La notizia della positività al coronavirus dello juventino Daniele Rugani, primo caso in serie A, entra nella carne del nostro calcio con il sibilo, secco, del pugnale. E la squarcia. Irrompe poco dopo una delle partite più palpitanti di una stagione allo stremo, il Liverpool che in un Anfield pieno zeppo porta l’Atletico ai supplementari, con Wijnaldum, lo «elimina» con Firmino ma poi si fa rimontare dalle forze fresche che il Cholo sguinzaglia dalla panchina, doppietta di Llorente e contropiede di Morata. Sono stati i portieri a orientare il risultato: Oblak, con le sue parate; Adrian, con il goffo rinvio che ha innescato il primo gol. Il Liverpool campione d’Europa, del Mondo e padrone della Premier fuori già agli ottavi di Champions: e così sia.
In un Parco deserto, nel frattempo, il Paris Sg cancellava l’1-2 di Dortmund con le reti di Neymar e Bernat. Vi avrei parlato di un Haaland abbandonato e sterile, del rosso a Emre Can dopo una rissetta con Neymar. Il comunicato della Juventus ci precipita, di peso, nella realtà più dura: quella che, per due ore di evasione, eravamo disposti, il sottoscritto in testa, a barattare con l’emergenza. A volte si pensa che lo sport (il calcio, soprattutto) possa essere un’isola a sé, ma anche i suoi campioni, controllatissimi entro i recinti sacri dell’agonismo, vivono di relazioni, da persone normali, con persone comuni.
Con il ritardo del sognatore – e, spero, non del complice – mi arrendo anch’io. Al diavolo i calendari. Penso a quella salute che gli eroi dello sport ci hanno spesso «aiutato» a immaginare intangibile e contagiosa, felici (noi) di poterla sventolare come bandiera delle nostre crociate quotidiane.
Auguri a Rugani e a tutti i Rugani anziani e giovani del mondo. E a tutti i medici, infermieri e soldati Ryan che per loro combattono e rischiano infinitamente più dei miei polpastrelli.
Secondo l’OMS non è detto, sulla base dello sviluppo a Singapore e nella Cina meridionale. Ma l’utilizzo intenso di aria condizionata nel sud-est asiatico probabilmente gioca contro il caldo.
Secondo molti il picco dovrebbe essere tra aprile e maggio. E stante l’andamento della curva, dobbiamo assolutamente riuscire ad appiattirla, eventualmente trascinando un po’ più in là il picco ma abbassandolo, o ben prima di maggio ci ritroveremo con centinaia di migliaia di casi.
Scritto da Fabrizio il 12 marzo 2020 alle ore 07:26
Il caldo è il miglior alleato possibile contro i virus perchè ne riduce drasticamente la sopravvivenza nell’ambiente. L’aria condizionata è un aspetto da non sottovalutare e spiega casi in paesi dal caldo secco. tuttavia leggevo un articolo di qualche giorno fa dove veniva evidenziata questa correlazione tra le temperature ambiente e la diffusione del virus. In cina, corea del sud, italia, iran, i focolai si sono sviluppati in zone dove era inverno. il fatto che , sostanzialmente senza nessuna precauzione, fino a pochi giorni fa, al sud ci siano casi limitati fa ben sperare.
Ovvio sig beck,le cose ormai vanno in quella direzione e onestamente non posso nemmeno augurarmi che vadano diversamente perché vorrebbe dire che questo virus perdura nel tempo.purtroppo gli AA di questo mondo sappiamo come sono fatti conosciamo la loro avidità senza fine.
Penso che lei abbia letto la perfetta descrizione che ne fa Martin Samuel sul daily mail di un paio di giorni fa.
Anch’io come Bilbao discordo con gl insulti usati dal giornalista ma lo ammiro per avere avuto le bolas per scrivere quelle cose che calzano perfettamente AA e descrivono moltissimi altri “signori del pallone”senza scrupoli come lui.
