti» in branco a Lione, a tornare in fretta in caserma, ai posti di combattimento. Rientrava titolare, nel bunker di Madama, capitan Chiellini. Ancora arrugginito, certo, ma potrà sempre dire: uscito io, ecco l’immancabile frittatina.
Il possesso palla ha sfiorato la noia del possesso. Spazi permettendo, non si trascurino le scorciatoie: alludo ai due passaggi che hanno portato alla rete di Cristiano. Il primo, verticale, di Ramsey; il secondo, orizzontale, di Cuadrado. Non aveva mai vinto al Mazza, la Juventus: un pari e una sconfitta. Bentancur vice Pjanic incarna ormai più di una alternativa, anche se l’uruguagio e la squadra tutta devono migliorare la velocità di pensiero e il nitore dei tocchi.
Sotto, adesso, con Lione & Inter: le idi di marzo hanno fame.
Tempo una settimana e sarà tutto passato, previsione mia, a livello mediatico, ma anche a livello di provvedimenti restrittivi. L’Italia non si può permettere che il nord Italia sia paralizzato. Tra una settimana massimo l’emergenza sarà dichiarata terminata, che i casi di mortalità sono sporadici (come sembra in effetti sia, per fortuna), che il Governo ha dato prova di efficienza. E noi impareremo a convivere con la paura del corona virus, per qualche mese, vivendo normalmente, cosi come conviviamo con altre decine di “paure”. Ma questa è solo una mia previsione. ” La storia siamo noi, siamo noi che partiamo” (cit)
Scritto da Riccardo Ric il 24 febbraio 2020 alle ore 14:17
Mmm invece di questo non sono così sicuro.
Mcphisto
penso che ric abbia postato una risposta alle tue parole seppur in maniera indiretta.
Informati meglio su chi e’ Burioni e chi e’la dottoressa del Sacco.sono sicuro che coglierai le differenze.
PS.Fra una settimana staremo in mezzo alla merda il doppio di oggi!
E lo sport?
No,le porte chiuse erano riferite a due idioti che scrivono qui(Tafazzoff e Fiero)!
scusa Lovre, in quale passaggio ho scritto di “porte chiuse” o di sport?
Caro Riccardo mi meraviglia che una persona intelligente come te ragioni con faciloneria su un problema enorme.Qui c’è da stringere le chiappe altro che pensare allo sport e alle porte chiuse,questa è una cosa seria altro che partite e coppe varie!
Tempo una settimana e sarà tutto passato, previsione mia, a livello mediatico, ma anche a livello di provvedimenti restrittivi. L’Italia non si può permettere che il nord Italia sia paralizzato. Tra una settimana massimo l’emergenza sarà dichiarata terminata, che i casi di mortalità sono sporadici (come sembra in effetti sia, per fortuna), che il Governo ha dato prova di efficienza. E noi impareremo a convivere con la paura del corona virus, per qualche mese, vivendo normalmente, cosi come conviviamo con altre decine di “paure”. Ma questa è solo una mia previsione. ” La storia siamo noi, siamo noi che partiamo” (cit)
Difatti Riccardo Ric l’apparato da noi è scattato, e bene, dopo che ci si è resinfonto del contagio. Ma quando i primi malati sono andati a farsi visitare non è stato fatto loro il tampone, ritardando cosí la diagnosi e consentendo una certa diffusione del virus. Soprattutto, il personale dell’ospedale non ha adottato le misure adeguate, contagiandosi e soprattutto esponendonal contagio altri pasienti ricoverati per altre patologie e a più alto rischio.
Burioni, oggi: “Abbiamo sempre detto di considerare la possibilità che i pazienti asintomatici potessero trasmettere l’infezione: ci hanno dato dei bugiardi e dei male informati. Abbiamo sempre sostenuto che l’isolamento delle persone provenienti dalla Cina fosse l’unico modo efficace per evitare il diffondersi del virus in Italia: ci hanno detto che eravamo allarmisti e fascio-leghisti. Ora spero che sia evidente che in entrambi i casi avevamo ragione»