La Juventus esporta in Champions le sue criticità domestiche, possesso sbadigliante, zero tiri e porte sempre aperte (a proposito di). E così Garcia non ha nemmeno bisogno del violino per condurre il Lione oltre Sarri e la sua filosofia: al massimo, di un po’ di comprensione per una spintarella a Cristiano e, soprattutto, un abbraccio a Dybala. Aouar, franco-algerino di 21 anni, è stato il mandante; Tousart, il cecchino. Senza trascurare la traversa di Toko Ekambi.
D’accordo, sul gol era fuori De Ligt, ferito alla testa, ma vista la quantità di uomini in area sarebbe bastato stare più attenti. Troppo Pjanic, Madama, nel senso delle cadenze, della lentezza. Rientrava, il bosniaco, ed è stato il pedale del freno. Inoltre: quando gioca Matuidi, si rimpiange Rabiot; e quando tocca a Rabiot, come stavolta, si invoca Matuidi. Sarebbe stato più opportuno (ri)partire subito da Ramsey: uno dei pochi che, a Ferrara, si buttava dentro. Anche perché i blitz dei centrocampisti continuano clamorosamente a latitare.
Povero Cristiano: se non segna lui, chi? Persino Dybala ha ballato in una posizione troppo neutra, per tacere di Cuadrado in versione cuore con la q. Un «ventello» di solletico, e poi il Lione ha capito: tutto qui? Stiamo parlando della settima squadra del campionato francese, già liquidata da Conte (1-0, Bonucci) e da Allegri (1-0, Cuadrado).
La solita minestra. Avversari che aspettano e graffiano, non un’imbucata degna di tal nome, area vuota tipo deserto del Sahara: fino, almeno, all’avvento di Ramsey e Higuain. Sarri sarà pure arrabbiato, ma sempre più spesso le vigilie promettono panorami che poi le cartoline inviate sabotano.
Sono ritmi, questi, che possono bastare in Italia. non certo in Europa. Sarà dura, allo Stadium.
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Scambiatevi un segno di pace.
Fabrizio, al netto dell’isteria, che ha già avuto il suo culmine la settimana scorsa, è un problema organizzativo e di risorse. Del virus non si sa nulla, l’unico modo per bloccarne la diffusione è, purtroppo, fermarsi. Esattamente come è stato fatto in Cina, dove hanno messo in discussione il loro sistema economico, enormemente più grande del nostro, hanno isolato e i casi di contagio, piano piano, stanno calando. In Italia non ci stiamo neanche comportando così male, ma vedo amici che da Milano vanno a farsi il weekend in Sardegna, o in Liguria, o ancora peggio scopro che ci sono persone che cercano di uscire dalla zona rossa, vengono beccate e denunciate. È un virus, non sai cosa sia, non sai neanche se sia replicabile, tipo che lo prendi e dopo mica sei immune, potrebbe ritornare più forte… Non lo sappiamo. Sappiamo però come funziona la nostra sanità, che si fa il mazzo, ma intanto i posti sono limitati, e potremmo trovarci con due letti che cercano di entrare dalla stessa porta, quella della rianimazione. Tutto qui
Eh ma se i vostri bei partitoni hanno devastato negli ultimi 20/25 anni la Sanità pubblica, col consenso elettorale di una massa di pecoroni e coglioni…questi ultimi, di che si lamentano esattamente?
Per capire eh!
Tra l’altro la Francia cazzeggia ed il Regno Unito le autorità sanitarie hanno già ammesso che, se il coronavirus diventasse una devastante pandemia, non sarebbero in grado di curare tutti.
Ta-da!
Che si fa? La lotteria o i famosi Gratta e Vinci dei sostenitori del Cazzarone di Rignano?
Anche se andasse via, Cr7 avrebbe la mia stima. Grande professionista, e nonostante non possa aver sviluppato attaccamento alla maglia perché con noi solo da due stagioni, ha dimostrato tale attaccamento più di molti altri.
Piuttosto, la confessione di Vinicius non mi lascia per nulla tranquillo a proposito del futuro di Cristiano.
Detto fra noi, farebbe benissimo.
Ma tamponi a cani e porci, significa rispettivamente a milanisti ed indaisti?
Si però per fortuna abbiamo la sanità pubblica. È uscita la notizia di un tizio americano che lavora in Cina, una volta arrivato negli USA lo hanno ricoverato per dei controlli, tutti negativi, e non avendo assicurazione sanitaria che lo copra negli states gli hanno fatto arrivare una parcella di quasi 4000 dollari per un giorno di ricovero. Forse una delle poche cose positive del nostro paese.
Davide, non è arrivato ebola. Ma stanno tutti quanti reagendo come se fosse ebola. I media ci hanno marciato su, contribuendo a creare il panico. E se da un lato può essere un buon live test per situazioni più serie, ora continuando di questo passo porteremo il sistema sanitario al collasso per un virus che NON è pa nuova peste bubbonica. Ci si dovrebbe piuttosto mettere in testa che ci dobbiamo serenamente convivere, adottando con un piccolo sforzo misure igieniche di base che anzi eviteranno la trasmissione anche di altri virus. Poi quando arriverà il vaccino ci vaccineremo. Invece Abbiamo scelto l’isteria.
Ah guarda, Aulas se ne esce dicendo che loro sono “pronti a giocare in campo neutro” il ritorno?
Maddài! Tutti pronti per le porte chiuse o il campo neutro, se si deve venire a Torino…
Sciacalli losers.
Non è una questione di mortalità, è una questione di sistema sanitario in tilt. Non essendoci ancora un rimedio, si procede un po’ a fari spenti. Ma se il contagio si dovesse estendere, potrebbero esserci anche dei casi seri da ricovero e i posti letto potrebbero terminare
Scritto da Davide il 2 marzo 2020 alle ore 11:56
Questo è il nocciolo del problema. l’italia non ha capacità organizzative e soldi per affrontare una emergenza del genere. in cina fanno gli ospedali in 10 giorni, noi piantiamo le tende davanti gli ospedali. non ci sono nemmeno i soldi per quelle misure base di prevenzione e protezione (amuchina, mascherine, tamponi, termoscanner, monitoraggio dei soggetti a rischio). Rimangono solo le misure a costo zero come il divieto di assembramento che non distingue un’assemblea condominiale da una partita di calcio ma poi si dimentica di trasporti, supermercati etc.