Ripeto se dovesse avvenire un cataclisma tale per il quale il calcio torna alle dimensioni economiche degli anni ‘80 io firmo ieri.
Gentile Alex Drastico, proprio di questo tema parlavo con un lettore juventino nel mio “ospedale” di Facebook, a proposito dell’uscita di Agnelli sull’Atalanta. Niente da fare. Il futuro, per lui e per tutti coloro che la pensano come lui, è sempre un posto migliore, e non (talvolta, almeno) diverso.
mille no, qualche alternativa ce l,ho. (che poi era una risposta a quel saccentello senza spessore nuovo arrivato, mal curato.) Fermo restando che il calcio mi mancherà tantissimo. Non ci vedo contraddizione.
Sig beck buongiorno
Assistere a ciò che abbiamo dovuto vedere in questi giorni nel solo ed esclusivo nome del dio danaro credo sia stato disgustoso per chiunque.
Se a farlo sono dei pirla come noi che scrivono su un blog,pazienza ma vedere gli organismi a capo di questo triste circo genuflettersi di fronte ai padroni del pallone disposti a qualsiasi nefandezza pur di aumentare fatturati e’inaccettabile.
Se ci fosse da ritornare ad un calcio dove un giocatore dopo quindici anni di serie A per continuare a campare deve aprire un negozio di articoli sportivi piuttosto che un agenzia assicurativa o un bar,beh mi dica dove devo firmare.
Gentile Alex Drastico, buona sera. Speriamo che sia proprio così: che da una catastrofe possa nascere un mondo, e un mondo del calcio, migliori.
vinceremo contro questo virus e quando sarà finita se fossimo un paese serio andremo a cercare lle dottoresse del sacco e tutti quelli come lei,che occupando una posizione di rilievo mediatico,hanno dimostrato la loro incompetenza e la loro criminale pericolosità.
Che vengano rimossi dai posti nei quali stanno scroccando lo stipendio,vengano messi in condizione di non nuocere e dove ci siano responsabilità piu’gravi vengano giudicati penalmente.
La cosa dovrebbe valere anche per i politici ma e’un sogno.
Anche dalle cose peggiori a volte nascono cose migliori,a volte.
Chissà che lo stop al calcio non provochi un cataclisma economico da ripulire questo bellissimo sport da sceicchi, oligarchi e dinastie marce che mettono i loro rampolli con i nasi incipriati a combinare disastri nel calcio anziche negli imperi di famiglia.chissa che non ci liberi da idioti annoiati che vogliono svilire ancora di più l’essenza di questo gioco per aumentare fatturati,fare ancora più soldi di quelli che hanno e pagare e corrispondere cifre oscene per calciatori che non valgono un cazzo e che non servono a nulla verso quello che e’l’unico ed esclusivo scopo di chi guarda una partita:divertirsi.
Io dico:ben venga il crollo di questo sistema assurdo e volgare così magari torniamo ai campionati a 16 squadre tutti giocati la domenica è le coppe tutte al mercoledì con un bel vaffanculo a Sky e alle centinaia di parassiti tipo caressa e affini.
Scritto da Alex drastico il 12 marzo 2020 alle ore 01:19
Il pallone sarà un’assenza da niente,triste immensamente triste che in un momento così ci sia anche solo una persona che dica roba simile.provo pena per te e lo dico senza cattiveria ma con umana comprensione.
Scritto da Alex drastico il 12 marzo 2020 alle ore 01:12
E quindi ci mancherà maledettamente. Sopravvivremo senza calcio? si. Ma ci vedo niente di sbagliato esternare che ci mancherà. Molto. Anche perchè l’alternativa è che diventi vitale giocare alla play station. (ma questa non è per te..che poi pure io ci gioco…)
Scritto da Riccardo Ric il 12 marzo 2020 alle ore 00:00
Ma tu non eri quello che ha mille alternative a chi dedicarsi(cit tua eh)?
Scritto da Alex drastico il 12 marzo 2020 alle ore 01:08