E’ del Napoli il primo trofeo del dopo virus. Era la Coppa Italia: l’ha vinta «solo» ai rigori, ma l’avrebbe meritata già prima. Buffon ha portato la Juventus ai penalty, poi si è fatto da parte. Per un tempo, finché ha avuto fiato, Madama è «morta» con la palla ai piedi, un possesso che già con il Milan aveva sollevato polvere (né da sparo, né di stelle). E’ il suo confine, e non da oggi. Senza un centravanti vero, con Dybala «tuttocampista», Cristiano alla periferia di sé stesso, Douglas Costa monumento al dribbling che fu. Inserimenti dei centrocampisti, zero. E Khedira, a proposito, ne ha sempre una. Sempre.
Gattuso non è solo cuore. E’ anche testa. Ha atteso le mosse di Sarri, scontate. Non si è lasciato stanare, ha sofferto, esclusivamente, sugli errori di Callejon e c. (parata e uscita di Meret sul Marziano). Dal muro mobile già alzato contro l’Inter, il Napoli ha ricavato due pali (di Insigne, di Elmas) e costretto Gigi a un paio di paratone. E tutto ciò, nonostante un Mertens acciaccato, un Insigne a targhe alterne e la ditta Zielinski-Fabian Ruiz in versione ondivaga.
Aveva rischiato molto più sabato, il Napoli. Gattuso, uomo grande, gli ha insegnato a soffrire e ne ha mascherato i limiti, moltiplicandone la fame, le risorse. Sarri si ritrova al punto di partenza: in due partite di coppa, doppio 0-0 e non più di tre raffiche, una miseria, come se il tiro fosse diventato una statua da abbattere. Una delle tante. A volte, meglio stare all’opposizione, se si governa così, passeggiando come Pjanic o entrando come Bernardeschi.
Dalla panchina sono arrivati i rigori di Politano e Milik. E’ la prima volta che i cambi orientano, decidono. Se Sarri non trova la quadra, sarà complicato, per la sua Juventus, difendere il punticino sulla Lazio e tenere l’Inter a distanza.
rd1959 ha detto:
20 giugno 2020 alle 15:26
Io trovo che questo tiro al piccione Sarri, iniziato peraltro alla fine di agosto del 2019, sia molto ingeneroso oltre che autolesionistico, se a tirare sono i tifosi bianconeri.
L’anno scorso, con la Juventus che aveva vinto il campionato con mesi di anticipo, il blog traboccava di commenti al vetriolo nei confronti di Allegri: “la Juventus le vince tutte ma gioca male, il calcio di Allegri non è propositivo, con la rosa a disposizione non si può giocare così”. Poi arrivò l’imprevista eliminazione contro una squadra di ragazzini volenterosi e mediamente di buona qualità, e le critiche divennero condanna senza appello, nonostante quell’eliminazione, come quella dalla Coppa Italia, fu abbastanza casuale: se nel ritorno Dybala non avesse lasciato il campo all’inizio del secondo tempo l’Ajax avrebbe continuato a starsene sulla difensiva come nel primo tempo, e se Cancelo non avesse commesso un errore banalissimo, l’Ajax non avrebbe segnato un gol che si rivelò fondamentale per il passaggio del turno. La società, che evidentemente si tiene informata sulle opinioni del nostro blog (
Mi spiace non riuscire a copiare il post intero!!Ci riproverò?
si tiene informata sulle opinioni del nostro blog (
Ho pubblicato solo una parte del commento del sig.x e me ne scuso(mi ha incollato solo una parte,la meno interessante)nel frattempo il Pescara ha vinto 3-1(alla faccia di Tafazzoff)!!
comunque vedo che anche in tempi di coronavirus si sputa allegramente. non sarebbe ora di cambiare questa pessima abitudine?
Grullo l’uso che ci leggi dal buco della serratura.
Posta immediatamente qualcosa,non ti ho autorizzato ad uscire dal blog.
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LA CUPOLA ESISTEVA
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http://www.beckisback.it/2020/02/08/verona-piu-grande-di-cristiano/comment-page-62/#comments
Scritto da 3 il 12 febbraio 2020 alle ore 18:50
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Dall’intervista di Claudio sabelli fioretti: Cragnotti su Moratti racconta un retroscena nel libro.
dell’estate 2002 quandol’inter voleva comprare Nesta, il piu’ forte difensore italiano, in uscita dalla Lazio di Cragnotti(e Moratti non era uno che lesinava spese) alla fine la Gea lo fece dirottare al Milan negli ultimi giorni di mercato .
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Claudio sabelli fioretti: E Moratti?
Sergio Cragnotti:«Mi telefonò alla vigilia del Lazio-Inter 2002: una vittoria avrebbe assicurato il titolo ai nerazzurri. Mi disse che voleva acquistare Nesta. Gli riferii che avevo già ricevuto un’ offerta dalla Juve, gonfiandola un tantino. Ma lui non batté ciglio e confermò che ci saremmo visti per definire l’ accordo subito dopo la partita». Persa quella gara, racconta Cragnotti, «Moratti non si fece più vivo».
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Claudio sabelli fioretti: E gli arbitri?
Sergio Cragnotti: «La loro carriera dipende da troppi fattori. All’ inizio ci hanno fatto perdere qualche scudetto (andato al milan. n.d.s.). Poi, come nel caso di Collina e di Perugia-Juventus, hanno favorito la nostra vittoria».
«La cupola esisteva».
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MERDEEEEEEE…..LA CUPOLA ESISTEVAAAAAAA!
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Fabrizio, il tuo ragionamento può essere condivisibile.
Ma Sarri non ha la personalità per essere accettato come un santone dallo spogliatoio Juve.
Lo vedi nelle conferenze pre-partita e ti cascano le braccia.
Per ovvi motivi tra Conte e Sarri, avrei scelto anche io il secondo.
Ma essere l’allenatore della Juve è un qualcosa di unico e speciale, così come lo è esserlo del Real, del Manchester united o del Barca.
Non è roba per Sarri, così come non lo è stato per Sacchi.
Intervengo io alla storia che AA non decide mai non credo. Certamente non mette il becco come altri Presidenti, ma penso che sulla scelta dell’allenatore almeno la sua volontà conti. Per dire, almeno ha deciso che una certa persona NON doveva tornare. E tutti quanti penso, posti di fronte alla scelta Sarri/Conte, avremmo scelto Conte. Ci siamo tutti augurati che la scelta di non riprenderlo, e di azzardare su Sarri si rivelasse vincente, ma mi pare chiaro che così non é stato. E per farlo durare un altro anno bisognerà che qualcuno o magari tutti e tre vadano dai ras dello spogliatoio e alzino la voce. Altrimenti aui non solo rischia di finir male questa stagione, rischia di nascere male anche la prossima.
La verità é che i giocatori sapevano benissimo che Sarri era una terza o quarta scelta. Non l’hanno mai visto legittimato.