Dalla gaffe di Agnelli ai rigori di Diakhaby e al poker di Ilicic, la cronaca si mescola con la storia, senza distrarci dall’emergenza bellica, questo no, questo mai. Ci spalanca un’impresa, l’Atalanta per la prima volta nei quarti di Champions, e una partita che, dopo il 4-1 di San Siro, è finita in 2′ per poi rotolare verso il 4-3 complessivo e compulsivo del tabellino.
Mancavano, al Valencia, fior di titolari e il Mestalla vuoto gli ha tarpato le magre munizioni a tracolla. Ciò premesso, l’Atalanta di Gasperini si trascinava un peso e una passiome: quello, imposto; questa, creata. In casi del genere si rischia sempre di calcare l’enfasi, ma come si fa a restare freddi di fronte a una squadra alla quale si può imputare al massimo di non saper gestire (pure stasera), non certo di lesinare emozioni, di risparmiare sui garretti, sulle idee?
Percassi, naturalmente. E visto cosa ha fatto il Gasp di Ilicic? Era il sabba della discontinuità , a 32 anni sembra la lampada di Aladino. E crdetemi: non ha combinato nulla di straordinario, almeno stavolta. Due penalty e due gran botte di sinistro. Si è preso il risultato, la scena, il pallone, tutto. Con i soliti brontolii da «nonnina» di Carosello; con quel ciondolìo che, ruolo a parte, mi ha riportato ai tempi di Harald Nielsen, il prence danese del Bologna scudettato (guarda come dondolo, guarda come dondolo).
L’Atalanta era al gran debutto, e il campo, con o senza popolo, per quanto possa fornire sentenze isolate, fuggenti, va sempre preferito ai diritti di casta. E’ difficile parlare di argomenti che non siano bollettini di guerra. Al pallone non si chiede di sedarci: soprattutto, in questi avventurati giorni. Gli si chiede, semplicemente, di non diventare un altro problema. Non è un vaccino, la Dea guerriera di Valencia: è un bacino. E mi raccomando: restate a casa.
siviglia roma
non si gioca
Gentile Superciuk, ma è proprio a voi in quanto voi che mi riferivo. Non di tutti conosco le coordinate domiciliari. Tutto qua.
Scritto da Roberto Beccantini il 11 marzo 2020 alle ore 11:27
Se non l’avesse capito, io sono in autoquarantena in quel di Torino
Antonio ha fatto nettamente meglio di Spalletti: un conto è giocarsela per il campionato a 12 dalla fine, un conto è finire il campionato dopo 12 giornate. E sei vuoi competere a livelli alti, quindi per lo scudetto o in Europa devi avere altri uomini: come si fa con un centrocampo formato da Brozovic, Barella, Vecino?!? Gli hanno preso Ericksen, di cui si dice un gran bene, e allora Brozovic, Barella, Ericksen, mmmm che bontà …
Un discorso che riguarda anche la Juve, che però ha tre extraterrestri, Cristiano, Paulo e DeLigt, e sei-sette giocatori molto buoni. Conte ti strapazza e ti fa fare il salto, come sempre, poi però ci vuole Pogba
Il 3-5-2 di Tonio cartonio è il massimo che si possa ottenere con quel modulo. Quello che mi lascia perplesso dell’allenatore, e già alla Juve succedeva, una rigidità nello schema difficilmente riscontrabile ad alti livelli. Persino mazzarri se la squadra era sotto di punteggio osava passare alla difesa a 4 e aggiungere un giocatore offensivo. Invece il nostro, anche quando allenava da noi, mai una variazione sul tema le rare volte che andavamo sotto. Via un esterno, dentro un esterno. Via un attaccante dentro un attaccante. L’unica volta che ci ha sorpresi è stato contro il Real Madrid che gioco con una difesa a quattro. Il che mi sembra un grosso limite per un allenatore. Sbagli poco, ma oltre un certo limite non vai.
io sono d’accordo con Robertson, anzi…lo avevo gia’ scritto io , Conte si e’ un po interstadito con questo 352 molto scolastico , che rende bene vs le squadre piu’ deboli , ma male male vs quelle alle pari o piu’ forti . Questo a pensare bene , a pensare male invece…potrebbe essere il suo solito “paraculismo” , visto anche da noi , della serie : meglio poco ma certo , che l’incerto ma nulla .
