Un gran gol di Rabiot (mais oui), il solito Cristiano (su frittata Kjaer-Romagnoli), dieci punti virtuali sulla Lazio sconfitta a Lecce. Era il 53’, il Milan sembrava morto. Invece è morta la Juventus. Scrivere di suicidio sarebbe mancare di rispetto al Diavolo, ma la rimonta da 0-2 a 4-2 mi ha ricordato la sbornia che patì Conte a Firenze.
Tre gol in sei minuti: rigorino-Var per mani-comio di Bonucci (su Rebic), pari di Kessié (quantum mutatus ab illo) dopo triangolo con Ibra a difesa sdraiata; tris di Leao, complice Rugani, e, con i campioni all’arrembaggio, e vicini al 3-3 con lo stesso Rugani (bravo Donnarumma), ecco la fotta sesquipedale di Alex Sandro per il sigillo di Rebic.
Non c’erano De Ligt e Dybala, Pioli ha avuto più lui dai cambi (Calhanoglu, Leao) di quanto non abbia avuto Sarri. Mai Stefano aveva sconfitto la Juventus: ci è riuscito proprio nel momento in cui la società l’ha segato, complimenti. Della salute del Milan si sapeva: già in coppa, e in dieci, aveva retto alle smorfie di Madama. Aveva battuto il Lecce a Lecce, la Roma, la Lazio all’Olimpico e patito solo a Ferrara (pari fortunoso).
Higuain è uscito incavolato: con sé stesso, mi auguro. Non penso che Sarri, sul doppio vantaggio, abbia detto «è fatta». Ma evidentemente non ha trovato il modo di nasconderlo. I giocatori hanno staccato la spina, tutti: anche coloro che, fin lì, erano stati i più pimpanti, da Bentancur a Pjanic e da Bonucci a Cuadrado. Sono sequenze strane che sfuggono alla logica che la relatività del calcio difende con orgoglio, soprattutto se la squadra che si butta via è la tiranna. D’improvviso, è tornata la Juventus obesa e distratta del girone d’andata, in balia della proprio arroganza.
E sabato la visiterà l’Atalanta, il dentista più sadico che ci sia in circolazione.
Capisco male o Berardi e Caputo in panchina?
A quelle cifre io non mi dimetterei mai,anzi spero ci sia un tracollo dei diritti Tv,perché certe cifre del calcio(tutti compresi)non stanno né in cielo né in terra!!
Lovre se si dimette è (1) perchè si è rotto le balle, (2) perchè da buon juventino (remember Marcellone) si è reso conto che nella fogna non si può stare, (3) perchè nel frattempo ha avuto un’altra offerta interessante.
Non vedo perché dovrebbe dimettersi,siete tutti abituati a risolvere tutto in una stagione.Le grandi squadre si creano con anni di lavoro(vedi Ferguson)!
L’unica possibilità è che torni in Premier, che ha già vinto e dove quindi lo conoscono bene. E dove possono garantire ingaggi di livello. Quanto alla capacità di dimettersi, beh noi ne sappiamo qualcosa. Diciamo che stavolta, se dovesse dimettersi è perchè ha già un’altra proposta in tasca.
Mi rimangio quel che dissi dell’ovino e del cane quando posero veto al rientro. Questo ci ha qualche problema psicologico.
Poi è arrivato in quell’ ambiente, anche giustamente, con il complesso di gesucristo, e lì l’ego ha finito per essere incontenibile. Oltretutto trovandosi di fronte come plenipotenziario il Cresta. Quello di masturbe. Ha pensato di poter fare quel gli pare.
Oppure…. Forza a posta…
Anche perché dopo questa esperienza difficile che trovi un incarico importante per quei soldi. Quindi li tira tutti. Salvo battaglia legale di papa Zhang. Che non escludo affatto la faccia.
Tonio parla troppo. Sbrocca nel 2014, 2018, 2020. Gli intervalli siriducono
Tonio non ha certo arricchito il proprio curriculum, quest’anno. Nn credo ci sarebbe la fila se andasse via, pure per il fatto che ad oggi ha dimostrato di non saper gestire il doppio impegno settimanale. Sospetto si trovi in una fase involutiva della sua carriera, per quanto andare nella fogna di certo non aiuta. Ma la scelta è stata sua, e ora che ci sguazzi, con i suoi milioni di cui nn aveva alcun bisogno.
Tonio cartonio rimarrà all’inda. Non è tipo da dimettersi e rinunciare a tutti quei pippi che probabilmente nessun altro gli offrirà nel resto della sua carriera da allenatore. all’inda sono soddisfatti di uno che comunque gli ha dato la qualificazione champions senza troppi patemi. Se qualche tifoso sognava lo scudetto o lottare per la champions è un problema suo. Ad una società some suning o al fondo elliot o a pallotta, delamentis, l’unica cosa che conta sono i piccioli ovvero la qualificazione champions. Lo scudetto può essere persino un fastidio (voce premi)
Pensare che la famiglia Agnelli,,amica da sempre con la famiglia Tronchetti Provera,possa mandargli un ladro in casa…!!Non sta né in cielo né in terra!!Qui si parla di famiglie nobili non di pallone.