Dalla gaffe di Agnelli ai rigori di Diakhaby e al poker di Ilicic, la cronaca si mescola con la storia, senza distrarci dall’emergenza bellica, questo no, questo mai. Ci spalanca un’impresa, l’Atalanta per la prima volta nei quarti di Champions, e una partita che, dopo il 4-1 di San Siro, è finita in 2′ per poi rotolare verso il 4-3 complessivo e compulsivo del tabellino.
Mancavano, al Valencia, fior di titolari e il Mestalla vuoto gli ha tarpato le magre munizioni a tracolla. Ciò premesso, l’Atalanta di Gasperini si trascinava un peso e una passiome: quello, imposto; questa, creata. In casi del genere si rischia sempre di calcare l’enfasi, ma come si fa a restare freddi di fronte a una squadra alla quale si può imputare al massimo di non saper gestire (pure stasera), non certo di lesinare emozioni, di risparmiare sui garretti, sulle idee?
Percassi, naturalmente. E visto cosa ha fatto il Gasp di Ilicic? Era il sabba della discontinuità , a 32 anni sembra la lampada di Aladino. E crdetemi: non ha combinato nulla di straordinario, almeno stavolta. Due penalty e due gran botte di sinistro. Si è preso il risultato, la scena, il pallone, tutto. Con i soliti brontolii da «nonnina» di Carosello; con quel ciondolìo che, ruolo a parte, mi ha riportato ai tempi di Harald Nielsen, il prence danese del Bologna scudettato (guarda come dondolo, guarda come dondolo).
L’Atalanta era al gran debutto, e il campo, con o senza popolo, per quanto possa fornire sentenze isolate, fuggenti, va sempre preferito ai diritti di casta. E’ difficile parlare di argomenti che non siano bollettini di guerra. Al pallone non si chiede di sedarci: soprattutto, in questi avventurati giorni. Gli si chiede, semplicemente, di non diventare un altro problema. Non è un vaccino, la Dea guerriera di Valencia: è un bacino. E mi raccomando: restate a casa.
Sig. Beck, a parte un po’ di reflusso gastrico, non ci lamentiamo.
Un anelito di speranza:
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Fabio Tamburini direttore de “Il Sole 24 Ore” a Sky Tg24:
“L’Unione Europea è alla sua ultima chiamata. Se continua ad agire così con una crisi del genere, si avvia alla sua inesorabile fine. Non resta che smantellarla quanto prima”.
Direttore Oms parla esplicitamente di «pandemia». «Preoccupati per i livelli allarmanti di inazione»
Annuncio ora dell’Oms: l’attuale situazione «può essere caratterizzata come pandemia». In un lancio su Twitter infatti, il direttore dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus dice esplicitamente: «Non possiamo dirlo abbastanza forte, o abbastanza chiaramente, o abbastanza spesso: tutti i paesi possono ancora cambiare il corso di questa pandemia». «Siamo profondamente preoccupati sia per i livelli allarmanti di diffusione e gravità , sia per i livelli allarmanti di inazione.
Ohoops forse non siamo noi i coglioni!!!
Gentili Pazienti, ho sentito il Martinello. Combatte da casa, vi saluta!
Gentile 3, gentile De Pasquale dalle vostre parti tutto sotto controllo?
Gentile Bilbao, dalle sue parti tutto ok?
Vedremo quei fighi dei nordici come si comporteranno, e hanno il vantaggio della nostra esperienza.
Sempre facile spalare merda su tutti guardando dalla finestra.
Ufficiale OMS: è PANDEMIA
Farsa.
Scritto da Mister 33 (ex Ambro Allegri) il 11 marzo 2020 alle ore 16:50
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Senti…..professorino fighetta.
A me di quello che fai e quello che sei……frega poco o niente.
Butti la palla in calcio d’angolo perché, giustamente, in effetti, non puoi dare lezioni a nessuno.
Tanto meno a me, visto che non mi conosci.
La differenza tra me e te è proprio questa: io non pretendo di insegnare nulla a nessuno pur potendolo fare , tu si.
Dunque, ignoriamoci…ben oltre il metro di distanza.
DinoZoff
Hai ragione, non credo che sarei in grado di spiegartelo.
Infatti affinché ciò avvenisse, tu dovresti capire, e non penso dunque di esserne all’altezza.
Io la chiudo qui, ma quando non parli di calcio ti consiglio di esimerti. Per non renderti ridicolo eh, lo dico per te.
Un abbraccio (simbolico, ad un regolamentare metro di distanza)