Scritto da Roberto Beccantini il 11 marzo 2020 alle ore 12:11
è questa sarebbe la cura? cioè, davvero pensa di avero curato in riferimento alle sciocchezze (mi tengo basso…) che ha scritto anche nell’ultimo post?…lei LI desidera tutti malati….altro che curati….
Gentile Polimarco, buon giorno a lei. Never give up, mi raccomando. Quanto al pallone, i suoi rimbalzi ci accompagnano sempre, perché il fanciullino pascoliano che ci abita ha bisogno delle sue mascherine, delle sue piccole passeggiate, anche se a un metro, dei suoi riti, delle sue piccole grandi zuffe… Lei stesso parla di pallone rimproverando e/o chiosando coloro che lo usano in dose massicce. E’ un circolo virtuoso, non solo vizioso, ma non dimentichi mai una cosa. Sul serio: più del malato immaginario deve far paura il sano immaginario. Un caro saluto a lei e alla sua splendida città !
Conte ha fatto (sinora…) un poco meglio di Spalletti. Ha avuto una squadra più robusta con quelle più scarse. Piuttosto deludente contro le più forti o persino le pari grado.
Gli si può riconoscere un manico superiore, pure qualche superiore rigidità e qualche scaricabarile di troppo (che alla juve non gli permettevano).
Ha fallito malamente con la juve (quattro palloni e potevano essere molti di più), con un malandato barcellona, con la lazio (salvo l’andata, fortunosa).
L’uomo mi pare tecnicametne un poco involuto. Questa fissa del 352 (spesso 532), questo militarismo dei rapporti che funziona a certi livelli, meno ad altri.
Sarri ha un percorso diverso. Sta cercando di instillare principi del suo calcio, talvolta traspare, più spesso no. Quando l’ha fatto con gli anziani per un poco ha funzionato, poi vecchie abitudine riemergono complice l’acido lattico. Ha tardato troppo a dare il bastone al ragazzo uruguagio. E’ troppo timido nel trovare un modo di attaccare che prescinda da gonzalone (che non si rassegna a divenire un grande vecchio subentrante ma agogna(va) di divenire Edmondo dantes a 33 anni in coppia con l’extraterrestre (sarebbe la opiù straordinaria sorpresa degli ultimi quarantanni. Come se in una straordinaria reunion baggio e vialli avessero vinto la cempions league nel 2000. Più o meno.
DinoZoff
Dovrei spiegarti come funziona una value chain in in contesto di economia globale …
Chi me lo fare?
Saluti
Scritto da Mister 33 (ex Ambro Allegri) il 11 marzo 2020 alle ore 10:35
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Nessuno te lo ha chiesto anche perché difficilmente lo sapresti spiegare.
Smettila di fare il “fighetta” e lascia stare Porter….
Mah conte.
Sia come sia, vada come vada la tendenza asintotica dell’Inter è più o meno quella. Mancini, Spalletti, conte.Punto più punto meno, compattezza più compattezza meno. Ricordo che dopo il 2-1 di deboer si leggeva di tutto. Calcio nuovo, rivoluzione ecc.
La realtà è che la differenza la fanno la società , i giocatori, il trcnico. Nell’ordine. Ad altissimo livello la Juve ha provato a cambiare. Qualcosa si vede. Sarebbe stato interessante vedere Sarri contro l’Ajax, per esempio. Può pure essere che in campionato avrebbe fatto qualche punto in meno. Ma bentancur avrebbe guadagnato tempo.
Conte e’ più bravo dei suoi predecessori. Ma la maglia pesa. E i giocatori son giocatori. Il cartomante di cittadella aveva sostanzialmente detto che Lukaku e Lautaro son meglio di CR7 e Dybala